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Nella Power 100 di Art + Auction tanti uomini della finanza

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Nella Power 100 di Art + Auction tanti uomini della finanza

  • –di Silvia Anna Barrilà


Chi avrebbe detto che un'indagine per insider trading a carico di un portfolio manager di New York potesse preoccupare un gallerista d'arte contemporanea? Succede se il manager, Mathew Martoma, è un ex-dipendente di Steven Cohen, colosso dell'hedge fund e fondatore di SAC Capital Advisor, ma anche collezionista d'arte molto dedito e pronto a spendere. La sua assenza ad Art Basel Miami Beach, la settimana scorsa, ha preoccupato vari galleristi, tanto da finire sul New York Times. Timothy Blum, direttore della galleria di Los Angeles Blum & Poe, ha affermato che a Cohen si deve una percentuale significativa del fatturato della galleria.

È un esempio significativo del potere del collezionista nel sistema dell'arte di oggi: da figura dietro le quinte è passato ad essere attore di primo piano, spesso proveniente dalla finanza, che fa notizia per i prezzi record che paga per acquistare le opere. Si pensi a Wilbur Ross (private equity, LBO), che a giugno ha tirato fuori 11,3 milioni di dollari per "Les jours gigantesques" di Magritte; a Leon Black (private equity), che a maggio ha acquistato l'Urlo di Munch per 120 milioni di dollari; o a Dimitri Mavromatis (investment banking), che a ottobre ha comprato il monocromo "RE 9-1" di Yves Klein per 6 milioni di dollari.
I loro nomi sono tra quelli dei collezionisti più in vista del 2012, raccolti dalla rivista americana Art+Auction nella tradizionale lista dei "Power 100", presentata da Bottega Veneta e pubblicata ogni anno a dicembre. La lista, a differenza di quella di ArtReview di ottobre, non è una classifica ed è divisa per categorie.

Accanto ai collezionisti, una categoria molto importante in questo momento di tagli del sostegno pubblico è quella dei mecenati. Tra i donatori più generosi del 2012 c'è l'ex-ambasciatore svizzero in Cina Uli Sigg, che ha donato 1.500 opere d'arte contemporanea cinese, valutate 163 milioni di dollari, al museo "M+" di Hong Kong, che aprirà nel 2017; Jorge M. Pérez (settore immobiliare), collezionista di arte latino-americana che ha donato 35 milioni di dollari (15 in arte e 20 in liquidità) al nuovo Miami Art Museum, che per ringraziare ha cambiato il suo nome in Jorge M. Pérez Art Museum of Miami-Dade County, con la conseguente dipartita di quattro membri del board, non contenti della scelta. E poi l'art advisor Thea Westreich e suo marito Ethan Wagner che hanno promesso 800 opere al Pompidou e al Whitney di New York, che ne esporrà una parte nel 2015 nel nuovo edificio di Renzo Piano, e il gallerista francese Yvon Lambert , che alla fine del 2011 ha donato la sua collezione da 121 milioni di dollari alla nazione.

Se andiamo a guardare dall'altra parte della barricata, cioè da chi e dove comprano arte i collezionisti e i mecenati, il 2012 è stato dominato dal consolidamento delle fiere e delle vendite private sul mercato secondario. Nei primi sei mesi del 2012 le "private sales" hanno fruttato da Christie's 661,5 milioni di dollari, il 53% in più rispetto allo stesso periodo l'anno scorso. Hanno contribuito a questo risultato Amy Cappellazzo, co-direttrice del dipartimento dell'arte contemporanea e responsabile per l'accordo da 100 milioni di dollari per la liquidazione dell'inventario della Fondazione Andy Warhol, e Julien-Vincent Brunie, direttore delle vendite private del dipartimento gioielli. Anche da Sotheby's l'arte contemporanea ha raddoppiato le vendite private grazie ad Alex Rotter, capo del dipartimento e sovrintendente alla galleria "S2 gallery".

Nel 2012 è proseguita l'espansione del mercato asiatico grazie a Francois Curiel da Christie's (835 milioni di dollari di fatturato nella regione nel 2011 con un aumento del 126% dal 2009); a Kevin Ching da Sotheby's, supervisore dell'ingresso nel mercato della Cina continentale; a Wang Yannan, direttrice e presidente di China Guardian, che quest'anno ha tenuto la prima vendita a Hong Kong con un risultato totale di 58,6 milioni di dollari; e a Edward Wilkinson da Bonhams, che ha conquistato per la casa d'aste inglese una consistente fetta del mercato per l'arte del Sud-est asiatico, India e Himalaya.
Per quanto riguarda le fiere, invece, i protagonisti di successo del 2012 sono stati Christian Deydier, che ha ravvivato la Biennale des Antiquaires e pensa ad un'edizione a Hong Kong o Istanbul nel 2013; Brenda Valansi ed Elisangela Valadares con ArtRio: 83 gallerie, 46mila visitatori e 59 milioni di dollari di vendite nel 2011 e 120 gallerie, 60mila visitatori e 74 milioni di dollari di vendite nel 2012.

E ancora Matthew Slotover e Amanda Sharp, che hanno debuttato a New York con Frieze e nell'ambito dell'arte storicizzata con Frieze Masters a Londra ; Sandy Angus, cofondatore di Art HK (Art Basel Hong Kong dall'anno prossimo), che ora ha in programma la fiera Art-International a Istanbul; e Tony Karman, che a settembre ha lanciato l'Expo Chicago attirando galleristi come Pace e Zwirner .
Tra i dealer della lista ci sono due nomi italiani: Manfredi Della Gherardesca, già art advisor nel private banking di Citigroup e presidente di Sotheby's Italia, ora attivo a Londra con l'art advisory MDG Fine Arts; e Fabrizio Moretti , impegnato nell'affermazione dei maestri antichi in un mondo dominato dal contemporaneo.
Poco spazio a critici e curatori, figure meno considerate in un sistema orientato all'aspetto commerciale, ma anche qui ci sono due italiani: Massimiliano Gioni, che non poteva mancare visto che dirigerà la Biennale di Venezia 2013 e Cecilia Alemani, che dal 2011 sovrintende alla "High Line" di New York.
Infine due artisti: Gerhard Richter, mostro sacro del contemporaneo, e Theaster Gates , scoperto a Documenta e ora in ascesa eccezionale.


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