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Castello di Rivoli verso la superfondazione con la regia di Minoli

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Castello di Rivoli verso la superfondazione con la regia di Minoli

  • –di Sara Dolfi Agostini

A ridosso delle vacanze natalizie e proprio nel giorno del suo 28° anniversario, il Castello di Rivoli ha convocato in assemblea i soci finanziatori, Regione Piemonte e Comune di Torino, per recepire le modifiche dello statuto in adeguamento alla Legge Tremonti. Ma la notizia non è questa, quanto la contestuale elezione dell'attuale presidente Giovanni Minoli ad amministratore unico dell'istituzione. L'obiettivo della nomina, secondo quanto riferito da una nota stampa pubblicata il 18 dicembre nel corso della serata, è fare sì che sia lui a "seguire le attività necessarie per accompagnare il museo nel suo percorso verso la Fondazione che raggrupperà le più importanti realtà dell'arte contemporanea del territorio piemontese".

Minoli, il cui mandato come presidente era in scadenza, ha accolto favorevolmente la decisione. "Mi fa piacere che ci sia stato un accordo sul lavoro svolto finora al Castello di Rivoli da parte degli azionisti" ha commentato; quindi, ha aggiunto che la Fondazione è in via di definizione e solo nei prossimi mesi ci sarà la conferma dei tempi di creazione e dei soggetti istituzionali coinvolti.
L'unica certezza è che ne faranno parte sia il Castello di Rivoli che la GAM Galleria di Arte Moderna di Torino, due musei storici del panorama istituzionale italiano alla cui direzione sono rispettivamente Beatrice Merz e Danilo Eccher, entrambi in carica dal 2009.

Merz, sentita a conclusione dell'assemblea dei soci, ha affermato che "la nomina del presidente Minoli conferma l'intenzione di proseguire in linea di continuità con le attività del Castello di Rivoli, garantendo al museo il suo indiscutibile ruolo di protagonista nel sistema dell'arte contemporanea". Rispetto, invece, alla "superfondazione" ha precisato che "i soci hanno voluto ribadire che ciascuna istituzione coinvolta manterrà una sostanziale autonomia con rispetto al programma espositivo ideato dal proprio direttore artistico, e anche la propria identità e mission culturale".
Le dichiarazioni della direttrice, il cui contratto scadrà nei primi mesi del 2013, lascerebbero dunque supporre un suo periodo di reggenza ad interim in modo da traghettare il museo fino alla creazione della "superfondazione".

Intanto la stagione espositiva continua come da programma, con l'apertura il 29 gennaio della prima retrospettiva italiana dedicata all'artista cubana prematuramente scomparsa Ana Mendieta (1948-85), realizzata con il contributo della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e in stretta collaborazione con l'Estate of Ana Mendieta. La mostra, dal titolo "She Got Love" e a cura di Beatrice Merz e Olga Gambari, si terrà nella Manica Lunga e includerà un centinaio di sculture, fotografie e disegni cui l'artista si dedicò, a partire dall'inizio degli anni '70, sovvertendo il carattere monumentale della Land Art e operando una sintesi con i principi della Body Art e la questione dell'identità femminile. Più tardi, a marzo, nelle sale del terzo piano della Residenza Sabauda, sarà invece ospitata la mostra "Disobedience Archive (The Republic)" a cura di Marco Scotini.


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