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Hong Kong, maratona d'aste di fine anno

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Hong Kong, maratona d'aste di fine anno

  • –di Claudia Albertini


Hong Kong, una maratona di sette giorni, dal 23 al 29 novembre, ha visto susseguirsi sul podio del banditore i migliori professionisti di sei case d'aste da Christie's a Bonhams, da Ravenel International Art Group () a United Asian Auctioneers (UAA) da Beijing Poly International Auction Co. () a Seoul Auction e Tiancheng Auction. Una settimana più tardi, il 3 dicembre, si è concluso l'anno delle aste d'arte ad Hong Kong con una vendita pre-natalizia di Sotheby's, un miscellaneo d'arte contemporanea asiatica ed occidentale dal titolo "Boundless".


Pare chiudersi così un anno che ha visto il consolidarsi di un mercato sempre più aggressivo e potente, il contendersi di primati nei risultati delle vendite di opere orientali, e per la maggior parte dalla Cina, l'affermarsi di Hong Kong come nuovo centro commerciale artistico asiatico e, da non dimenticare, l'ingresso nella città di due tra le maggiori case d'asta dalla terraferma: Beijing Poly e China Guardian. Le facilitazioni a livello fiscale hanno sicuramente giocato a favore in un sistema dove gli scambi stanno aumentando in modo esponenziale. Sebbene resti un problema di trasparenza sui risultati d'asta e i reali acquisti, dopo le aggiudicazioni.

Nelle recenti vendite autunnali, Christie's è stata testimone di due record mondiali nell'arte asiatica del XX secolo e contemporanea. La sera del 24 novembre un dipinto ad olio "Le Foret Blanche II", datato 1987, del cino-francese Chu Teh-Chun (1920) è stato venduto per 60 milioni HK$ (7,78 milioni US$) con stime tra 3.500.000-5.500.000 HK$ (453.735-713.013 US$) dopo un'energica lotta tra una compratrice in sala e il vincitore al telefono. Nel 2009, lo stesso lavoro aveva raggiunto 5,9 milioni US$ nelle sale di Sotheby's ad Hong Kong.

La stessa sera, sempre nelle sale di Christie's, "Abstract Triptych" del 1963 del singaporeano Cheong Soo Pieng (1917-1983) è stato aggiudicato per 4,2 milioni HK$ (540.000 US$), su stime di 450.000-600.000 HK$ (58.337-77.783 US$), raggiungendo il record mondiale per l'artista. Entrambi i lavori sono ora parte di collezioni asiatiche, dimostrando ancora una volta l'importanza e la potenza che il mercato della regione ha raggiunto.

Se Christie's ha sfidato i risultati delle vendite autunnali di Sotheby's per numero maggiore di lotti e per i risultati ottenuti (oltre 580 lavori tra opere d'arte asiatica del XX secolo e contemporanea battuti tra il 24 ed il 25 novembre per un totale di 674.575.000 HK$/87.492.378 US$ contro i 360 per 308.910.000 HK$ raggiunti ad ottobre), a sua volta Poly ha superato con cifre da brivido la connazionale China Guardian. Un totale, dopo due giorni di vendite (24-25 novembre), pari a 520 milioni HK$, contro i 455 milioni HK$ raggiunti ad ottobre da Guardian.

Ravenel e UAA registrano, invece, una forte difficoltà nella competizione, soprattutto, quando la tensione si concentra negli stessi giorni, una lotta sempre più difficile a cui tenere testa, mentre la città di Hong Kong registra un totale pari a 2 miliardi HK$ (258 milioni US$) dalle ultime vendite autunnali delle varie case d'asta ( 23-27 novembre).

A chiudere in bellezza è Sotheby's che si è lanciata nella sua vendita d'arte contemporanea asiatica ed occidentale ‘Boundless' offrendo 85 lotti di cui 12 invenduti; dieci bollini blu tra cui la "Ballerina" di Botero, bronzo del 2003, Kusama con la scultura in vetroresina "Pumpkin" del 2010, Ju Ming con un bronzo del "Taichi Series", 1991, e lo spettacolare olio "Untitled", 2012, del giovanissimo Jia Aili. Un risultato finale di 47,7 milioni HK$/6,1 milioni US$, un record mondiale per l'artista Fernand Zobel con l'opera "Arstzia", olio su tela del 1959, le cui stime erano di 900.000-1.200.000 HK$, scarsa affluenza in sala e poca energia, se non forse riscaldata da soli pochi pezzi tra cui, in maniera particolare, l'"Untitled" del più ambito artista cinese Jia Aili che è stato venduto a un commerciante asiatico per 2.360.000 HK$/325.641 US$ dalla stima tra 1.200.000-1.800.000 HK$.

Tutti questi risultati registrano in questa fine d'anno un mercato asiatico ancora abbastanza fluttuante, forte nelle vendite locali e di artisti nazionali, ma provato dalla carenza di opere di alto livello. Si tratta di un mercato sicuramente in crescita, ma anche pericoloso, soprattutto quando ad essere contese sono opere giovanissime di artisti emergenti. Il raffreddamento delle sale sul finire dell'anno è forse conseguenza del cambio della leadership politica in Cina. Ma non c'è da preoccuparsi, questo rallentamento potrebbe essere foriero di una ripresa che poggerà su maggiori controlli e una maggiore regolarizzazione del sistema da parte delle autorità, soprattutto, in relazione all'evasione fiscale sull'acquisto di opere d'arte.

I prossimi appuntamenti a primavera con la nuova stagione delle aste d'arte sono in calendario tra aprile e maggio, contestualmente con l'attesa fiera, ormai a maggioranza svizzera, Art Basel Hong Kong ( 23-26 maggio 2013).

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