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Crisi e fisco strangolano le gallerie di Parigi, chiude Jéròme de…

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Crisi e fisco strangolano le gallerie di Parigi, chiude Jéròme de Noirmont

  • –di Marilena Pirrelli

La crisi getta un'ombra anche sul mercato dell'arte a Parigi, un settore finora tra i più floridi per gli artisti contemporanei: la Galleria di Jéròme e Emmanuelle de Noirmont in Avenue Matignon, uno dei nomi storici della capitale francese, la prima a lanciare Jeff Koons in Francia negli anni Novanta, ha annunciato che chiuderà i battenti domani.
Il motivo? La pressione fiscale sempre più soffocante Oltralpe, in particolare dopo la decisione del governo del presidente socialista Francois Hollande di tassare al 75% i redditi più alti. Ma a rischio sono anche altre gallerie della città. "La decisione è stata presa da molto tempo - hanno spiegato i proprietari -. Il nostro mestiere è profondamente
cambiato dall'apertura della nostra galleria nel settembre del 1994. Il futuro sembra determinarsi dentro certe nicchie
specializzate e nei grandi nomi internazionali". Come il gigante mondiale Lawrence Gilbert Gagosian che nel 2010 è
sbarcato anche a Parigi. Ma non è tutto: "Il cattivo contesto politico, economico e sociale della Francia di oggi, a cui si aggiungono un clima ideologico malsano e una pressione fiscale soffocante – prosegue Emmanuelle de Noirmont - uccidono sul nascere qualsiasi prospettiva di un futuro del mercato dell'arte in Francia e tolgono l'entusiasmo e lo spirito imprenditoriale". E aggiunge: "Oggi si pensa all'arte solo per i soldi. Questo sistema rischia di inaridirsi".
Chiusa la Galleria, che promuove artisti contemporanei come Keith Haring, Andy Warhol, Marjane Satrapi, Pierre e Gilles, Bernar Venet e Valerie Belin, i coniugi Noirmont si dedicheranno "ai valori umani e sociali dell'arte". "L'arte e la creazione contemporanea - proseguono - saranno al centro di un progetto sociale attraverso azioni mirate sia professionali che umanitarie".
L'annuncio sorprende e preoccupa le altre gallerie parigine: "Questa decisione - dice Francis Briest della casa d'aste Artcurial - è molto pericolosa nell'ambito di una competizione sempre più agguerrita dove emergono altri mercati come Londra, New York e Hong Kong".
Durante la prima metà del XX secolo Parigi è stata l'epicentro delle arti, passaggio obbligato per le avanguardie del mondo intero. Schiacciata dall'egemonia americana a cavallo delle guerre, nell'ultimo decennio la ville lumiere sembrava avere ritrovato, secondo gli osservatori, un nuovo soffio sotto l'impulso della Fiac, la principale fiera dell'arte contemporanea, i giovani talenti esposti al Palais de Tokyo, e l'evento Monumenta al Grand Palais (che quest'anno è però stato tagliato dalla programmazione). In altri ricchi comparti, complice forse la tassa sui ricchi di Hollande, diverse fortune di Francia, da ultimi il patron del marchio di lusso LVMH, Bernard Arnault, e l'attore francese Gerard Depardieu, hanno trasferito la loro residenza all'estero per pagare meno tasse.

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