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Fluxus e un po' di Pane

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Fluxus e un po' di Pane

Una scritta al neon ambivalente e capace di reagire diversamente a seconda dei contesti in ci si trova a leggerla: Foreigners Everywhere; una sagoma dell'Italia composta da migliaia di teste di cerini bruciati, materiale "incendiario" per sottolineare la precarietà in cui si trova il paese e alludere alla catastrofe costantemente in agguato; un gioco antistress, il pendolo di Newton, le cui sfere di metallo si muovono perpetuamente, prive di scopo, all'interno di un piccolo campo da tennis. L'oggetto è personalizzato per la società Lehman Brothers e acquistabile su internet come «regalo ideale per un grande amministratore delegato».
Molte delle opere del collettivo parigino Claire Fontaine, esposte attualmente al Museion di Bolzano nell'ambito della personale «M - A - C - C - H - I - N - A - Z - I - O - N - I», esprimono la mancanza di scopo e il circolo vizioso dei cicli economici e dai meccanismi sociali. Molte partono da materiali quotidiani e da giochi semantici e linguistici. Il lavoro di Claire Fontaine si caratterizza per brevità narrativa, assenza di ogni elemento superfluo, allusioni alla storia dell'arte e della cultura in generale, ma soprattutto per una poetica graffiante, retorica e intrinsecamente eversiva, basata sul senso dell'umorismo, sempre tesa a raccontare il mondo in cui viviamo. Ma sono il rigore nella realizzazione e l'allestimento meticoloso a farne emergere le possibilità di senso e il potenziale espressivo.
Sempre a Museion si vede Art=Life=Art. Dada>Fluxus: lavori dalla collezione del museo, provenienti in gran parte dall'Archivio di Paolo Dalla Grazia, esposti in occasione del cinquantesimo anniversario di quello che viene considerato l'atto di nascita di Fluxus: il Fluxus festival tenutosi nel 1962 a Wiesbaden. La mostra mette in luce le connessioni tra il dadaismo degli anni Venti e Trenta e il movimento Fluxus a partire dagli anni Sessanta. Una presentazione in una struttura a scaffali mobili consente di osservare le opere da vicino; il visitatore è inoltre invitato all'interattività e, coerentemente con lo spirito di un movimento che vedeva nel gioco e nella libertà di azione due principi cardine, può comporre la propria personale esposizione. Visitato Museion a Bolzano vale la pena di spostarsi al MART di Rovereto, dove oltre alla bellissima mostra Postmodernismo. Stile e Sovversione 1970-1990 realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, è in corso la retrospettiva di Gina Pane, È per amore vostro: l'altro. Nota per le potenti azioni degli anni Settanta, Gina Pane viene qui presentata nella complessità e negli sviluppi del suo lavoro, dalle prime tele e sculture degli anni Sessanta, alle azioni, alle "Partizioni" in cui il riferimento all'iconografia religiosa si fa esplicito. Colpiscono la chiarezza e la coerenza concettuale di questo percorso che vede l'artista come tramite possibile tra l'io e "l'altro", tra dimensione materiale e spiritual; e l'arte come come offerta, come riconoscimento, come apertura di sé e smascheramento; come atto d'amore, insomma. Gina Pane lo dichiara in numerosi scritti, tra i quali la frase da cui è tratto il titolo della mostra: «se io apro il mio corpo affinché voi possiate guardarci dentro il vostro sangue, è per amore vostro: l'altro (…). Ecco perché tengo alla vostra presenza durante le mie azioni».
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«Claire Fontaine, M-A-C-C-H-I-N-A-Z-I-O-N-I»,
fino al 13 maggio
Art=Life=Art. Dada Fluxus, Dalla collezione di Museion, fino al 24 febbraio 2013, Museion, Bolzano
Postmodernismo, Stile e sovversione 1970-1990, fino al 3 giugno
Gina Pane (1939-1990), fino all'8 luglio, Mart, Rovereto

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