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Prezzi alle stelle per i Maestri del dopo-guerra

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Prezzi alle stelle per i Maestri del dopo-guerra

  • –di Giovanni Gasparini

L'asta d'arte contemporanea tenuta da Sotheby's la sera del 13 novembre ha portato il più alto ricavo di sempre per la casa d'aste: 375,2 milioni di dollari, mezzo milione oltre la stima alta pre-asta, grazie a 58 lotti venduti sui 69 offerti, pari all'84 % per lotto e ben il 95,6% per valore, portando il totale d'arte contemporanea venduta dalla società quotata a Wall Street nel corso dell'anno a superare il miliardo di dollari di valore.
Il principale contributo è venuto da opere di Espressionismo astratto, fra cui otto lotti della collezione Kohl, tutti venduti nonostante le stime non propriamente popolari, per un totale di ben 101 milioni di dollari: a guidare la lista un lavoro di dimensioni ridotte, ma di grande forza e provenienza eccellente, di Jackson Pollock "Number 4" del 1951, conteso fino a raggiungere il nuovo record in asta per l'artista a 40,4 milioni di dollari (stima 25-35 milioni), rendendo assolutamente non necessaria la garanzia da parte terza presente sul lotto.
Altri tre lavori della collezione hanno superato i rispettivi record per gli artisti: Franz Kline con "Shenandoah" del 1956 andato a 9,3 milioni di dollari, dopo una breve contesa ad una misteriosa acquirente in sala, che ha portato a casa anche una tela di Joan Mitchell per 6,2 milioni, sempre dalla stessa collezione, mentre il coloratissimo "Nirvana" di Hans Hofmann è passato di mano dopo un solo rilancio al prezzo record di 4,6 milioni e "Impatience" di Arshile Gorky ha portato un nuovo record a 6,8 milioni di dollari.

Certo non è mancata la pazienza al banditore di Sotheby's Tobias Meyer quando - dopo una serie di tre lavori su carta di Kline tutti contesi fino a duplicare e oltre le stime (uno dei quali andato alla galleria Vedovi di Parigi) - è stata la volta di battere il lotto principale della serata: una magnifica e storica composizione di Mark Rothko "No.1 (Royal Red and Blue)" del 1954. La gigantesca tela contesa inizialmente anche dalla galleria Nahmad e da un cliente cinese al telefono, è finita poi ad un anonimo al telefono dopo una lotta protratta che ha portato il lavoro da una stima di 35-50 milioni al secondo prezzo pagato per un dipinto di Rothko: 75,1 milioni di dollari.
L'eccezionale performance dei maestri americani del dopoguerra ha messo in secondo piano il pur importante contributo degli artisti Pop, in particolare di Andy Warhol: sette su otto lavori proposti sono stati venduti per un totale di 54 milioni di dollari (il lotto principale "Troy" del 1962 stimato 15-20 milioni è stato ritirato prima dell'asta), fra cui un drammatico "Green Disaster" del 1963 passato di mano a 15,2 milioni, attorno alla stima a richiesta, ma soprattutto un gruppo di tre lavori in bianco e nero su carta, incisioni uniche del 1962/64, tutte garantite con un'offerta irrevocabile che è stata però spazzata via da una serie di rilanci serrati fino a far raggiungere a "Suicide" il nuovo record per un lavoro su carta dell'artista a 16,3 milioni di $, oltre il doppio della stima di 6-8 milioni, mentre "The Kiss (Bela Lugosi)" si è fermato a 9,3 milioni (stima 4,5-6,5 milioni) e "Cagney" 6,6 milioni dalla stessa stima.
Un lavoro congiunto di Warhol e Basquiat è rimasto, invece, invenduto, e i tre lotti di Basquiat offerti hanno faticato a trovare un compratore: probabilmente i compratori sono rimasti alla finestra in attesa delle migliori proposte di Christie's e Phillips de Pury nelle prossime due serate.

Anche due artisti europei hanno contribuito al successo della serata: Francis Bacon con un angosciante e caratteristico "Untitled (Pope)" del 1954 conteso fino a sfiorare 30 milioni da una stima di 18-25 milioni di $, e un secondo dipinto passato di mano dopo un solo rilancio a 9,3 milioni, nonché Gerhard Richter con un lavoro astratto del 1990 aggiudicato a 17,4 milioni di dollari dopo un rilancio contro la garanzia offerta da una parte terza, e tre altri lavori scambiati entro le stime di 3-4 milioni di $; una performance mediocre forse in attesa di risultati più interessanti per le opere offerte nelle aste successive.
Complessivamente 22 lavori hanno superato la stima alta e otto si sono fermati sotto la stima bassa, con 16 lotti aggiudicati dopo un solo rilancio contro la riserva.
Da sottolineare l'ottimo risultato per i nove lavori su carta proposti, con un solo invenduto (Brice Marden lotto 59) e sei lotti oltre le stime alte, e i buoni risultati per le opere di scultura, ben 16 proposte con cinque lavori oltre le stime fra cui due dei quattro Calder, sempre contesi da Helly Nahmad, e solo due invenduti (un inusuale lavoro di Glenn Brown, lotto 46, e una "Natura" di Fontana sovrastimata a 2-3 milioni di $), mentre una tela violacea a sette tagli del maestro italiano veniva contesa fino a 3,7 milioni da una stima di 1,6-2 milioni di $.
In generale le opere d'arte del presente hanno faticato a trovare spazio in un catalogo orientato al Novecento storicizzato e hanno faticato a convincere i compratori: cinque delle 16 opere contemporanee proposte sono rimaste invendute e solo due hanno superato le stime pre-asta. Si è notato anche un certo ritorno alla pratica delle garanzie da parte della casa d'asta: ben nove lotti erano a vario titolo garantiti.

Tocca ora al ricco catalogo di Christie's, con diverse opere Pop e di Espressionismo astratto, contendere i record appena realizzati da Sotheby's (in particolare per Franz Kline) e confermare questo trend positivo per i "classici del dopoguerra storicizzati" nella fascia più alta del mercato.
Per verificare l'andamento lotto per lotto in relazione al performance d'asta (quanto la sua aggiudicazione si sia discostata dalla stima minima)pubblichiamo l'analisi di Nomisma Monitor Asta dell'incanto di Sotheby's di New York (tabella)

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