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Così ora l'astratto conquista i giovani

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Così ora l'astratto conquista i giovani

«Aste piene di tesori tra Munch, Rothko, Bacon e Lichtenstein l'arte post-war hanno richiamato la crème del collezionismo schierata in sala, ai telefoni e on line. Non tutte le opere sono volate però verso l'Asia e gli Emirati Arabi, i rilanci milionari sono stati vinti anche da collezionisti americani ed europei, talvolta più giovani, quarantenni, dal portafoglio forte». afferma Pepi Marchetti Franchi, direttrice della galleria Gagosian di Roma, presente nelle ultime aste di New York.
Quali tendenze sono emerse in questi incanti?
Le due grandi collezioni in asta (da Sotheby's quella di Theodore Forstmann e da Christie's di Pincus) hanno posto sotto i riflettori molte opere di grandi artisti astratti, da Rothko a de Kooning sino a Richter, incontrando il gusto iconico dei giovani ricchi dei nuovi media.
Qual è il fil rouge del gusto?
Già delineata da qualche tempo, si è confermata in questa tornata l'attenzione per la pittura astratta anche delle generazioni più vicine, dei 55-60enni che sino a qualche tempo fa erano silenziosi per il mercato. Puntuale in questo senso la grande mostra al Moca di Los Angeles «The painting factory - Abstraction after Warhol».
Qualche nome?
Rudolf Stingel (più concettuale che astratto, ndr), Albert Oehlen (a Roma da Gagosian a giugno, ndr) Christopher Wool, artisti che negli ultimi tempi hanno avuto rialzi incredibili, che pur con un solido e lineare percorso alle spalle e noti alla critica sono rimasti nell'ombra a lungo e ora sono esplosi per il mercato.
Nomi già inarrivabili in asta, però, e sul mercato primario?
Le differenze di prezzo sono forti ancora (Wool in galleria si scambia intorno ai 500mila dollari, ndr), ma la loro contenuta produzione e la selezione dei collezionisti acquirenti fa sì che la circolazione resti rarefatta. Oltre questa fascia di mezzo, è interessante osservare le più giovani generazioni dei 30enni, da Mark Bradford a Tauba Auerbach, da Dan Colen a Wade Guyton sino a Urs Fischer. Tutti sperimentano l'astrazione in pittura e sono i più seguiti dalla critica e dal mercato. Dopo tanta installazione, fotografia, arte concettuale e tanta sperimentazione si torna alle tecniche più tradizionali e la pittura astratta viene traghettata nel Ventunesimo secolo. Con la crisi si affermano linguaggi più fruibili e solidi.
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