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Mecenati del nostro tempo

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Mecenati del nostro tempo

Da ben trenta generazioni la famiglia Frescobaldi ha mostrato particolare interesse e passione per l'arte, fin dal Rinascimento. Un sostegno agli artisti che quest'anno ha dato vita al Premio Artisti per Frescobaldi, che si collega idealmente alla passata tradizione e al tempo stesso apre un nuovo capitolo del rapporto tra i Frescobaldi e l'arte.
In un momento di grandi trasformazioni come l'attuale, il fatto che una famiglia di antiche origini come la nostra si mostri attenta e partecipe delle tendenze dell'arte contemporanea e, in particolare, abbia scelto d'orientare il nascente Premio a favore dei nuovi linguaggi espressivi come la fotografia e il video rappresenta un elemento di novità rispetto alla sua storia recente. Una scelta suggerita dall'esigenza di capire il presente e la complessità del mondo attuale attraverso la prospettiva degli artisti, con le stesse modalità dei nostri antenati, che si sono rivolti frequentemente ai grandi artisti del loro tempo. Sono stati vicini e amici di Donatello, Michelozzo, Artemisia Gentileschi. Fin dalla metà del Quattrocento, quando Stoldo Frescobaldi incaricò Filippo Brunelleschi per la costruzione della basilica di Santo Spirito, edificata sul terreno di sua proprietà, e quando due secoli prima nel 1252, Lamberto fece costruire il ponte di Santa Trinita per collegare la piazza Frescobaldi e il palazzo all'altra parte della città, realizzando così un capolavoro d'ingegneria ancora oggi ammirato. In seguito, a metà del Seicento, un altro Frescobaldi, Bartolomeo, chiamò il più famoso ritrattista del tempo, Lorenzo Lippi, per dipingere la serie dei personaggi più rappresentativi del nostro casato.
Tutti esempi che indicano una direzione all'interno di una tradizione di mecenatismo profonda e radicata nel tempo. Oggi il Premio si propone di sostenere gli artisti delle ultime generazioni, coraggiosi interpreti di una contemporaneità spesso contraddittoria, che pone dubbi e quesiti che toccano le coscienze di tutti noi che apparteniamo a un mondo globalizzato. Una scelta che ritengo naturale da parte di una famiglia e un'azienda con solide radici in Italia e soprattutto in Toscana e con una notorietà internazionale. Da 700 anni la famiglia si dedica a un'altra arte, quella del vino. Sei sono le tenute nelle principali zone della Toscana, da cui provengono i vini Frescobaldi, che per classe, carattere e legame col territorio sono ai vertici delle classifiche internazionali.
Ogni anno gli artisti vengono chiamati a interpretare con il loro linguaggio una delle suddette tenute. In questo modo si vuole confermare il legame al territorio e al tempo stesso lasciare ampia libertà d'espressione agli artisti, e per questa prima edizione abbiamo coinvolto la tenuta di Castelgiocondo, a sud di Siena, dove si produce il Castelgiocondo Brunello di Montalcino.
Ludovico Pratesi, critico d'arte stimato e affermato, è stato nominato curatore di Artisti per Frescobaldi. Per l'esordio Pratesi ha invitato tre italiani: Rä di Martino, Giovanni Ozzola, Elisa Sighicelli. I tre artisti hanno realizzato lavori fotografici di particolare interesse ispirati alla tenuta di Castelgiocondo, che saranno valutati dalla giuria composta da tre direttori di musei italiani, Franziska Nori, direttore del Centro Cultura Contemporanea Strozzina a Palazzo Strozzi, Firenze; Marina Pugliese direttore del Museo del Novecento, Milano; Angela Tecce, direttore di Castel Sant'Elmo, Napoli. I tre sceglieranno il vincitore. Presidente onorario del Premio è Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e grande personalità del mondo del l'arte. A ciascun artista è stato chiesto anche di disegnare un'etichetta per l'edizione limitata a 500 bottiglie di Castelgiocondo Brunello di Montalcino 2008. Il ricavato della vendita delle bottiglie andrà in parte agli artisti e in parte a sostenere l'arte contemporanea italiana. Il Premio avrà luogo ogni anno in un Paese diverso, per sottolineare la vocazione internazionale della nostra azienda, impegnata in un felice e fortunato connubio tra arte e vino.
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