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La Yale University riapre la galleria d'arte

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La Yale University riapre la galleria d'arte

  • –di Silvia Anna Barrilà

La famosa Università di Yale www.yale.edu negli Stati Uniti ha riaperto a metà dicembre la sua galleria d'arte, la Yale University Art Gallery, dopo nove anni di lavori e una ristrutturazione costata in tutto 135 milioni di dollari. I fondi sono stati raccolti per il 99% grazie alle donazioni private. Solo l'1% è arrivato dal National Endowment for the Arts, l'organismo statale che supporta le arti a livello federale. I 33 milioni di dollari investiti nell'anno fiscale 2011 rappresentano il 12% delle spese in conto capitale dell'Università.
Il progetto di rinnovamento (condotto dallo studio newyorkese Ennead Architects ha portato all'ampliamento degli spazi espositivi grazie all'unione di tre edifici storici: la costruzione modernista del 1953 progettata dall'architetto Louis Kahn, la "Old Yale Art Gallery", un edificio neo-gotico del 1928 e la "Street Hall" del 1866 di Peter Bonnett Wight. Nei nuovi spazi trovano posto 4mila delle 200mila opere della collezione. Tra le opere esposte 1.100 sono nuove acquisizioni.
Ora Yale si distingue non solo per la formazione universitaria di altissima qualità, ma anche per un museo pubblico di grande rilevanza. La ristrutturazione fa parte di un più ampio progetto di rinnovamento dell'area adibita alle arti di Yale (il Master Plan for the Yale Arts Area), iniziato a metà degli anni '90 e costato 500 milioni di dollari.
All'interno della collezione della Yale University Art Gallery, che spazia dall'arte antica al contemporaneo passando per l'arte oceanica, le monete e la fotografia, spicca un gruppo di dipinti dei Primitivi italiani. Sono le famose 119 opere su fondo oro dei maestri toscani del Due-Trecento – da Ambrogio Lorenzetti a Nardo e Andrea di Cione, da Guido da Siena a Taddeo Gaddi, da Gentile da Fabriano a Fra Angelico (donato da Hannah D. e Louis Rabinowitz) - che James J. Jarves (1818-1888), uno dei primi grandi collezionisti americani, dovette cedere come garanzia per un prestito, e che l'università di Yale acquistò a metà del XIX secolo per soli 22mila dollari, dopo che molti musei americani le avevano rifiutate. Il fondo oro allora non aveva il prestigio che possiede sul mercato oggi. Jarves, che aveva vissuto dieci anni in Italia, li aveva acquistati per circa 60mila dollari.
Altre opere particolarmente rilevanti in collezione sono "The Declaration of Independence, 4 July 1776" di John Trumbull (1756-1843), che ha alimentato la collezione di Yale con la donazione, nel 1832, di 100 opere della sua raccolta, e il famoso dipinto "Il caffè di notte" di Van Gogh, del 1888, in cui il pittore olandese rappresentò "un luogo in cui ci si può rovinare, diventar pazzi e commettere crimini", e di cui disse: "ho cercato di esprimere con il rosso e il verde le terribili passioni umane".

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