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Una quadreria antica nella galleria di Sperone Westwater

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Una quadreria antica nella galleria di Sperone Westwater

  • –di Silvia Anna Barrilà

Il gallerista torinese Gian Enzo Sperone è sempre stato noto per la capacità di spaziare tra diversi movimenti artistici. Non solo, in un'intervista al Wall Street Journal online.wsj.com di qualche anno fa ha detto, a proposito della sua collezione: "Amo visitare l'arte attraverso i secoli".
Ed è quello che fa in questo momento nella sua galleria di New York: fino al 23 febbraio Sperone mostra nei suoi spazi ultramoderni, progettati da Sir Norman Foster e premiati nel 2012 dal Royal Institute of British Architects, una quadreria di dipinti del Sette-Ottocento.
L'arte contemporanea è stata messa da parte per lasciare spazio ad una trentina di dipinti e disegni antichi, tutti di autori italiani o attivi in Italia dal 1750 al 1850, poco conosciuti ma molto importanti. La mostra, che è organizzata in collaborazione con la Galleria Carlo Virgilio di Roma, è stata curata dai due rispettivi galleristi insieme allo storico dell'arte Stefano Grandesso.
"L'idea è nata dal fatto che noi siamo una galleria specializzata nell'arte di questo periodo storico" spiega Stefano Grandesso, "mentre Gian Enzo Sperone è un collezionista che predilige il Neoclassicismo".
Si tratta di una mostra di ricerca con un catalogo scientifico che ha come scopo quello di presentare negli Stati Uniti le opere italiane dell'epoca e di pubblicizzare l'evoluzione degli studi fatti in Italia sull'argomento, che sono veramente molti. "Anche questo è il compito di una galleria, altrimenti gli americani sono indotti a guardare solo ai francesi!" aggiunge Grandesso.
Le opere provengono dalla galleria romana e per la maggior parte sono state acquistate per questa occasione. I prezzi vanno dai 25mila ai 500mila dollari. Ci sono già state vendite, anche a musei, e sono in corso trattative. "In realtà la settimana cruciale è la prossima, in cui ci sono le aste, ma già adesso la risposta è positiva" dice Grandesso.
Il tipo di allestimento, con le pareti ricoperte di dipinti, evoca una quadreria antica italiana con le opere riunite per gusto, il modo di esporre le opere precedente alla pinacoteca di stampo illuminista, organizzata in modo più scientifico.
La maggior parte delle opere non sono mai state mostrate, ma sono ampliamente documentate nella letteratura dell'epoca. Tra le opere più importanti c'è "Colazione in campagna" di Francesco Celebrano, commissionata dalla Casa Reale di Napoli per l'arazzeria (quindi destinata a diventare un arazzo). Il dipinto raffigura un gruppo di nobili durante una colazione all'aperto e riporta una delle prime rappresentazioni della pizza. Poi un'allegoria della malinconia di Francesco Caucig, un artista di Gorizia. Tra i paesaggi ci sono due vulcani: uno di Carlo de Paris, il primo italiano in Messico, pittore ufficiale presso la nuova repubblica che usava anche documentare la vita e le usanze dei nativi; e l'altro del Cavalier Volaire, un francese specializzato nel genere che ha dipinto l'eruzione del Vesuvio del 1771.
La galleria romana organizza una mostra sulla quadreria ogni due anni, mentre per Sperone questo è il quinto excursus nell'antico. Nel 2010 ha organizzato una mostra in collaborazione con Robilant + Voena che includeva nomi come Canaletto e Artemisia Gentileschi. L'anno scorso, invece, ha promosso una mostra sull'autoritratto e una sul marmo attraverso i secoli.

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