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L'Hugo Boss Prize premia il cammino di Vo

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L'Hugo Boss Prize premia il cammino di Vo

  • –di Silvia Anna Barrilà

Il vietnamita Danh Vo (1975) è il vincitore dell'Hugo Boss Prize 2012 www.hugobossprize.com, un prestigioso premio per l'arte contemporanea assegnato dalla Fondazione Guggenheim www.guggenheim.org e sponsorizzato dalla casa di moda Hugo Boss . Il riconoscimento consiste di 100mila dollari e una mostra personale al Guggenheim di New York che si terrà nella primavera 2013.

Gli altri cinque finalisti selezionati erano Trisha Donnelly (US, 1974), Rashid Johnson (US, 1977), Monika Sosnowska (Polonia 1972), Tris Vonna-Michell (GB, 1982) e Qiu Zhijie (Cina, 1969). La giuria era presieduta dalla vicedirettrice del Guggenheim Nancy Spector e includeva diversi curatori tra cui Theodora Vischer, senior curator alla Fondazione Beyeler di Basilea e Magali Arriola, curatrice della Collezione Jumex .

Danh Vo è il nono artista a ricevere il premio, che viene assegnato con cadenza biennale. Il primo è stato Matthew Barney nel 1996 e l'ultimo Hans-Peter Feldmann nel 2010. L'unico italiano nella storia del premio è Cattelan che è stato tra i nominati nel 2000 (quell'anno il premio è andato alla slovena Marjetica Potrč).

"Il lavoro sicuro e sottile di Danh Vo - dice la motivazione della giuria - esprime varie preoccupazioni relative all'identità culturale, alla politica e alla storia, evocando questi temi attraverso forme poetiche e mutevoli che oltrepassano il tempo e la geografia". E, infatti, le opere e installazioni dell'artista (che da bambino è scappato dal Vietnam con la famiglia in direzione Stati Uniti su una barca costruita dal padre, salvata poi da una nave danese, per cui è cresciuto in Danimarca e oggi vive a Berlino) mischiano motivi autobiografici con tematiche universali come la migrazione, la storia, la geopolitica e l'identità.

La sua carriera è iniziata intorno al 2007, anno in cui la gallerista italiana a Berlino Isabella Bortolozzi gli ha dedicato la sua prima personale (Bortolozzi lavora con Vo dal 2006, poco dopo che lui ha concluso gli studi alla Royal Danish Academy di Copenaghen e alla Städelschule di Francoforte presso Tobias Rehberger). Nello stesso anno Vo ha vinto il suo primo riconoscimento: il "Blau Orange Preis" , un premio assegnato dall'associazione bancaria tedesca "Bundesverband der Deutschen Volksbanken und Raiffeisenbanken" . Da allora si sono succedute diverse mostre personali istituzionali tra cui le più recenti sono alla Kunsthaus Bregenz in Austria, all'Artists Space di New York e alla Renaissance Society di Chicago. Nel 2009 è stato anche nominato al premio "Preis der Neuen Nationalgalerie für junge Kunst " a Berlino .
Da qualche anno è rappresentato da altre gallerie oltre alla Bortolozzi: sempre a Berlino Daniel Buchholz, Chantal Crousel a Parigi e, la più recente, Marian Goodman a New York . Le sue opere sono in collezioni museali come la Tate , il MoMA , il Pompidou.

Nella sua produzione artistica Danh Vo si serve di diversi mezzi espressivi. Tra le sue opere più famose ci sono i cartoni che lui trova per strada in Tailandia e che fa ricoprire di foglie d'oro. La prima serie di questo tipo rappresenta un'antica versione della bandiera americana. Ne ha fatte 27 che ora non si trovano facilmente sul mercato e quotano minimo 25mila-30mila euro. Lo scorso marzo si è presentata ai collezionisti una grande occasione, quindi, quando una bandiera è stata messa all'asta da Christie's a New York con una stima di 5mila-7mila dollari. Il motivo di questa stima era che l'opera era stata donata dall'artista alla fondazione The Trevor Project , un'organizzazione per la prevenzione del suicidio tra i giovani omosessuali. E, infatti, alla fine l'opera è stata battuta per 33.750 dollari (non ci sono altri passaggi sul mercato secondario).

Le opere con foglia d'oro su cartone arrivano a dimensioni anche molto grandi, in cui si mischiano linguaggi che l'artista utilizza in altre serie di lavori. È il caso dell'installazione presentata (con un prezzo di 80mila euro) all'ultima edizione di Basilea nella sezione Art Unlimited.

Un'altra serie famosa è quella che ha per oggetto la statua della libertà, di cui l'artista fa riprodurre in Cina diversi frammenti a misura naturale che sembrano forme astratte e che poi vengono sparsi nei musei e nelle collezioni di tutto il mondo. Un esempio è all'interno del nuovo allestimento del bunker di Christian Boros a Berlino, che ha dedicato un'intera sala a Vo.

Per i collezionisti che non possono investire cifre troppo elevate, c'è un'edizione da 300 euro a cui l'artista è molto affezionato: un'antica lettera che un missionario francese ha scritto al padre pochi giorni prima di essere decapitato in Vietnam. L'artista ha chiesto a suo padre, che non parla francese, di copiarla. Lui lo farà e la spedirà a tutti coloro che acquistano l'edizione finché non muore.

La collaborazione con il padre è una parte fondamentale dell'opera di Vo. Un'opera che rappresenta la lapide del padre è stata acquisita l'anno scorso dal Walker Art Center di Minneapolis . Quando il padre morirà, l'opera sarà trasferita in Danimarca dove servirà il suo compito di tomba. In cambio il museo riceverà alcuni oggetti che il padre acquistò al suo arrivo in Danimarca e che simboleggiano la sua storia d'immigrato proveniente dal Vietnam comunista.


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