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Svelati i grandi collezionisti

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Svelati i grandi collezionisti

Ogni estate, quando i calendari degli eventi d'arte si fanno meno fitti, fioccano classifiche ed elenchi dei player più importanti del mercato dell'arte. Oramai storica è la lista dei 200 collezionisti più influenti della scena dell'arte, che la rivista newyorkese «ARTnews» pubblica dal 1990. Rispetto all'anno scorso la lista (in ordine alfabetico, stilata intervistando curatori, direttori di musei, advisor e galleristi) non presenta grandi novità: c'è stato un ricambio di poco più del 10% dei protagonisti (22).
Tra le new entry c'è Budi Tek, indonesiano con base in Cina noto perché acquista installazioni di grandi dimensioni, attualmente alle prese con i lavori del suo nuovo museo privato a Shanghai (ne ha già uno a Giacarta), che aprirà nel 2013; e Liu Yiqian, definito dalla Bbc «il più grande collezionista cinese». Nato nel 1963 da una famiglia della classe operaia, Liu Yiqian ha fatto fortuna investendo in azioni. Insieme alla moglie Wang Wei colleziona arte cinese antica e ha in programma la costruzione di un museo privato a Shanghai. La Bbc riporta che nel 2010 la coppia ha prestato 60 opere al Poly Art Museum di Pechino, assicurandole per 1,5 miliardi di dollari. Tra i nuovi player dal Medio Oriente c'è la sceicca Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani che, con i suoi 29 anni, è entrata nella top ten prendendo il posto di un altro membro della famiglia reale, Sheikh Saud bin Mohammad bin Ali Al Thani.
Gli unici italiani in lista sono Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (nell'elenco di «ARTnews» dal 2005). La loro collezione si potrà ammirare dal 2014 a Milano in Largo Isarco nella nuova fondazione progettata da Rem Koolhaas. In passato la lista includeva anche altri italiani come Giuliano Gori, Paolo Consolandi (scomparso nel maggio 2010), Annibale Berlingieri, Achille Maramotti (scomparso nel 2005) e il Conte Panza di Biumo (scomparso un mese prima di Consolandi). Meno semplice è capire l'esclusione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, cancellata nel 2011. Altri nomi scomparsi rispetto a dieci anni fa sono quelli del Sultano del Brunei, David Bowie, Bill Gates e i Rockefeller.
Più rivolta al futuro è la lista della rivista americana «Modern Painters», che ha pubblicato un elenco di 50 collezionisti sotto i 50 anni. Sebbene dominata dagli americani (è un po' il limite di queste liste, tutte stilate negli Usa), la classifica conta anche protagonisti dai Paesi asiatici. Come Robbie Antonio, filippino 35enne, direttore della società immobiliare Century Properties Group, che colleziona dal 2005, ma ha già accumulato opere di Picasso, Francis Bacon e Mark Rothko e artisti della scena newyorkese degli anni 80. Oppure Sharmin Parameswaran, manager della compagnia media Astro Malaysia e figlia del noto collezionista e diplomatico Datuk N. Parameswaran. Molti anche i latino-americani, come i messicani Alfonso Gracia Castillo, Cesar Cervantes e Moisés Cosío, e i brasiliani Celso Fioravante e José Antonio Marton. Anche in questo caso una sola italiana, che vive a Londra, Valeria Napoleone: la sua è una raccolta esclusivamente di opere di donne e include 200 lavori di artiste come Shirin Neshat, Ghada Amer e Nina Canell.
Anche «Forbes» ha pubblicato i primi di agosto una lista di top players, questa volta dedicata alle migliori collezioni d'impresa, quelle che non solo possiedono arte, ma la collezionano in modo attivo e ne fanno parte integrante della loro immagine. Anche in questo caso, per stilare la lista, la rivista si è servita di interviste a esperti, autori, advisor e curatori. Non basta possedere 50 Picasso, è la conclusione di «Forbes», bisogna usare l'arte per educare e migliorare la vita o per incoraggiare la creatività degli impiegati. L'investimento non appare tra i primi motivi perché troppo rischioso. D'altra parte Liz Christensen, curatrice per la Deutsche Bank, dice: «Non acquistiamo per investimento e non pensiamo al valore di rivendita, ma cerchiamo di fare acquisti intelligenti». Ed è proprio Deutsche Bank a vantare la più grande collezione: iniziata nel 1979, oggi conta 57mila opere con in testa «Abstraktes Bild (Faust)» di Gerhard Richter, esposta nella sede di Wall Street. Anche altre banche sono in pole position tra le migliori raccolte d'impresa ci sono quelle della JP Morgan Chase – iniziata da David Rockefeller alla Chase Manhattan Bank nel 1959 – e di Ubs, che include 35mila opere, prevalentemente di artisti viventi.
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