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La fiera Frieze convince New York

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In Primo Piano

La fiera Frieze convince New York

  • –di Giovanni Gasparini


L'esperimento è riuscito: la prima fiera londinese Frieze in versione newyorchese, aperta il 3 maggio e chiusa il 7 maggio nell'inconsueta località di Randall's Island, ha convinto la maggior parte degli operatori. Nonostante la sistemazione fuori dalle tradizionali aree artistiche di New York la fiera ha convinto per qualità della offerta e dell'esposizione, in una grande tenda a serpentone che ha ospitato spazi ben più ampi e luminosi rispetto all'edizione londinese, troppo affollata e raccolta.
Delle 180 gallerie partecipanti ben 44 provenivano dalla stessa New York, 27 da Londra e 16 da paesi non occidentali, mentre nove erano le gallerie italiane presenti.
La maggior parte degli scambi è sembrato essere avvenuto nel corso dei primi due giorni, 3-4 maggio, e ha coinvolto tutte le fasce di mercato, da sotto i 10mila dollari fino a 500mila, con qualche rara punta oltre (i prezzi indicati rappresentano la richiesta della galleria e non necessariamente il prezzo finale).
Quasi ogni genere è stato rappresentato, dalla pittura alla scultura (anche in dimensioni eccezionali nel parco adiacente) alle installazioni, molta fotografia e pochi video.
Le gallerie principali hanno puntato su 'classici moderni' del calibro di Anish Kapoor, Barbara Kruger e Sarah Lucas; in effetti in diversi stand si provava una certa sensazione di 'già visto'.
Ne è un esempio la galleria Lisson di Londra, che ha venduto uno specchio di Anish Kapoor attorno ai 500mila dollari e un'installazione di porte di marmo di Ai Wei Wei, mentre un'altra opera monumentale dell'artista cinese è rimasta invenduta; oltre a questi grandi nomi, hanno anche trovato acquirenti alcuni lavori di Haroon Mirza attorno ai 20-30mila £, uno è andato ad un'istituzione americana.
La newyorchese Werner Gallery ha portato lavori essenzialmente di pittura di grandi dimensioni per un ambito di prezzi molto diversificati, da 15mila al milione di dollari, vendendone un paio il primo giorno.
La parigina Thaddaeus Ropac ha registrato forti vendite fra i 100 e 500mila dollari; l'omonimo fondatore si è dichiarato molto contento dei risultati ottenuti e della qualità dell'esibizione, pur notando una certa prevalenza di clienti locali rispetto alla dimensione internazionale della fiera londinese, ammettendo che il livello di prezzi riscontrato ad Art Basel normalmente è più elevato. Fra le opere vendute c'erano una curiosa scultura di Tom Sachs rappresentate l'avventura spaziale per 150mila $ e sempre in tema aeronautico un minaccioso lavoro di Robert Longo di grande dimensioni con protagonista un aereo militare russo proposto a 300mila dollari. Buoni riscontri anche per le sculture di Tony Cragg vendute a 340mila euro, mentre nella fascia di prezzo più bassa hanno trovato acquirenti alcuni inquietanti lavori su carta di Raquib Shaw, attorno a 90mila £.
Pittura ed installazioni hanno dominato lo stand e le vendite di un'altra galleria londinese, Sadie Coles, che riporta di aver venduto un enorme dipinto a tecnica mista di Georg Herold (richiesta 200mila euro) la cui visione era parzialmente bloccata da un'installazione di Sarah Lucas passata di mano attorno ai 150mila £. Hanno trovato compratori anche artisti più giovani come Jonathan Horowitz (prezzi attorno ai 50mila $) e Steven Claydon (40mila $ la richiesta).
Ma lo stand più attuale della fiera è stato forse quello della galleria internazionale Spruth Magers in cui dominava un gigantesco lavoro di Barbara Kruger "Too Big to Fail", dedicato alla crisi economica acquisita da un'istituzione messicana per 200mila $. La galleria ha venduto molte opere di artiste, fra cui un tipico lavoro a uncinetto di Rosemarie Trockel per 75mila euro e una foto della serie dei clown di Cindy Sherman per 400mila $, grazie forse anche alla contemporanea retrospettiva dell'artista promossa dal MoMa.
Nella fascia di prezzo più bassa sono stati venduti diversi lavori di Sterling Ruby per prezzi dai 50 ai 150mila dollari. Secondo Andreas Gegner, direttore della galleria a Londra, la fiera si è focalizzata su lavori sotto il mezzo milione di dollari e ha funzionato particolarmente bene la combinazione con le aste in corso a New York, tanto che diverse trattative si prolungheranno lungo tutta la settiamana seguente la fiera.
White Cube, infine, proponeva lavori di artisti ben noti con un forte accento inglese, quali Tracy Emin, Gilbert&George, Jeffrey Wall, Gary Hume, Damien Hirst, Mona Hatoum, Antony Gormley.
Buoni risultati complessivamente anche per le gallerie italiane; Massimo De Carlo ha piazzato una scultura bronzea che ricordava un appezzamento di terra di Massimo Bartolini per un prezzo richiesto di 80mila € e nei primi giorni della fiera un lavoro di Piotr Uklanski attorno ai 220mila €.
La giovane galleria T293 ha proposto e venduto diversi dipinti di Dan Rees per 6mila euro nonché dei curiosi calchi di dipinto di John Henderson a 15mila euro; proposte anche delle mini-installazioni di Max e Cala a partire da mille euro.
Raffaella Cortese ha riscontrato buone vendite dopo un inizio lento, fra cui un'installazione fotografica di Marcello Maloberti per 13mila euro, lavori di William Jones a 12mila $, incluso un video passato di mano a 10mila $, uno dei pochi presenti in fiera, ed infine un disegno di Roni Horn per 45.500 $.
Kaufmann Repetto ha confermato di aver venduto almeno un'opera di ogni artista proposto, mentre l'affermata Galleria Continua ha trovato compratori per tutte le fasce di prezzo e tipologie di opera, dai 5mila $ per un lavoro di Giovanni Ozzola a oltre 200mila $ per Berlinde de Bruyckere; in trattativa infine un lavoro di Pistoletto concepito nel 1976, attorno ai 220mila $.
Al termine di due settimane di successi newyorkesi per l'arte moderna e contemporanea molte gallerie sono ora pronte a partire per Hong Kong e rientrare in Europa per Art Basel fra un mese, a dimostrazione ulteriore dell'attuale solidità del mercato in tutte le fasce di prezzo e tipologie.

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