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Arte Afro Americana Moderna: basse quotazioni in asta, ma tanti collezionisti

  • –di Riccarda Mandrini

Una lunga marcia, discreta, quasi silenziosa, quella dell'arte Afro Americana Moderna sul secondo mercato americano. Oggi questo vasto segmento di lavori sta rivelando la propria capacità di catturare l'interesse di un numero sempre più ampio di collezionisti e di istituzioni. Poco seguita dalle grandi case d'aste occidentali, l'arte afro americana moderna è, a tutti gli effetti, arte americana e ha alle spalle un secolo di storia. Rimane però sempre un modello di nicchia - con prezzi in crescita, anche se con quotazioni ancora di fascia bassa - seguito soprattutto da collezionisti che non guardano ai botti del mercato o al clamore dei record.
In Europa è poco rappresentata. Il primo autentico focus istituzionale sull'arte afro americana moderna lo offrì nel 2010 la Tate Liverpool con la rassegna "Afro Modern: Journey Throught the Black Atlantic" ispirata dal libro del sociologo Paul Gilroy "The Black Atlantic: Modernity and Double Consciousness", nell'edizione italiana, pubblicato da Meltemi.
La Afroamerican Art, in massima parte, è una pratica che coniuga un impatto retinico semplice, ma inchioda la coscienza del pubblico. Infatti, gli artisti afroamericani moderni hanno continuato mantenere un modello di lavoro che non si è mai staccato da temi roventi e drammatici quali la diaspora, la schiavitù e la discriminazione razziale.
Tra i musei americani che meglio rappresentano l'arte afro americana vi è lo Smithsonian Art Museum (ex National Museum of American Art) e, quasi ineguagliabile nel lavoro su l'arte afro americana e meticcia, Studio Museo di Harlem di New York, la cui vocazione è soprattutto contemporanea. La più vasta collezione privata di arte Afro Americana è la Rubell Collection. Donald e Mera Rubell, collezionisti sin dai primi anni '60 del ‘900, hanno da tempo messo a disposizione del pubblico la loro collezione con il Rubells' Family Museum, situato nell'ex quartiere industriale di Dade a Miami.
Swann Galleries è, invece, la casa d'aste newyorchese che dal 2007 propone due volte l'anno, in genere in febbraio e ottobre, un curatissimo focus sull'arte afro americana.
Quest'anno il catalogo di African American Fine Art dell'asta officiata il 14 febbraio scorso, comprendeva una selezione di 147 lotti, di cui 124 venduti (84%), con un totale di venduto 1.628.165 dollari più buyer premium (al martello 1.355.950), appena entro la stima minima pre-asta compresa tra 1.548.000 – 2.250.000 $. In ogni caso i valori sono in crescita rispetto alla vendita dello scorso ottobre: dei 154 lotti sono stati aggiudicati 108, per un totale di 1,2 milioni di $, (1.061.000 al martello) rispetto ad una stima pre-asta di 2 –-3 milioni di $. Mentre un anno fa, nella vendita di febbraio 2012, dei 163 lotti all'incanto, i venduti furono 119, per un totale di 1,7 milioni (1,4 al martello), leggermente sopra la stima minima compresa tra 1,5 – 2,3 milioni di $ di massima.
Top lot della serata del 14 febbraio, una tela di Barkley L. Hendricks, "The Hawk Bla Bla Bla", quotata 75-100mila $ che è stata ceduta per 132mila $. Pioniere dell'arte afro americana concettuale, Hendricks è molto noto in Usa, le sue opere sono esposte in numerosi musei, tra cui Philadelphia Museum of Art, Chrysler Museum of Art , Studio Museum e alcuni anni fa, la rivista Artforum gli dedicò una copertina. "The Hawk" è stata acquistata da un collezionista privato.
Al secondo e terzo posto delle migliori vendite Hughie Lee Smith e William T. Williams, i cui lavori sono stati acquistati da istituzioni pubbliche. "Poet #4" di Lee Smith, un olio su masonite, datato 1954 con a seguito una corposa letteratura, era dato a 100-150mila $ in pre-asta ed è passato di mano per 120mila $.
Lo scorso anno un suo dipinto "Man Sleeping on Seawall" era passato di mano a 26mila $.
Stesso prezzo di realizzo, 120mila $ per "Up Balls", firmato dal maestro della pittura astratta William T. Williams. Figura enormemente rispettata in America, Williams ha partecipato alla Whitney Biennale e vanta lavori in collezioni pubbliche come Menil Collection e Jewish Museum di New York. Lo scorso anno la tela "Eastern Star", 1971 era stata pagata sempre 120mila $. Williams è stato, con Romare Bearden e Thelma Golden, uno dei fondatori dello Studio Museum.
Tra le migliori performance in asta due opere firmate Elizabeth Catlett (1915-2012) acquistate da due collezionisti privati. La scultura in marmo "Sister" è stata battuta a 114mila $, rispetto a una stima di 75-100mila; mentre "I'm a Black Woman", un gruppo di 14 stampe incise su linoleum, realizzate nel 1947, ha toccato la cifra di 90mila $, in pre-asta era data sempre a 75-100mila $. Per "I'm a Black Woman" era il primo passaggio in asta. Elisabeth Catlett è un'artista stimatissima, una figura emblematica dell'arte afro americana moderna e ha ricevuto molti premi e onorificenze. In sala ha guadagnato l'attenzione del pubblico, un lavoro della serie "Sharecropper", 1952 sempre una stampa a colori su linoleum, intensissima, tra le più amate e note al pubblico. Quest'anno la stampa è stata pagata 43mila $, lo scorso anno un'opera della stessa serie dei "Sharecropper", aveva toccato i 31mila $.
Un dealer ha acquistato "Butterfly, Feeling" di Sam Gillian, pagandolo 72mila $, facendo segnare un record d'asta per l'artista. Il dipinto astratto era quotato 25-35mila $. Lo scorso ottobre l'acrilico di Gillian "Blooing Cool Red 3" aveva raggiunto la cifra di 16mila $, in coda alla classifica della serata insieme a Rashid Johnson, artista di punta dei Rubell.
In questa vendita di febbraio gli acquisti sono stati contratti in massima parte da collezionisti privati, mentre non sono stati tantissimi i dealer, che acquistano direttamente dagli artisti. La casa d'asta fa notare anche la presenza di istituzioni in asta (senza rivelarne però il nome) con l'acquistato di uno dei pezzi storici in vendita, la tela della pittrice Laura W. Waring (1887-1948), "Girl in Red Dress", un lavoro super pubblicato sui cataloghi e con un percorso museale molto interessante. Il dipinto era quotato 10-15mila $ e ceduto a 16mila $.

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