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«dOCUMENTA» si rivela motore dello sviluppo

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«dOCUMENTA» si rivela motore dello sviluppo

Inaugura in questi giorni la tanto attesa dOCUMENTA(13), la mostra d'arte contemporanea che si svolge a cadenza quinquennale nella città di Kassel in Germania e che rappresenta uno degli appuntamenti più importanti nel panorama artistico internazionale (dal 9 giugno al 16 settembre). Fondata nel 1955 dal pittore e professore d'arte Arnold Bode (1900-1977) per risollevare le sorti della sua città nel dopoguerra, dOCUMENTA possiede oggi un significato fondamentale non solo dal punto di vista storico-artistico, ma anche da quello economico grazie all'indotto che genera sul territorio. In occasione dell'ultima edizione della manifestazione, che si è svolta dal 16 giugno al 23 settembre 2007, la città di Kassel ha registrato un giro d'affari di 98 milioni di euro, secondo quanto calcolato nel 2008 dal professore H. Dieter Dahlhoff del Dialog Marketing Competence Center, istituto dell'Università di Kassel. Secondo il suo studio, i circa 650mila visitatori della scorsa edizione che hanno risposto al sondaggio dell'Università di Kassel (su un totale di 751mila visitatori) hanno speso in media 30 euro al giorno a testa in caso di gite in giornata o pernottamento da amici e parenti, e 100 euro al giorno a testa in caso di pernottamento in albergo. «Queste cifre non includono il fatto che in preparazione della dOCUMENTA assumiamo un grande numero di collaboratori che a loro volta consumano beni e servizi sul territorio e pagano le tasse» spiega ad ArtEconomy24 Bernd Leifeld, Ceo della dOCUMENTA dal 1996.
Ma come si finanzia dOCUMENTA? «Il budget per la 13esima edizione è da considerare per il periodo di tempo dal 2009 al 2013, che include la preparazione della mostra e il suo smantellamento – spiega Leifeld – ed è composto da: 4 milioni di euro finanziati da Kassel (17% del budget); 4 milioni di euro finanziati dallo Stato federato di Assia, di cui fa parte la città di Kassel (16% del budget); 3,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Kulturstiftung des Bundes, una fondazione statale che sostiene progetti culturali a livello nazionale (14% del budget) e 13 milioni di autofinanziamento (il 53% del totale)».
L'autofinanziamento si compone di biglietteria, sponsor finanziari, fondazioni, merchandising e circolo di mecenati privati; nel budget non sono inclusi gli sponsor tecnici, che forniscono prodotti e servizi che vengono considerati extra. La biglietteria rappresenta la parte più consistente dell'autofinanziamento e secondo Leifeld ammonta a più di quanto finanziano la città e lo stato federato messi insieme (quindi più di 8 milioni di euro; ogni biglietto costa 20 euro). «Il budget è cresciuto negli anni grazie al continuo aumento del numero dei visitatori e ciò rappresenta anche il nostro fattore di rischio, perché non sappiamo quanti visitatori verranno» dice Lefeld.
I principali sponsor finanziari di quest'anno sono la Deutsche Bahn (le ferrovie dello stato), la Sparkasse (la cassa di risparmio) e la casa automobilistica VW; a questi si aggiungono la Deutsche Post (le poste tedesche), SMA e Ströer (due imprese locali) e diversi altri sponsor minori e partner mediatici. Le fondazioni sono tedesche e internazionali; molte sostengono la partecipazione degli artisti del loro paese, come per esempio Pro Helvetia per gli svizzeri e Mondriaan Fund per gli olandesi. Anche le gallerie vengono talvolta coinvolte nella coproduzione, ma Leifeld sottolinea: «Dobbiamo fare attenzione a non diventare succubi del mercato, perderemmo la nostra indipendenza. Il finanziamento delle opere prodotte ad hoc deve avvenire tramite i mezzi messi a disposizione dalle istituzioni o da dOCUMENTA; le opere restano di proprietà degli artisti, che possono venderle direttamente alla città grazie ad uno stanziamento supplementare di 400mila euro messo a disposizione da Kassel e dallo stato federato. Ed è la curatrice – quest'anno Carolyn Christov-Bakargiev, (già direttrice del Castello di Rivoli, ndr) a decidere quale somma c'è a disposizione per ogni artista. Purtroppo è una pratica iniziata solo negli ultimi anni» commenta Leifeld. «Se la città avesse acquistato sin dalle origini di dOCUMENTA nel 1955 adesso avremmo un museo dell'arte del dopoguerra». Le opere vengono selezionate da una commissione della città. Per quest'anno è stato già deciso l'acquisto di un'opera: l'installazione-biblioteca creata da Mark Dion (1961) per il museo di Scienze naturali Ottoneum.
Da Kassel a Basilea il passo è veloce, le opere esposte in forma istituzionale a dOCUMENTA (qui non sono in vendita) potremo ritrovarle alla prossima ArtBasel dal 14 al 17 giugno e qui le trattative sono aperte.
Anna Barrilà
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