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Senza passaporto tele a rischio

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Senza passaporto tele a rischio

Importanti opere d'arte impressionista e moderna sono state recuperate in Serbia e in Germania nei giorni scorsi. La notte dell'11 aprile, a Belgrado, è stato ritrovato il quadro di Paul Cézanne «Il ragazzo con il panciotto rosso» del 1888-89, del valore di alcune decine di milioni di euro, rubato il 10 febbraio del 2008 al Museo della Collezione Bührle di Zurigo insieme ad altre tre tele di Claude Monet («Campo di papaveri a Vetheuil»), Vincent van Gogh («Ramo di castagno in fiore») ed Edgar Degas. Le prime due tele sono state ritrovate, mentre proseguono ancora le ricerche per «Ludovic Lepic e le sue figlie» di Degas. Il valore complessivo dei quattro quadri è stimato sopra i 110 milioni di euro. Il Cézanne recuperato a Belgrado verrà restituito congiuntamente dalla polizia serba e svizzera al museo di Zurigo proprio questo fine settimana. Dopo il ritrovamento, il Cézanne è stato messo al sicuro nella sede della Banca nazionale di Serbia. Tre le persone sospettate del furto arrestate dalla polizia serba in operazioni separate a Belgrado e Cacak.
A questo ritrovamento si aggiunge un altro recupero a Colonia a fine marzo: i dipinti rubati «Figuration» di Robert Motherwell, «Effigie» di Jean Dubuffet, «La bouteille bleu» di Fernard Leger e l'opera «Mulberry Centre» di Franz Kline sono stati ritrovati nella città tedesca, grazie a un'indagine durata più di venti anni che ha visto la stretta cooperazione di cinque forze dell'ordine internazionali, tra cui Interpol (www.interpol.int) e FBI (www.fbi.gov). Le quattro opere, che hanno oggi un valore totale stimato intorno al milione di dollari, fanno parte di un gruppo di sei lavori rubati in un colpo solo da un ladro entrato nel 1988 nella Solomon Gallery a New York, una galleria allora in Madison Avenue, oggi non più esistente.
La vicenda è singolare perché descrive come opere «senza certificato d'origine» siano spesso oggetto di traffici poco chiari. Infatti dopo il furto, la prima delle sei opere a tornare in superficie è stato il dipinto di Karen Apple, restituito nel 2003, quando un mercante tedesco, prima di rivenderlo ha fatto una ricerca insieme al suo avvocato di Stoccarda con l'Art Loss Register di Londra (www.artloss.com) per assicurarsi che l'opera non fosse registrata come rubata. E venne fuori l'inghippo. L'Alr, infatti, consente di verificare attraverso la sua banca dati di opere rubate, razziate e di reperti archeologici illecitamente scavati, la provenienza del materiale artistico o archeologico. Inoltre controlla sistematicamente tutti i cataloghi d'asta prima delle vendite, oltre a fare ricerche ad hoc per i mercanti o privati che lo richiedono. Insomma, avere un certificato dell'Alr è garanzia in molti casi necessaria per riuscire a vendere un'opera.
In quell'occasione il mercante, specializzato in opere di vetro di Tiffany, ammise di essere in possesso anche di altre quattro delle opere rubate, di averle acquistate subito dopo il furto durante un viaggio a New York, ma di non avere nessun documento comprovante la vendita, né la necessaria due diligence prima dell'acquisto. Nonostante le evidenze, non solo rifiutò di cooperare con le forze dell'ordine, ma chiese anche un pagamento equivalente alla metà dell'allora valore come condizione per la restituzione delle opere. «Non potevamo pagare per opere d'arte rubata, così non ci furono trattative – afferma oggi Christopher Marinello, avvocato dell'Alr, ad «ArtEconomy24» – e le opere furono cercate senza successo. Abbiamo di nuovo avuto notizie solo dopo la morte del mercante, avvenuta nel 2009, quando nel 2012 la figlia ha cercato di vendere di nuovo i dipinti attraverso una casa d'aste tedesca e di autenticare il Motherwell con la Dedalus Foundation a New York. Anche la figlia, una volta che le abbiamo ripetuto che era in possesso di opere rubate, ha chiesto un pagamento che ancora una volta ci siamo rifiutati di versare. Questa volta però il team dell'Alr e le autorità di polizia sono subito intervenute a Colonia dove hanno trovato e sequestrato i dipinti».
Le tele sono ora di proprietà della compagnia di assicurazione che aveva compensato con 500mila dollari la Solomon Gallery per il furto. La compagnia ora sta negoziando la restituzione con i vecchi proprietari. Unica opera ancora mancante è il «Mulberry Center» di Franz Kline.
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