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Villa Croce riparte con Bonacossa

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Villa Croce riparte con Bonacossa

Dallo scorso 16 maggio è la nuova direttrice del Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, a Genova, e ci dimostra come con passione e intelligenza si può dirigere un museo pubblico fino a ieri poco vivo o comunque fuori dal circuito delle "cose da vedere". Lei è Ilaria Bonacossa, un passato alla Fondazione Sandretto di Torino e studi al Bard College di Hannandale on Hudson, fondatrice di Art at work e prossima curatrice del padiglione islandese alla Biennale di Venezia a fine maggio.
Si è conquistata il posto di direttrice partecipando a un bando pubblico insieme a altri 62 candidati, presentando un programma biennale fatto di cinque mostre l'anno che sfruttano un budget di centomila euro, messo a disposizione dal Comune di Genova e da un gruppo di privati tra cui la Fondazione Edoardo Garrone, Costa Crociere e Banca Carige. E, poiché di questi tempi la parola magica è "piccola economia", per il museo non cura solo le mostre, ma la pagina facebook, le traduzioni, i comunicati stampa e le visite guidate, secondo l'idea di rimboccarsi le maniche e cercare a tutti i costi di fare di Villa Croce un museo vivo, frequentato non solo da un pubblico di turisti ma anche dai giovani della città.
La prima personale, fino al 18 novembre, è dedicata a Massimo Grimaldi (1974) che per la prima volta ha esposto tutti gli slide show del suo progetto Emergency: un vero è proprio caso di project financing artistico in cui sono ritratti gli ospedali da lui fatti costruire in Africa con il ricavato della sua raccolta. Sono immagini innumerevoli che ha scattato dal 2003 a oggi, mostrate dentro computer Apple via via desueti, e sono un modo per riflettere sul ruolo dell'arte contemporanea nel mondo reale, ma anche una testimonianza del fatto che l'arte può realizzare le più alte utopie.
Oltre al nuovo, il Museo possiede una collezione numerosa, il cui nocciolo è costituito dalla raccolta Cernuschi-Ghiringhelli con opere di Radice, Manzoni, Fontana, Melotti, Bonalumi, ma che negli anni si è arricchita di un fondo importante di grafica, come di opere appositamente commissionate. E se lo scopo è veicolare energie fra il museo e la città - come è avvenuto in occasione del Salone Nautico quando una grande foto di Guilty, la barca di Dakis Joannou decorata da Jeff Koons, è metaforicamente approdata nel museo - dal 30 novembre è la volta di Alberto Tadiello (1983) che proseguendo nella sua ricerca fra forme linguistiche visivo-sonore ha ritrovato in collezione uno spartito originale di Giuseppe Chiari e per la sua personale proporrà un'opera dedicata al musicista d'avanguardia insieme al conservatorio di Genova.
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Le prossime mostre di Villa Croce a Genova sono dedicate a Julieta Aranda (1975), Gintaras Didžiapetris (1985)
e di nuovo a un conterraneo come Alessandro Pessoli (1963)

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