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Londra, avvio lento per l'arte contemporanea da Sotheby's

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Londra, avvio lento per l'arte contemporanea da Sotheby's

  • –di Giovanni Gasparini

I numeri positivi emersi dall'asta d'arte contemporanea organizzata da Sotheby's la sera del 26 giugno a Londra, con solo 10 lotti invenduti su 79 offerti, pari all'87% di venduto per lotto e ben il 93% per valore, per un totale di 69,3 milioni di sterline (entro la stima pre-asta di 57,1-81,9 milioni grazie all'aggiunta delle commissioni, escluse nelle stime), nascondono una realtà in sala ben più problematica.
L'asta, infatti, si è trascinata senza alcun entusiasmo e salvo poche rare eccezioni non vi sono state contese sui lotti, tanto che a nostro parere ne sono stati aggiudicati ben 19 contro la riserva ad un solo offerente, il quale probabilmente se fosse stato presente in sala, invece che al telefono, avrebbe realizzato di non avere concorrenti.
Ben 36 lotti sono stati venduti entro la stima, spesso attorno alla minima grazie all'aggiunta delle commissioni, e cinque al di sotto.

Tutto sommato la casa d'aste ha ottenuto una buona performance, considerata la qualità mediocre di diversi lavori, e ha fatto un uso intelligente delle garanzie da parte terza: ben sei lotti erano garantiti e quindi pre-venduti, e solo due di questi hanno effettivamente suscitato rilanci, fra cui spicca il nuovo record per Glenn Brown, pittore contemporaneo di grande capacità tecnica che trae ispirazione dalla pittura tradizionale, la cui tela monumentale a toni rossi del 1988 "The Tragic Conversion of Salvador Dali' (After John Martin)" ha mosso l'interesse di sette clienti fino a raggiungere 5,2 milioni di £, da una stima di 2,2-2,8 milioni: una cifra che consentirebbe di acquisire diverse opere originali di John Martin, pittore "apocalittico" inglese recentemente omaggiato di una retrospettiva a Tate Britain.
L'altra opera di Brown proposta, un ritratto di dimensioni ben più contenute, non ha invece trovato un compratore (lotto 28).
Solo Basquiat ha fatto meglio di Brown in serata: la sua tavola "Warrior" del 1982, anch'essa garantita, ha suscitato due rilanci fermandosi a 5,6 milioni di £ da una stima di 5-7: tutti e tre i Basquiat proposti si sono fermati entro le stime, tutto sommato un buon risultato vista l'ampia offerta di sue opere nei giorni seguenti.

Persino Gerhard Richter non ha brillato per risultati: il fotorealistico "Jerusalem" del 1995 si è fermato a 4,2 milioni, in mezzo alla stima di 3-5 milioni di £, mentre la tavola astratta garantita del 1989 è andata aggiudicata dopo un solo rilancio a 2,8 milioni (stima 2,5-3,5 milioni), ed un terzo (lotto 62) è rimasto invenduto.
La forte presenza di arte inglese ha portato buoni risultati grazie ad una collezione di otto ritratti di Auerbach, venduti dalla famiglia Bromberg a beneficio del Museo di Gerusalemme, per un totale di 2,5 milioni di £, oltre la stima bassa di 1,8 milioni, quattro oltre le stime alte e l'ultimo preda della galleria Marlborough.

Non hanno convinto, invece, i due lavori di Bacon proposti, il primo un piccolo olio "Study for Self-Portrait" del 1980, finito a chi ha posto la garanzia di 4,5 milioni di £ (stima 5-7 milioni), il secondo "Head" del 1949 ha sfiorato la stima bassa di 1 milioni di £ dopo un solo rilancio.
L'asta ha segnato anche il ritorno di diversi lavori di Damien Hirst nelle aste serali: ben sei i lavori in catalogo, di cui un ritirato (lotto 71), due invenduti (lotto 26, un cabinet di medicine, e lotto 76), e due aggiudicati oltre le stime.
Sei erano anche le opere "minori" di Andy Warhol in catalogo, di cui una invenduta (lotto 67) e due aggiudicate oltre le stime.

La limitata presenza d'arte italiana ha riscosso risultati positivi, con tre dei quattro Fontana proposti aggiudicati oltre le stime, e il quarto, un "Concetto Spaziale" rosso a tre tagli, andato alla galleria Nahmad per 517.250 £ da una stima di 400-600mila, dopo che la stessa galleria non era riuscita a portare a casa una composizione più grande, sempre rossa ma a cinque tagli, andata ad un acquirente al telefono per 1,3 milioni di £, appena oltre la stima massima di 1,2 milioni.
Buoni risultati anche per i due lavori di Manzoni proposti, andati a compratori al telefono con il personale italiano della casa d'aste, e per uno specchio di Pistoletto acquistato da un acquirente italiano in sala per 481.240 £, oltre la stima di 450mila £, mente è rimasta invenduta una "Mappa" di Boetti (lotto 55), forse a causa della concorrenza di un lotto simile ma di maggior pregio in vendita il giorno successivo da Christie's, e non ha suscitato entusiasmi il lavoro scultoreo di Cattelan "Sparky", venduto dopo un solo rilancio a 240mila £, sotto la stima bassa di 250mila £.
Fra le opere tridimensionali ha convinto un groppo di tre lotti di Louise Bourgeois (lotti 13-15), tutti aggiudicati ben oltre le stime alte, due allo stesso acquirente al telefono, mentre solo una delle altre 10 sculture proposte ha ottenuto risultati oltre le attese (un mobile di Calder, lotto 4).

Il clima di limitata concorrenza ha favorito l'attivismo senza freni di un compratore al telefono, identificato dal numero 135, il quale ha portato a casa ben cinque lotti milionari, ad iniziare da un'edizione di Lichtenstein (lotto 48), inizialmente aggiudicata ad altro cliente. Ma il banditore Tobias Mayer ha riaperto l'asta sul lotto dopo aver ammesso di aver commesso un errore di non meglio precisata natura, permettendo così all'importante cliente della casa d'aste di aggiudicarselo a 2,4 milioni di £. Il compratore ha proseguito la campagna acquisti con un mobile di Calder (lotto 53, 1,3 milioni di £), un lavoro di Yves Klein (ANT135, 1 milione, come unico offerente) e una composizione di Cy Twombly (lotto 57, 2,4 milioni di £) ed infine dopo un solo rilancio "Parts" di Basquiat a 1,3 milioni di £: un totale di circa 8,5 milioni di £ di acquisti in una serata!
Il catalogo dell'asta serale da Christie's il 27 giugno, con opere di maggior pregio ed interesse, prosegue il trittico di aste d'arte contemporanea a Londra.

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