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Nino Migliori a Palazzo Fava

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Nino Migliori a Palazzo Fava

Palazzo Fava, affrescato dai Carracci e da Lionello Spada e visibile grazie all'intervento della Fondazione Carisbo che lo ha acquistato, restaurato e offerto al pubblico, è il teatro della vasta antologica dedicata a Nino Migliori, una delle figure di spicco della fotografia italiana del secondo Novecento. Nato a Bologna nel 1926, inizia a fotografare l'Italia rurale degli anni Cinquanta. Prima le facce dei contadini, la gente dell'Emilia, poi il fotogiornalismo e le prime sperimentazioni, quei lavori off-camera che non mostrano più la fotografia, ma i suoi mezzi. Interviene sulle lastre e sulle pellicole con graffi e incisioni, usa la luce di un fiammifero per impressionare i negativi, disegna sulla carta fotografica con i liquidi di fissaggio e di sviluppo, inizia a progettare installazioni che usano infinite polaroid e sculture in bronzo. A Palazzo Fava la sua opera fotografica e scultorea è in dialogo con Morandi, Guercino e Annibale Carracci. E c'è una sezione specificamente dedicata a Bologna.
Fino al 28 aprile

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