ArtEconomy24

Padiglione Italia: ecco i 14 artisti

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Padiglione Italia: ecco i 14 artisti

Tra Padiglione Italia e mostra centrale, la Biennale 2013 sembra giocare all'unisono sul concetto di doppio e ribaltamento, ricalcando quanto suggerisce Borges nel suo libro Finzioni, una raccolta di storie che ci conducono in mondi dove il presente e la realtà sono impossibili da definire se non come illusione o riflesso. Del resto anche l'arte è fondata sul binomio tecnica/artificio. E via ai grandi sistemi. Quelli da cui ha preso spunto Pietromarchi per il suo Padiglione partono da un'analisi del filosofo Giorgio Agamben sulla cultura italica, basata su polarità contrapposte come tragedia/commedia, architettura/vaghezza o velocità/leggerezza. Secondo Pietromarchi questa attitudine speculare e dialettica è uno degli aspetti che più profondamente caratterizzano l'arte contemporanea italiana. Un gioco del viceversa insegnato da maestri come Boetti, Paolini, Pistoletto, Ontani e De Dominicis, dove tutto è ribaltato, il paesaggio diviene palcoscenico, la storia performance, l'opera teatro, l'immaginario popolare storia personale.
Questi temi saranno il filo conduttore della mostra Viceversa per la 55ma edizione della Biennale di Venezia. Una visione diacronica e fluida, attraverso le opere di quattordici artisti che dialogheranno in coppia,un atlante visivo disposto in sette ambienti che ci condurrà in un viaggio ideale nell'arte italiana di oggi e di ieri.
Fabio Mauri (1926-2009) e Francesco Arena (1978) interpreteranno il tema del nostro rapporto con la storia; Luigi Ghirri (1943-1992) e Luca Vitone (1964) quello del paesaggio sospeso tra visione e memoria; Marcello Maloberti (1966) e Flavio Favelli (1967) l'autobiografia e l'immaginario collettivo; Sislej Xhafa (1970) e Piero Golia (1974) la cultura e le tradizioni popolari. Giulio Paolini (1940) e Marco Tirelli (1956) ci condurranno al tema dell'arte come illusione. Nelle opere di Massimo Bartolini (1962) e Francesca Grilli (1978) troveremo la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura, mentre in Gianfranco Baruchello (1924) e Elisabetta Benassi (1966) la tensione tra frammento e sistema, tra l'ambizione di archiviare e l'impossibilità di classificare realmente la conoscenza.
Al di là di classifiche ed esclusi, generazioni e provenienze, saranno le opere a parlare, promette il curatore, che fin da subito ha puntato su un progetto fatto tutto di nuovi lavori. Per realizzarli, oltre allo stanziamento di 600mila euro messo a disposizione dal ministero, lancia il primo progetto di crowdfunding italiano. A partire dal 12 febbraio per 90 giorni chiunque potrà donare su www.vicecersa2013.org. Le quote vanno da 5 a 10mila euro, in palio ingressi all'inaugurazione, cataloghi firmati, visite guidate, edizioni limitate e, si spera, tanta partecipazione pubblica per questa che è l'ennesima chance da non perdere per far conoscere la scena dell'arte contemporanea italiana all'estero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata