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Sempre più grande l'arte contemporanea a Frieze

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Sempre più grande l'arte contemporanea a Frieze

  • –Giovanni Gasparini

L'evento focale della settimana d'arte a Londra, dal 10 al 14 ottobre, la oramai tradizionale fiera d'arte contemporanea Frieze, giunta al decimo anno e ribattezzata Frieze London, non ha mancato di riscontrare il successo di pubblico del passato, con circa 55mila ingressi, nonostante lo sdoppiamento con la fiera Frieze Master, che da quest'anno accoglie l'arte moderna e antica.
Nonostante questa divisione, alcune gallerie di fascia alta hanno riproposto autori moderni affermati con prezzi a partire da alcune decine di migliaia di sterline fino a cifre a sei zeri, quali la galleria Waddington Custot di Londra, che presentava lavori di classici moderni come Robert Indiana, Albers e Melotti, o la galleria tedesca Korad Fischer che ha riportato forti vendite nella fascia fra 20 e 100mila euro e presentava lavori di Carl Andre e Mario Merz, e foto dei coniugi Becher.

Complessivamente hanno esposto 175 gallerie di 35 diversi paesi, con una varietà di offerta notevole, per tipologia, medium e prezzo, che risulta difficile da riassumere; si è notato però un forte ritorno dell'offerta di pittura nonché diverse installazioni, entrambe caratterizzate da colori "urlati" e dimensioni elefantiache.
Nonostante la consueta discrezione degli operatori, questa volta ancor più pronunciata rispetto alla stessa fiera Frieze a New York, con moltissime gallerie che rifiutano di comunicare i risultati in termini di venduto e prezzi, di certo non favorendo la trasparenza del mercato, si riscontrano diversi successi commerciali praticamente in ogni fascia di prezzo, dalle poche migliaia proposte dalle gallerie più giovani nelle sezioni a loro dedicate della fiera, ai milioni di euro necessari per portare a casa opere di nomi già rinomati e ricercati anche in asta.

A dominare il mercato di fascia alta sono le opere tridimensionali e le tele di grandissime dimensioni, una tendenza sempre più evidente nelle fiere: Hauser and Wirth ha riportato la vendita del lavoro di Paul McCarthy's "White Snow Head" per 1,3 milioni di $, mentre White Cube ha venduto una nuova opera di Damien Hirst "Destruction Dreamscape" per mezzo milione di sterline e, infine, Victoria Miro di Londra ha proposto e venduto opere di Yayoi Kusama, i cui lavori si trovano oramai anche nelle vetrine di Luis Vuitton, fra cui "Universe RYKP" a circa mezzo milione di dollari.

Fa le gallerie di alto profilo di maggior trasparenza e successo, la tedesco-londinese Sprüth Magers ha riportato la vendita di una grande installazione luminosa di Jenny Holzer "Blast" per 525mila $ e una tela di George Condo "Red Profile" a 325mila $, diversi collage di Sterling Ruby con prezzi fra 135mila e 175mila $, nonché un lavoro fotografico di Jean-Luc Mylayne per 60mila €.
Non sempre le dimensioni facilitano la vendita: una struttura in legno di Oscar Tuazon, "DAD", forse l'opera più grande per dimensioni di tutta la fiera, proposta dalla 303 Gallery di Oslo è tuttora in offerta a 180mila dollari.

Fra le gallerie che proponevano principalmente dipinti vi è l'italiana Massimo De Carlo, che ha riferito risultati miglior rispetto all'anno passato, con una media di valori nell'ordine degli 80-90mila dollari, fra cui una composizione di ampie dimensioni di Rudolf Stingel per 375mila $, ma anche lavori di Rob Pruitt a 80mila $ e quadri di piccole dimensioni di Spartcus Chetwynd per 18mila sterline (prezzi richiesti).
Diverse anche le gallerie di fascia media impegnate a promuovere autori più giovani nel mercato internazionale, fra cui ad esempio la londinese Wilkinson che ha riportato la vendita di ben cinque tele di George Shaw per prezzi fra 20 e 55mila sterline e lavori a tecnica mista della coppia italiana nota come Pennacchio Argentato attorno ai 6-8mila euro.

Nella sezione delle gallerie più giovani, battezzata Focus, si è fatta notare la presenza della napoletana Fonti, che ha proposto e venduto lavori fotografici di Fabian Marti per prezzi fra 12 e 16mila franchi svizzeri, e di Giulia Piscitelli per 6.500 euro.
Nella sezione Frame, ove le gallerie invitate potevano presentare solo un artista, si notavano molte installazioni e lavori concettuali di artisti nuovi, con l'eccezione della François Ghebaly Gallery, che ha riportato forse il maggior successo vendendo una serie di disegni su carta a tema omoerotico di Mike Kuchar di dimensioni peraltro contenute per 6mila dollari l'uno, facendo leva sul motto "il sesso vende".

Fra gli acquirenti istituzionali, la Tate di Londra ha comunicato di aver acquisito quattro opere per un totale di 150mila sterline: un'opera di Nicholas Hlobo, un olio su tela di Hideko Fukushima dalla Taka Ishii Gallery di Tokyo, un lavoro di Jack Whitten e uno di Caragh Thuring da Thomas Dane di Londra.
Il prossimo appuntamento per l'arte contemporanea è ora a Parigi, dove il 17 ottobre apre la fiera FIAC.

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