In due sale della Pinacoteca di Brera è allestita una mostra da non perdere incentrata sul mazzo di Tarocchi provenienti dalla famiglia Sola Busca acquisito dallo Stato nel 2009 per esercizio del diritto di prelazione al prezzo di 800mila euro. L'insieme comprende 78 carte ed è il più completo al mondo tra quelli d'età rinascimentale, inoltre è pressoché unico perché miniato. In origine fu realizzato a stampa, lo confermano alcuni esemplari sparsi in vari musei, a cominciare da quelli ottimamente conservati di Vienna (presenti in mostra), fra i quali si annida una carta con un singolare personaggio chiamato Bolcho che illustra uno dei Trionfi. Bolcho regge uno scudo che nel tipo a stampa è liscio, mentre in quello dipinto Sola Busca un ignoto miniatore veneziano nel 1491 intese evidenziare, con lenticolare precisione, gli elementi di uno stemma araldico che la curatrice della mostra, Laura P. Gnaccolini, ha riconosciuto appartenere a Marin Sanudo, erudito e storico di Venezia, autore dei celebri Diari, nonché committente della coloratura delle magnifiche carte.
Entriamo con Sanudo nel mondo degli umanisti di fine Quattrocento devoti all'antichità, come del resto doveva essere l'ideatore delle carte, il pittore, fiorentino di nascita, ma marchigiano d'elezione, Nicola di maestro Antonio. Il suo catalogo venne ricostruito da Federico Zeri, tuttavia l'attribuzione a Nicola del mazzo Sola Busca è recente (A. De Marchi). Viene visibilmente documentata dal confronto con alcune tavole di mano sua e specialmente la Madonna e Santi di palazzo Massimo alle Colonne di Roma, di una bellezza ammaliante, per la lussureggiante luminosità dei colori e i moti concitati degli astanti intorno alla Vergine Maria. Il paragone con le carte a stampa, forse più eloquente che con quelle miniate, conferma l'ipotesi attributiva anche se è immediato cogliere il divario che intercorre tra l'opera sacra e la misteriosa torma ermetico-alchemica che abita il mazzo.
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Il segreto dei segreti. I Tarocchi Sola Busca e la cultura ermetico-alchemica tra Marche e Veneto alla fine del Quattrocento, Milano, Pinacoteca
di Brera; fino al 17 febbraio 2013. Catalogo Skira

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