ArtEconomy24

Londra, il mercato intermedio segna buoni risultati nel Contemporaneo

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Londra, il mercato intermedio segna buoni risultati nel Contemporaneo

  • –di Giovanni Gasparini

La lunga settimana londinese dedicata all'arte contemporanea si è conclusa con l'asta serale organizzata da Phillips il 14 febbraio; si tratta della prima asta della recente rinominata casa d'aste dopo l'addio del suo carismatico ex-proprietario e banditore per eccellenza, Simon de Pury. Diversi galleristi di peso si son presentati per l'occasione e i prezzi relativamente abbordabili, nonché il limitato numero di compratori, hanno consentito il loro protagonismo in sala, soprattutto da parte di José Mugrabi, sempre a caccia di Warhol.

Il catalogo limitato di 36 lotti è stato ulteriormente ridotto dal ritiro prima dell'asta di tre opere, fra cui due importanti: un recentissimo "cabinet" placcato oro di Damien Hirst del 2010, il lavoro più caro dell'asta con una stima di 1,5-2,5 milioni di £ (lotto 22), che pur faceva bella mostra di se all'ingresso della casa d'aste la sera stessa, e un lavoro bianco e nero di Warhol, "Beatle Boots (Negative)" del 1986 (lotto 13, stima 550-650mila £), nonché un paesaggio di Mark Tansey (lotto 32, 250-350mila £).

I 27 lotti venduti (circa 80% di venduto per valore e per numero) hanno totalizzato 9,7 milioni di £, sotto la stima di 10,4-14,8 milioni nonostante l'aggiunta delle commissioni, escluse nelle stime; si tratta di un risultato migliore rispetto all'anno scorso, ma sempre assai modesto soprattutto rispetto alle performance della stessa casa d'aste a New York, ed è stato raggiunto con un uso relativamente limitato di garanzie da parte terza, come invece è consuetudine di Phillips al di là dell'Atlantico.

A seguito dei ritiri, il lotto più caro della serata è risultato uno dei due lavori di Basquiat presentati, un dipinto su carta del 1982 di medie dimensioni, inizialmente andato invenduto ma a seguito di una riapertura del lotto nel corso dell'asta aggiudicato ad un unico cliente al telefono per 1,9 milioni, entro la stima di 1,8-2,5 milioni grazie alle commissioni; l'altro Basquiat, una tela di oltre due metri del 1985, non ha trovato acquirenti da una stima di 1,2-1,8 milioni di £.

Il collezionista-dealer Mugrabi, solitamente attivo nel mercato di Basquait, non ha presentato offerte e ha lasciato cadere anche uno dei tre lotti di Warhol proposti, una "Brillo Box" del 1964 stimata 600-800mila £ (senza il certificato della Fondazione), ma si è portato a casa i rimanenti due (lotti 10 e 11) verso le stime basse, vincendo la concorrenza di un altro gallerista, Michael Kohn di Los Angeles. Sua preda anche il secondo lotto della serata, un lavoro a smalti bianchi e neri su alluminio di Christopher Wool del 1997 di quasi tre metri per due, aggiudicato a 1,6 milioni di £, dopo aver sconfitto il collezionista canadese Francois Odermatt, nonché l'unico lavoro di Damien Hirst rimasto in asta, uno "Spot Painting" del 1992 scambiato a 295mila £, sotto la stima bassa nonostante la garanzia sul lotto e l'aggiunta delle commissioni.

Mugrabi ha tentato di portare a casa anche due dei pochi lotti realmente contesi della serata: una tela di Mark Grotjahn del 2008, garantita ma andata ad un altro gallerista per 457mila £, oltre la stima alta di 350mila £, e il primo lotto della serata, una tela stampata irregolare di Nate Lowman, "Green Escalade" del 2005, arrivata a 337mila £, un multiplo della stima di 60-80mila £, e finita nelle mani della galleria Newyorkese Stellan Holm.

Complessivamente, solo un terzo dei lotti venduti ha superato la stima alta, e cinque sono andati venduti dopo un solo rilancio; performance non particolarmente positiva per le otto opere tridimensionali proposte, con due invenduti (lotto 34 di Isa Genzken, oltre alla Box di Warhol) e solo un lotto oltre le aspettative, una classica orchidea bianca di Marc Quinn, autore anche dell'autoritratto "Frozen Head", 10 chili di oro a 18 carati aggiudicati alla garanzia per la stima minima di 600mila £ (713mila con le commissioni): al valore odierno, il solo materiale vale oltre 250mila £.

Per valore e tipologia dei lotti, con solo due lotti con stime oltre il milione di sterline, altri due oltre il mezzo milione, e un terzo dei lotti con la stima bassa entro 100mila £, quella di Phillips è sostanzialmente equivalente alle "day sale" delle due case d'asta principali, gli incanti di "mid-market" di Sotheby's e Christie's.

L'asta di Sotheby's del 13 febbraio ha portato un totale di 18,8 milioni di sterline, con 196 lotti venduti su 254 offerti, pari al 77% dei lotti e 88% del valore, grazie anche a due lavori astratti di Richter aggiudicati oltre 900mila £, mentre il catalogo di Christie's del 14 febbraio ha realizzato 14,6 milioni di £, grazie a 209 lotti venduti su 240 (87% per lotto e 89% per valore), guidata da una scultura "Love" di Robert Indiana, particolarmente appropriata vista la data, passata di mano a 565mila £.

Le aste di valore intermedio solitamente comprendono lotti con stime da poche migliaia di sterline fino a mezzo milione di £, e hanno indicato un buon stato di salute anche per questa parte più abbordabile del mercato, contrariamente a qualche perplessità emersa nei mesi precedenti.

© Riproduzione riservata