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Miliardari russi e indiani sostengono l'arte ed entrano nei board dei musei…

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Miliardari russi e indiani sostengono l'arte ed entrano nei board dei musei americani

  • –di Maria Adelaide Marchesoni

Il successo del fundraising dipende anche dalle persone che fanno parte del "governo" di un ente culturale. In Italia la raccolta fondi per il sostegno dell'arte, come le donazioni ai musei sono operazioni che non trovano ancora un terreno fertile. Le ragioni sono riconducibili alla governance dei musei italiani che in molti casi non possiedono un'autonomia e anche alle politiche fiscali che nel nostro paese non incentivano maggiormente le donazioni. Negli Usa, ma anche in Gran Bretagna la situazione è ben diversa e, secondo un'analisi effettuata dall'agenzia Bloomberg, nei board dei musei americani sono entrati i nuovi ricchi ovvero, i miliardari russi e indiani allo scopo di sostenere sempre di più i programmi culturali. Nel 2011, il miliardario russo Leonid Mikhelson ha sostenuto dal punto di vista economico la realizzazione di uno scivolo gigante in acciaio, opera esposta per la retrospettiva dedicata all'artista belga Carsten Holler al New Museum of Contemporary Art di New York. E' stata la mostra più visitata nel corso dei 35 anni di storia del New Museum. Il mese scorso, Mikhelson, il cui patrimonio ammonta a 16,2 miliardi dollari, posizionandosi al 45˚ posto della classifica Bloomberg Billionaires Index, è stato eletto nel consiglio di amministrazione del New Museum. I membri internazionali del board del New Museum hanno raggiunto il 20% e, tra i nuovi arrivati, Jose Olympio Pereira, ceo del Credit Suisse Group, filiale brasiliana, e Hank Latner, amministratore delegato di Shiplake Development a Toronto, Canada.

"La nostra missione è quella di coprire l'arte contemporanea di tutto il mondo" dichiara Lisa Phillips, direttore del New Museum. "Siccome l'arte è fiorente in tanti centri, è indispensabile avere un attivo gruppo di sostenitori con diverse prospettive e profonde connessioni a queste comunità" conclude Phillips. Oltre alla raccolta di fondi e le donazioni, i membri internazionali del consiglio aiutano a negoziare prestiti e a gestire le burocrazie straniere.

Nel Metropolitan Museum of Art i membri internazionali sono Alejandro Santo Domingo, un miliardario colombiano il cui patrimonio ammonta a 13,8 miliardi dollari, al 66˚ del Bloomberg Bilionaires Index. Nell'organizzazione no profit Asia Society www.asiasociety.org 12 dei 45 amministratori non sono americani e provengono da diversi paesi tra cui Cina, Giappone, Singapore e Malesia, ma nel board il numero degli amministratori può salire fino a 70 persone.

Gli esempi sono numerosi. L'oligarca russo Vladimir Potanin è entrato nel consiglio di amministrazione della Fondazione Solomon R. Guggenheim Museum nel 2002. Il museo dispone di due altri trustee internazionali: il finlandese Carl Gustaf Ehrnrooth, eletto nel 2008, e Dimitris Daskalopoulos, presidente della Hellenic Federation of Enterprises in Grecia, eletto nel 2009. Potanin è il ceo di OAO GMK Norilsk Nickel il più grande produttore al mondo di nickel. Con un patrimonio di 14,5 miliardi di dollari, si colloca al 59˚ posto nell'indice Bloomberg. Nel 2005, il suo fondo di beneficenza ha sponsorizzato la mostra campione d'incassi del museo "Russia!" che ha attirato 405.780 visitatori. Dasha Zhukova, la compagna del miliardario russo Roman Abramovich, ha aperto Garage Center for Contemporary Culture a Mosca nel 2008. L'anno seguente, Zhukova è stata eletta nel consiglio del Lacma http://www.lacma.org/, Los Angeles County Museum of Art. Per i collezionisti russi, entrare nei board dei musei americani offre prestigio sociale, contatti e un'opportunità allettante per il futuro.
"Se fai parte del board di museo in Occidente, sei attivamente impegnato nel sistema dell'arte" dichiara Maria Baibakova, membro del comitato per le acquisizioni russe e Est-europea della Tate di Londra. "La maggior parte dei musei russi sono disciplinati e finanziati dallo Stato: non si acquista arte, non possono accettare donazioni, è una situazione a dir poco stagnante" conclude Baibakova.
The Museum of Contemporary Art a Los Angeles ha almeno quattro amministratori internazionali, tra cui il miliardario ucraino Victor Pinchuk, nominato nel 2009, e Eugenio Lopez, erede dell'impero dei succhi di frutta del Messico Jumex Group, eletto nel 2005.

Tina Ambani, un'ex star di Bollywood e fondatrice di Art Harmony Foundation in India per artisti contemporanei, è diventata il primo membro straniero al Peabody Essex Museum di Salem, Massachusetts, nel 2008. Il museo iniziò ad acquistare arte indiana nel 1800 e possiede una delle più grandi collezioni di arte moderna e contemporanea indiana al di fuori dell'India. Il marito di Ambani, Anil Ambani, ha un patrimonio netto di 5,7 miliardi dollari, ed è il fratello minore dell'indiano più ricco, Mukesh Ambani. Ambani ha prestato al museo una grande scultura di Anish Kapoor, che è esposta nell'atrio del museo. I prezzi delle sculture di Kapoor sul mercato primario partono da 500.000 sterline (759.450 $) e il suo record d'asta è di 3,9 milioni di dollari.

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