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Piccolo censimento delle raccolte d'arte

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Piccolo censimento delle raccolte d'arte

Mecenatismo e collezione, acquisire autostima circondandosi del bello. La questione esiste almeno dalla nascita del sistema dell'arte moderno, con l'apparire dell'opera in forma di oggetto scambiabile o portatile. Sociologicamente si identifica con la scala di Maslow che negli ultimi gradini della sua piramide pone i bisogni di stima, di prestigio, di successo, di realizzazione della propria identità. Creare una collezione non è altro che questo. Da un lato l'impulso all'accumulo spinge le persone a non separarsi mai da nulla, dall'altro la passione collezionistica muove a circondarsi di oggetti che definiscono o qualificano uno spazio, dando in definitiva un proprio personale senso al presente. È per questo che, anche in tempi di crisi, il tema non smette di destare curiosità e, oltre a esaurirsi vecchi e noti titoli, come Collecting contemporary di Adam Lindemann, nascono nuove pubblicazioni che tentano di spiegare come muoversi nell'inafferrabile mondo dell'arte.
In Italia la prima a parlare di mercato è stata Angela Vettese con Investire in arte che, già all'inizio degli anni Novanta, spostava il fulcro dal valore dell'opera al valore del sistema. Ancora oggi districarsi all'interno dell'articolato panorama dell'arte sembra essere il principale requisito per iniziare una collezione. Ne è un esempio il libro di Ludovico Pratesi, L'arte di collezionare arte contemporanea, uscito nel 2010 per Castelvecchi che, in meno di duecento pagine, risolve dubbi e incertezze dei non addetti ai lavori, dotandoli di nozioni su dove e come acquistare, quali gallerie seguire, come impostare una collezione, anche attraverso interviste ad alcuni dei più noti collezionisti italiani: Cotroneo, Giuliani, Gori, Morra Greco, Re Rebaudengo.
Proprio dalle parole dei collezionisti parte anche il più recente libro di Adriana Polveroni, ma questa volta l'obiettivo non è dotare di strumenti l'amatore in erba, quanto tracciare un vero e proprio censimento del collezionismo italiano con un approfondimento sul panorama composito degli ultimi anni. Con perseveranza la Polveroni passa in rassegna le diverse vie dei collezionismi, tra mostre, prestiti, apertura di fondazioni private e pubbliche, attenzione all'arte ambientale, documentale, sociale, non escludendo le variabili macroeconomiche come l'apertura dei mercati internazionali e l'avvento delle fiere virtuali, o quelle di sistema come il pesante Fisco italiano che non incentiva la costituzione di collezioni pubbliche nel senso delle donazioni museali, ma che pure ha trovato una nuova via di esistenza con l'apertura delle numerose fondazioni di diritto civile che consentono una maggiore flessibilità di programmazione. Ne emerge un quadro confortante, fatto di tante piccole e grandi realtà che attraversano tutta la penisola, dai Remotti agli Spinola, Righi, Consolandi, Gianferrari, Cotroneo, Maramotti, Teseco, Zegna, Golinelli, e le più recenti esperienze di Nomas Foundation, Depart e Fondazione Giuliani a Roma, dove il collezionismo sfuma nel mecenatismo e svela il piacere irrinunciabile dell'arte come unico motore del fenomeno collezionistico.
Nell'ideale percorso che pone l'arte come chiave di lettura del mondo il testo di Elio Grazioli, La collezione come forma d'arte, analizza come il collezionismo sia entrato a far parte delle pratiche artistiche, ormai tanto diffuso in quelle che comunemente chiamiamo installazioni.
Enucleando una serie di casi master da Claes Oldenburg con il suo «Store», all'Atlas di Richter, a Boltansky, Fleury, e Arienti che espongono le proprie raccolte come opere, avanza l'ipotesi che collezionare, quindi giustapporre immagini diverse, sia l'unico modo per reagire alla dispersione odierna e alla frammentarietà del mondo, nuova via di interpretazione del presente.
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Adriana Polveroni, Marianna Agliottone, Il piacere dell'arte. Pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo in Italia, Johan & Levi, Milano, pagg. 264, € 22,00
Elio Grazioli, La collezione come
forma d'arte, Johan & Levi, Milano, pagg. 128, € 18,00

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