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Aste italiane: regge il segmento medio con stime contenute

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Aste italiane: regge il segmento medio con stime contenute

  • –di Silvia Anna Barrilà

In attesa degli importanti appuntamenti con gli incanti di questo mese, già ad aprile varie case d'asta italiane hanno avviato la stagione primaverile con vendite dedicate ai diversi segmenti del mercato artistico.
Aprile, infatti, si è aperto con l'asta di arte moderna e contemporanea tenuta il primo aprile da Fidesarte. Michela Zilio, titolare della casa d'aste veneziana, ha notato molto gli effetti della crisi. "Tutto sommato è andata abbastanza bene, visti i tempi, ma si vende solo se i prezzi di base sono convenienti. Raramente ci sono rilanci che superano di tanto la base d'asta". E infatti anche il top lot dell'incanto, un olio su tela del pittore sloveno attivo a Venezia Zoran Mušič (1909-2005), dipinto nel 1988 e rappresentante la città di Parigi, è stato aggiudicato per 40mila euro (diritti d'asta esclusi), valore pari alla base d'asta. L'altra sola opera che ha superato i 10mila euro è stata una tela di Julio Le Parc, artista cinetico argentino, battuta per 16mila euro. Entrambi gli artisti sono in collezioni internazionali, tra cui anche quella della Tate. Le altre opere all'incanto sono state battute per valori tra 150 euro e 8mila euro. "Il mercato è molto rallentato", continua Michela Zilio, "certo la qualità dell'opera è importante, ma è il prezzo che interessa".

Questa tendenza nel segmento medio del mercato ci viene confermata da Francesca Paolini di Pandolfini (Firenze), che ha tenuto l'asta di dipinti antichi il 4 aprile. "Il settore medio vuole stime molto basse, dice Paolini, "perché la capacità di acquisto si è molto contratta. Altrimenti si vendono le opere di alta qualità e sono numerosi i parametri da rispettare, dalla provenienza allo stato di conservazione". Nel segmento più alto Pandolfini ha ottenuto ottimi risultati. In particolare il top lot è stato "Giovane che versa l'acqua in un bacile circondato da anatre, tacchini, un cane, un coniglio e una tartaruga" della cerchia di Tommaso Salini, una natura morta sui generis della prima metà del XVII secolo che, partita da una stima di 10mila-15mila euro, è stata aggiudicata per 110mila euro. Il secondo risultato più alto è stato ottenuto dal "San Giovanni Battista" della cerchia di Massimo Stanzione, un olio su tavola del XVII secolo partito dalla stessa stima del precedente e aggiudicato per 85.000 euro. Un risultato eccezionale è stato ottenuto dal "Riposo durante la fuga in Egitto in un paesaggio boschivo" di un pittore fiammingo della fine del XVI-inizio XVII secolo, molto particolare per la cornice in ebano, argento e lapislazzuli la cui parte inferiore è forse appartenuta alla famiglia Barberini. La piccola opera è partita da una stima di 2mila-3mila euro per arrivare a 62.500 euro. "È vero che bisogna essere contenuti sulle stime, ma quando si crea entusiasmo e curiosità intorno ad un oggetto, ci sono così tanti rialzi e si arriva a questi risultati" conferma Francesca Paolini. "In questo caso è stata la cornice a creare interesse".

I dipinti antichi proposti in asta hanno ottenuto ottimi risultati di vendita con aggiudicazioni che in molti casi hanno triplicato la base d'asta. Il totale aggiudicato è stato pari a € 1.210.000 compresi i diritti d'asta. Le opere offerte sono state 234, vendute circa il 70% di quelle proposte, mentre il totale aggiudicato è stato pari al 110% della somma delle riserve totali della sessione.
Paolini ribadisce la tendenza segnalata pochi giorni fa in occasione dell'asta di Dorotheum di Vienna dell'interesse per i fondi oro (confronta l'articolo "Dorotheum a Vienna incorona Lorenzo Lippi", pubblicato sul sito di ArtEconomy24 il 20 aprile). "Il mercato in questo momento predilige i fondi d'oro del Trecento-Quattrocento" spiega l'esperta di Pandolfini, "una tendenza che si era persa negli anni '80. Tuttavia rispetto al passato, per esempio all'inizio del Novecento quando c'è stata una grande dispersione di collezioni, oggi è più difficile reperire materiale di questo tipo e raggiungere ottimi risultati".

Un fondo oro - l'unico in vendita - ha segnato uno dei migliori risultati anche da Farsetti Arte, che ha battuto dipinti antichi e dipinti e sculture del XIX-XX secolo il 20 e 21 aprile a Prato. L'opera in questione è partita da una stima di 15mila-20mila euro ed è stata aggiudicata per 40.920 euro (diritti inclusi). Si tratta di una tempera su tavola ottagonale con fondo oro con Madonna con Bambino e Santi della Scuola Toscana della fine del XIV-inizio XV secolo. Le altre opere che hanno raggiunto i risultati migliori sono state "Vista dei Campi Flegrei dal Belvedere di Camaldoli", un olio su tela dell'olandese attivo a Roma Hendrik Voogd della fine '700-inizio '800 che è stato battuto per 52.080 euro (diritti inclusi, stima 40mila-50mila euro); "Darsena vecchia" di Lorenzo Viani, un olio su tavola del 1932 venduto per 19.297 euro (stima 15mila-18mila euro); e un "Paesaggio" di Ottone Rosai del 1952 circa venduto per 20.542 euro. "In generale il momento non è dei più felici" afferma il portavoce Gabriele Crepaldi, "ma siamo abbastanza soddisfatti. Abbiamo venduto bene nella fascia medio-bassa, dai 5mila ai 12mila euro, ma ci sono mancati i colpi grossi. Per esempio un'opera di Tranquillo Cremona stimata 240mila-280mila euro è rimasta invenduta. Abbiamo venduto tante e bene maschere africane tra 1.500 e 6.000 euro".
Bloomsbury a Roma ha tenuto un'asta di arte moderna e contemporanea che includeva le opere della collezione di Luciano Chesini, architetto, proprietario di un hotel e presidente dell'associazione organizzatrice della fiera dell'arte contemporanea di Roma, RomeContemporary. L'asta ha totalizzato 355.000 euro.

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