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Deutsche Bank fa l'en plein in asta con le opere del Museo Scheringa

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Deutsche Bank fa l'en plein in asta con le opere del Museo Scheringa

  • –di Silvia Anna Barrilà


Guanti bianchi da Christie's ad Amsterdam il 18 settembre per la vendita di 158 opere della collezione del Museo Scheringa di Spanbroek, nel nord dell'Olanda. Il totale aggiudicato ammonta a 2,86 milioni di euro, mentre la stima complessiva era di 1,2-1,6 milioni di euro. Altre opere della collezione verranno disperse nei prossimi mesi ad Amsterdam, Londra, New York e Hong Kong.
La collezione è stata messa in vendita da Deutsche Bank in seguito al fallimento del proprietario del museo Dirk Scheringa, fondatore del gruppo bancario olandese DSB Bank che nell'ottobre 2009 a casua di una fuga dei suoi clienti dai suoi sportelli, aveva dovuto dichiarare il fallimento.
Quella del Museo Scheringa è una storia sfortunata. Dopo aver subito una rapina a mano armata nel maggio 2009, con il furto di un quadro di Tamara de Lempicka e uno di Salvador Dalì, qualche mese dopo, nell'ottobre 2009, il museo ha subito la confisca di tutte le opere da parte della banca ABN Amro Bank, venuta a riscuotere la garanzia data da Dirk Scheringa in cambio di un prestito da 32 milioni di euro contratto per costruire un nuovo edificio per il museo. Il giorno successivo alla confisca delle opere, alla riapertura del museo, i visitatori hanno trovato le pareti vuote e dei pennarelli neri per lasciare messaggi sui muri. Il museo è stato chiuso e la costruzione del nuovo edificio è stata interrotta.
In seguito alla riorganizzazione della ABN Amro Bank, la collezione - il cui valore è stato stimato intorno ai 40 milioni di euro - è passata nelle mani di Deutsche Bank, che ha venduto con transazione privata uno dei quadri più preziosi: "Naked Potrait in Red Chair" di Lucian Freud del 1999. Tutte le opere di artisti olandesi in collezione (circa 800) sono state, invece, acquistate dall'imprenditore olandese Hans Melchers, che ha così assicurato l'integrità almeno del nucleo originario della collezione. I suoi piani sono di aprire un nuovo museo dedicato all'arte olandese.
Le altre opere che verranno disperse da Christie's (221 per una stima complessiva tra 6 e 10 milioni di euro) sono le ultime ad essere entrate nella collezione. Molte non sono mai state esposte in pubblico. Si tratta di opere di artisti moderni e contemporanei internazionali, spesso di grandi dimensioni, che erano state acquistate negli ultimi sette o otto anni proprio in vista del trasferimento nel nuovo edificio.
Scheringa, infatti, aveva iniziato a collezionare nel 1988 concentrandosi sul Realismo Magico olandese. Solo in secondo momento aveva allargato i suoi interessi all'arte internazionale, ma rimanendo sempre concentrato sull'arte figurativa e, in particolare, sul realismo. Il primo artista internazionale ad entrare in collezione è stato Giorgio De Chirico, le cui opere andranno all'asta di arte moderna e impressionista a Londra il 6 e il 7 febbraio 2013.
Per quanto riguarda, invece, le opere vendute ieri ad Amsterdam, il top lot dell'asta è stata una scultura dell'iperrealista americano Duane Hanson (1925-1996) del 1977 rappresentante un uomo seduto su una panchina. L'opera, stimata 140mila-180mila euro, è passata di mano per 313mila euro.
Americani anche gli artisti che hanno segnato il secondo e il terzo risultato più alto: Eric Fischl (1948) con "Bathroom scene #3" del 2004, venduto per 175mila euro da una stima di 120mila-160mila, e Alex Katz (1927) con "Mae" del 2003, venduto per 169mila euro da una stima di 100mila-150mila.
Ma come si spiega il successo dell'asta, che ha superato le aspettative per più di un milione di euro? "Le stime erano molto ragionevoli", commenta la senior specialist Jetske Homan van der Heide, "e anche il price range era molto ampio - da mille a 150mila euro - per cui si rivolgeva ad una larga fetta di clienti interessati sia a nomi famosi che ad artisti meno conosciuti".
Ha sorpreso, in particolare, il risultato del danese Michael Kvium, di cui c'erano ben 16 opere in vendita. "Temevamo che fossero troppe opere per un solo artista" dice Jetske Homan van der Heide, e invece sono state vendute tutte a prezzi anche migliori di quelli che vengono realizzati in Danimarca".
Ottimi risultati anche per l'unico italiano all'asta, Andrea Martinelli (1965). Le sue quattro tele in vendita hanno duplicato, triplicato e quadruplicato le stime di partenza.

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