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Fontana, Manzoni e Arte Povera fanno ricca l'Italia a Londra

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Fontana, Manzoni e Arte Povera fanno ricca l'Italia a Londra

  • –di Giovanni Gasparini

L'asta d'arte italiana moderna e contemporanea organizzata da Sotheby's la sera del 12 ottobre ha confermato il verdetto positivo della sera precedente da Christie's: l'internazionalizzazione di questo settore permette di mantenere e incrementare considerevolmente i prezzi nonostante la crisi del mercato nazionale. Venticinque lotti su 33 hanno trovato un compratore, pari ad un venduto del 76 % e dell'82 % per valore, per un totale di 15,6 milioni di £, entro la stima di 14,6 – 19,6 milioni una volta aggiunte le commissioni, escluse dalle stime: il terzo risultato complessivo per la casa d'aste nella categoria.
A guidare i risultati un classico "Achrome" di Manzoni del 1959, ritornato in asta dopo cinque anni e passato da 2,3 milioni di £ del 2007 agli attuali 4 milioni di £, ben oltre la stima di 2,3 -2,6 milioni, probabilmente preda della galleria Gagosian per conto di un cliente in contatto telefonico. Un altro "Achrome" di Manzoni di uguali dimensioni ma diversa tipologia aveva conquistato il primo posto dei realizzi anche la sera precedente da Christie's per 2,6 milioni di £.
Un incremento considerevole dato il periodo di tempo limitato, sorpassato da un altro lavoro ritornato in asta, questa volta un "Concetto Spaziale, Attesa" di Fontana con un unico taglio su una grande tela di un metro bicolore a fondo rosa con linee d'oro, particolarmente rara per questa caratteristica: passato di mano per 223.600 £ nel 2004 ha realizzato 1,9 milioni di £, aggiudicato probabilmente ad un cliente italiano al telefono con personale italiano della casa d'aste: un incremento considerevole in soli otto anni!
Dei sei lavori di Fontana proposti solo uno è rimasto invenduto, un "buco" su tela bianca piuttosto tardo, del 1964, mentre vi è stata poca competizione per le altre due "Attese" proposte, un taglio singolo bianco aggiudicato a 540mila £, entro la stima grazie alle commissioni e un taglio singolo su fondo oro con vetri di Murano della rara serie "Venezia" del 1961, andato dopo un solo rilancio a 1,55 milioni, sotto la stima di 1,6-2 milioni di £.
Fra i maestri classici dell'arte italiana si nota la buona performance di Marino Marini, con due lavori su tre oltre le stime, mentre delude Morandi con un lotto invenduto ("Paesaggio" lotto 8) e una "Natura Morta" aggiudicata senza entusiasmi a 880mila £, appena oltre la stima grazie alle commissioni.
Risultati misti per De Chirico, con un lavoro invenduto "Le Muse Inquietanti" (lotto 3, stima 500-700mila £), un lavoro su carta oltre le stime e due entro le stime: "Piazza d'Italia" (170mila £) e "Il Vaticinatore" (470mila £).
Ottima la performance delle opere d'Arte Povera proposte: la struttura in piombo e vetro "Nazione Italica" di Luciano Fabro ha scatenato una battaglia di rilanci fino a 668mila £, ben oltre le stime e nuovo record per l'artista; contesa anche la divertente opera "Il Dinosauro che Emerge" di Pino Pascali, formata da tele dipinte a forma di una creatura antica, che ha raggiunto 635mila £ da una stima di 320-400mila. Delle opere di Paolini proposte la prima, la scultura "Nesso", ha portato 253mila sterline raddoppiando la stima alta di 120mila £, mentre la seconda "Itaca", questa volta su carta, ha sfiorato le 100mila £ senza particolari entusiasmi.
Da segnalare il record personale per Nicola De Maria, il principale dei protagonisti della Transavanguardia ad avere un mercato internazionale, la cui composizione su tela del 1988/89 è passata di mano a 127mila £, raddoppiando la stima alta.
Tra gli invenduti si segnalano entrambi i lavori di Rotella proposti (lotti 20-32), nonché una "Mappa" di Boetti dalla stima elevata (lotto 25, 800mila – 1 milione di £) e una "Combustione Plastica" di Burri (lotto 18, stima 1,5-2 milioni).


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