ArtEconomy24

È tempo di «Italian Sale»

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

È tempo di «Italian Sale»

L'arte migliore che l'Italia ha espresso nel secondo Novecento ha dentro un grande desiderio di infinito; lo confermano alcuni capolavori che l'11 e 12 ottobre saranno in asta a Londra, rispettivamente da Christie's e da Sotheby's, per il tradizionale appuntamento d'autunno che, da tredici anni in qua, corre sotto il titolo di Italian Sale. Si analizzi, ad esempio, il Metrocubo d'Infinito che Michelangelo Pistoletto eseguì nel 1966, due anni prima che Stanley Kubrick firmasse il suo capolavoro, 2001 Odissea nello spazio, nel tentativo di «rappresentare un'esperienza visiva che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio». Ebbene, Pistoletto aveva dato forma alla stessa esperienza visiva quando creò questa enigmatica scultura, costituita da sei lastre di specchio assemblate in modo da mostrare solo il retro delle lastre. Corrispondente a un metro cubo d'aria (cm. 120 x 120 x 120), l'opera delimita un ambiente inaccessibile e invita lo spettatore a immaginare una serie infinita di riflessi proliferanti e multidirezionali. Si tratta dunque di una forma d'arte che prende vita attraverso la curiosità intellettuale suscitata in chi la osserva. Pistoletto ne realizzò altre quattro versioni, ciascuna in una differente variante cromatica e dunque unica, conservate presso il Dallas Museum of Art, la Fondazione Pistoletto di Biella, il Centre Georges Pompidou di Parigi e nella collezione privata dello stesso artista. Metrocubo d'Infinito è in vendita per 400mila-600mila sterline e proviene dalla collezione di Graziella Buontempo, carismatica fondatrice nel 1970 degli «Incontri internazionali d'arte» scomparsa nel 2010. Collezionista all'avanguardia e ambasciatrice dell'arte contemporanea italiana nel mondo, la Buontempo aveva in collezione altre due opere che andranno in asta da Christie's: Catena (velina dipinta su acciaio inossidabile da Pistoletto nel 1970) offerta per 300mila-400mila sterline e Partitura (Orfeo), un'installazione di Giulio Paolini creata nel 1976 e in vendita per 30mila-40mila sterline. Il tema dell'infinito, come spazio da conquistare, come dimensione spirituale da scoprire o come destino per cui è fatto il cuore dell'uomo è sotteso anche nell'opera più costosa che Christie's proporrà l'11 ottobre: è uno straordinario Concetto Spaziale, Attese (1966) rosso di Lucio Fontana, stimato 2,2-2,8 milioni di sterline. Proviene dalla rinomata raccolta di Hans e Ursula Hahn. Esposto in numerosi musei nel corso di oltre quarant'anni, reca sul retro, vergato dallo stesso Fontana, questo appunto: «Oggi vado a pranzo col premio Nobel e amico Quasimodo».
Il 12 ottobre Sotheby's risponde con un catalogo di 33 importanti opere d'arte del XX e XXI secolo. De Chirico, Morandi, Burri, Marini e i protagonisti dell'Arte Povera e della Transavanguardia. In particolare si segnala Nazione italica (1969) di Luciano Fabro, con la Sicilia e la Sardegna collocate all'interno dello stivale di vetro. È una delle prime «Italie» create dall'artista, proviene dalla collezione Baldassarre di Bari e dagli anni 70 non usciva sul mercato; sarà in vendita per 320mila-400mila sterline. Il lotto vedette è un Achrome del 1959 (cm 100 x 80) di Piero Manzoni, in asta per 2,2-2,6 milioni di sterline.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata