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Successo per Abu Dhabi Art sull'onda dei nuovi cinque musei

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Successo per Abu Dhabi Art sull'onda dei nuovi cinque musei

  • –di Riccarda Mandrini


Si è chiusa il 10 novembre scorso la terza edizione di Abu Dhabi Art (www.abudhabiartfair.ae) una fiera che
ha saputo mostrare a un vasto ed eterogeneo pubblico una personalità propria, "determinata da una forte vocazione internazionale", come ha fatto notare Emma Cantwell, responsabile in capo dei Relations Media della fiera. "Sono state 50 le gallerie presenti con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno e oltre l'80% dei grandi nomi come Gagosian, Lisson, Continua, Thadeus Ropac e Hauser & Wirth hanno riconfermato la loro presenza. Un'edizione che oltre all'arte ha puntato sull'intrattenimento del pubblico, con un'attenzione particolare alle performance (significativa la presenza della globetrotter Marina Abramovic) e alla musica.
Il format della fiera era basato sul doppio taglio: arte moderna, già molto seguita nelle aste di Christie's a Dubai, e contemporanea con uno sguardo attento ai giovani emergenti dell'United Arab Emirates raccolti in un progetto intitolato ‘Art for All' sostenuto dalla Fondazione della Sheika Salama Bint Hamdam Al Nayan. L'interesse del pubblico è stato fortemente catalizzato dagli incontri, curatissimi, con personaggi di caratura internazionale.
Forse il più seguito Architecture visionaries, la conversazione che vedeva la contemporanea presenza di Norman Foster, Frank O. Gehri e Jean Nouvel. Norman Foste è responsabile del progetto dell'UAE Pavillion, Frank O. Gehri del Guggenheim Abu Dhabi e di Zayed National Museum in costruzione nel Cultural District di Saadiyat Island. L'apertura dello Zayed, di enorme importanza per gli UAE, è prevista per il 2016: il museo è dedicato alla storia e all'unificazione della regione degli Emirati Arabi Uniti, letta attraverso la figura dello Sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan, il padre della nazione.
All'architetto francese Jean Nouvel si deve, invece, il progetto di Louvre Abu Dhabi, che da qualche tempo ha reso noto le proprie acquisizioni. E' abbastanza evidente come il Louvre abbia tutte le intenzioni di arrivare primo al traguardo nella corsa tra i grandi musei. Infatti, dopo l'apertura di una sezione dedicata all'arte islamica lo scorso settembre al Louvre di Parigi, Louvre Abu Dhabi ha promesso un opening in preview per il 2013, mentre l'apertura ufficiale del museo è prevista per il 2015.
Grande audience anche per il talk di Richard Armstrong direttore del Museo e della Fondazione Salomon R. Guggenheim che annunciato l'acquisizione in fiera di diverse opere, tra queste due sculture, una dell'artista algerino Rachid Koraichi e l'altra di Subodh Gupta, più un lavoro di Jacques Villegles.
Se il coté domestico, ovvero il focus su autori autoctoni dell'area del Middle East, è stato preminente ad Abu Dhabi Art, è emersa anche la volontà, sia da parte delle gallerie, sia degli organizzatori, di superare questa dimensione e aprire a un'internazionalizzazione delle presenze. Ad esempio nella sezione Beyond, dedicata alle sculture monumentali, il solo artista mediorientale era Ayman Y. Dayban (peraltro presente anche da Artissitma) presentato dalla galleria Saudita ATHR.
Sferir Semler (Amburgo Beirut) ha proposto "My 100%, yours and their 100%. Balanced" opera dell'artista messicano Gabriel Kuri , mentre Kamel Mennour di Parigi ha presentato "Chair for Abu Dhabi, forse la scultura più ammirata della fiera, opera dell'artista giapponese Tadashi Kawamata .
Hanno visitato la fiera i curatori di cinque musei, Zayed National Museum, Louvre A.D, Guggenheim A.D., The Performing Art Centre e Maritime Museum, che tra il 2015 e il 2017 apriranno sull'isola di Saadiyat, ed anche se il riserbo riguardo gli acquisti era totale, l'attenzione nei booths era massimo.
Ha avuto un'eccezionale accoglienza, forse legata all'interesse del museo Guggenheim, il lavoro di Rachid Koraichi, proposto dalla Galleria di Tunisi El Marsa e da October Gallery, che ha venduto diversi pezzi dell'artista.
Un membro della famiglia reale della UAE ha acquistato dalla galleria Waterhouse and Dodd (N.Y. Londra) una fotografia di Jean François Rauzier per 26.000 dollari.
Certo della riuscita della fiera, Lorenzo Fiaschi di Galleria Continua che ha confermato le vendite di opere di Serse, Pascal M. Tayou, dell'artista egiziano Moataz Nasr e un grande interesse per i lavori di Loris Cecchini, già presente in diverse collezioni private del Middle East.
Thadeus Ropac ha venduto due tele, ricamate con piccole perle, dello stimatissimo Farhad Moshiri, già top artista in asta a Dubai da Christie's (il range di prezzi per i suoi lavori è di 150-230mila $).
Nel booth di Tina Keng (Taiwan, Beijing) era ben in mostra la scultura "Self and Self Shadow", opera dell'artista cinese Wang Huaiquing, già venduta da Sotheby's a Beijing lo scorso 27 settembre ceduta per 267.300 dollari. In fiera la gallerista ha preferito mantenere il riserbo riguardo la sorte dell'emblematica scultura.
Entusiasta ed instancabile nel raccontare al pubblico le storie proposte dagli artisti coreani, Kim Dong Hyuan direttore di Lee Hwaik Gallery di Seoul, conferma di aver venduto già in prima serata a collezionisti dell'UAE, "Instant Landscapes" di Kim Nampayo per 15mila $ e "Jowoonyoung" per 37mila $.
Janine Rubiz di Beirut ha venduto una foto della fotografa libanese Rania Matar a un collezionista internazionale per 2.500 $. E' stato ceduto per 8.000 $ il lavoro dell'artista iraniana Samira Hodaei dalla galleria svizzera AB Gallery; mentre Brigitte Schenk ha venduto una foto dell'artista iracheno, ma vive a Denver in Colorado, Halim Al Karim per 35mila $. Al Karim è stato uno degli artisti di punta di Saatchi.
Enrico Navarra di Parigi ha confermato l'interesse anche per il lavoro di Keith Haring, autore del quale ha venduto un pezzo. Con trattativa riservata Kamel Mennour, Parigi, ha venduto l'opera "Dialogue" dell'artista concettuale coreano Lee Ufan, classe 1936. Il lavoro di Lee Ufan è stato presentato in una retrospettiva lo scorso anno Guggenheim di New York, in quell'occasione Richard Armstrong dichiarava: "Lee Ufan è un artista dotato di una straordinaria visione creativa".
L'artista più rappresentato in fiera è stato Anish Kapoor. Ammirato da Sfeir Semler "Homage to the Ink Pot", un raffinato racconto sulla propria storia e identità, opera Etel Adnan, peraltro già visto alla scorsa Documenta.
Abu Dhabi Art è stata organizzata sotto l'alto patronato di Abu Dhabi Tourism & Culture Authority e ha avuto come main sponsor il luxury brand Bulgari, che da ottobre del 2011 è passata totalmente nel portfolio LVMH.
La fiera ha mostrato come i giochi in quell'area siano ancora molto aperti e soprattutto di saper guardare alle proposte del mondo globale senza preconcetti, con un'apertura che dovrebbe dare fiducia agli operatori di molte categorie.

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