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Art Rotterdam per cultori di artisti emergenti

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Art Rotterdam per cultori di artisti emergenti

  • –di Silvia Anna Barrilà

La 14ª edizione della fiera Art Rotterdam si è chiusa il 10 febbraio con un record di 16mila visitatori e un bilancio positivo. Ancora una volta la fiera olandese si conferma come un'ottima opportunità per trovare l'arte emergente di qualità.
Le proposte dei circa 90 galleristi olandesi e internazionali si sono caratterizzate per la freschezza e la novità. Non ci sono i grandi nomi del contemporaneo, ma piuttosto molte scoperte. I prezzi sono moderati e anche l'Iva sull'arte è favorevole, al 6%. Nel 2011 era stata portata all'aliquota ordinaria del 19% (che ora è al 21%) ma per le proteste degli operatori e il cambio di governo l'1 luglio 2012 è tornata al 6%.

"La quota di partecipazione non è così alta come per altre fiere" spiega Hélène Lacharmoise della galleria parigina Galerie DIX9, "per cui i galleristi si possono permettere di offrire arte a prezzi più accessibili". Il price range in fiera partiva da alcune centinaia di euro, per esempio per alcune opere su carta ironiche del francese Steven Guermeur (1980) in vendita per 600 euro alla galleria 0GMS di Sofia, fino ad arrivare in genere a 20mila euro (anche se c'è stata una vendita da quasi 50mila euro alla Grimm Gallery di Amsterdam per una serie di 20 ritratti su feltro di Adam Helms). La galleria bulgara ha venduto per 2.200 euro un orologio "impazzito" dell'olandese Zoto Feigl (1982) che negli stessi giorni è stato nominato per il premio "The Volkskrant Art Award 2013".

Dal punto di vista delle tendenze, in generale ha prevalso il decorativo - astratto o figurativo - rispetto all'arte impegnata. Tra le proposte c'erano due degli artisti più amati dai collezionisti di Rotterdam, entrambi allo stand di Ron Mandos, un importante gallerista con sede a Rotterdam e Amsterdam: l'olandese Ron van der Ende (1965) che, con una tecnica molto complicata che richiede moltissimo lavoro, assembla pezzi di legno riciclati per realizzare sculture caratterizzate da illusioni prospettiche (prezzi tra 15mila e 20mila euro), e Renato Nicolodi (1980), belga di origini italiane, che è stato già assistente di Hans Op de Beek e realizza sculture ispirate all'architettura e ai monumenti classici (in fiera c'era un osservatorio da 6mila euro).

Un altro noto gallerista di Rotterdam, Wilfried Lentz, ha venduto tre opere di James Beckett (1977), tra cui una vetrina con falce manipolata dall'artista per 12mila euro. Grande interesse anche per le opere qui esposte dell'italiana Rossella Biscotti (1978): tre piccole lastre di piombo che riproducono i muri e i pavimenti della prigione di Santo Stefano (prezzi tra 3.500 e 6.000 euro), parte di un progetto più esteso.
Altri giovani artisti italiani esposti a Rotterdam sono stati: Salvatore Arancio (1974), artista siciliano che vive a Londra da vent'anni, di cui la galleria Federica Schiavo di Roma ha presentato a Rotterdam i primi lavori realizzati con la ceramica, opere che rispecchiano il suo interesse per il rapporto tra l'uomo e la natura, l'esplorazione della natura e i vulcani; e poi Davide Balliano (1983), torinese che vive a New York, già assistente di Marina Abramovic, che nei suoi ultimi lavori interviene con forme geometriche su immagini tratte dai libri di storia dell'arte.

È stato presentato da Rolando Anselmi, un gallerista italiano che da due anni ha spostato la sua attività a Berlino.
Inoltre erano presenti in fiera due gallerie milanesi: Alessandro de March e Brand New Gallery. "Ho deciso di esporre ad Art Rotterdam perché questo è un paese in cui si crede ancora nell'economia della cultura e i collezionisti non si fanno influenzare dalle mode" dice Alessandro de March. Tra gli artisti che ha portato ci sono gli italiani Mauro Vignando (1969), che ha raccolto grandi interessi, e Maura Biava (1970), che vive ad Amsterdam (prezzi delle opere in stand da 1.500 a 20mila euro). Brand New Gallery ha proposto una selezione di artisti internazionali tra cui il giovane tedesco Roman Liška (1980) che lavora sui materiali e avrà una mostra in galleria a marzo (prezzi intorno ai 2.600 euro).

A dimostrare la vitalità del collezionismo a Rotterdam, alcuni collezionisti locali hanno aperto le loro collezioni ai VIP in visita per la fiera (l'organizzazione ha invitato circa 200 collezionisti da Belgio, Francia e altri paesi d'Europa). Tra questi Wilfried Lentz, che oltre ad essere gallerista è un collezionista che ha iniziato molto presto a comprare i protagonisti della scuola di fotografia di Düsseldorf, per cui può vantare oggi di un buon numero di opere di Thomas Struth, Thomas Ruff, Candida Höfer, Wolfgang Tillmans e dell'americano James Welling. Quando i prezzi per queste star della fotografia sono diventati troppo alti, si è spostato sulle loro fonti d'ispirazione della generazione precedente come August Sander (1876-1964) e Albert Renger-Patzsch (1897-1966), acquistati prevalentemente all'asta. Oggi colleziona gli artisti che rappresenta.

Altri collezionisti di Rotterdam che hanno aperto le loro collezioni sono stati Alexander Ramselaar, attivo nel campo immobiliare, che ha iniziato collezionando i giovani artisti di Rotterdam per poi spaziare ai contemporanei internazionali. In collezione ha anche l'italiano Giorgio Andreotta Calò (1979), che vive ad Amsterdam. E poi Ankie Groenenboom, psicoterapeuta e collezionista dei neoespressionisti tedeschi (Neue Wilden); Berry Koedam, anche lei gallerista e proprietaria di RAM, galleria e fondazione che produce numerose edizioni; Julian Oggel, avvocato che colleziona opere di vario genere, anche di artisti moderni, ma che spesso hanno un collegamento con Rotterdam. Per esempio "Gele Engel" di Keith Haring, un'opera che l'americano ha creato in occasione di un soggiorno a Rotterdam.

La famosa coppia de Bruin-Heijn (private equity), invece, ha aperto gli uffici aziendali con una mostra sull'arte latino-americana con artisti come Carlos Amorales (1970) e Pedro Reyes (1972). È stata aperta anche la Ekard Collection, un impressionante museo privato scavato otto metri sotto terra nel giardino della villa dei collezionisti proprietari vicino L'Aia con all'interno opere di Tony Cragg, Wim Delvoye, Berlinde de Bruyckere (Padiglione belga a Venezia quest'anno) e molti altri grandi nomi. Carolyn H Drake, la curatrice della collezione, ha messo insieme, su invito del direttore della fiera Fons Hof, una selezione di video di grande qualità tratti dalla collezione in cui figuravano nomi come Yael Bartana (Padiglione polacco a Venezia nel 2011), Hans Op de Beek e Isaac Julien. Uno screening per i collezionisti ha integrato il programma della fiera che quest'anno ha dato il via ad una nuova sezione, "Projections", completamente dedicata alla videoarte e molto ben riuscita.


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