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La prima volta a Miart: la 18ª edizione per molti curatori e…

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La prima volta a Miart: la 18ª edizione per molti curatori e collezionisti è stata una vera scoperta

  • –di Irina Zucca Alessandrelli

Oltre ad essere un'attenta collezionista di contemporanea, specializzata in artiste, Valeria Napoleone, da quest'anno nel comitato d'onore di Miart, ha avuto un ruolo attivo nella strategia di squadra ideata dal neo direttore artistico Vincenzo De Bellis. Il compito della Napoleone era promuovere Miart a Londra, occupandosi anche degli inviti ai Vip inglesi (collezionisti, advisor, curatori). Nella sua opinione l'importante per gli organizzatori di questa nuova edizione di Miart era portare la gente giusta, in modo che si creasse l'atmosfera adeguata per la riuscita di una fiera.
"Senza le persone che contano nel panorama internazionale dell'arte, Miart non può in nessun modo riprendersi. Il mercato, poi, segue le persone giuste. Io ho invitato i collezionisti che ho ritenuto davvero appassionati e ispirati dagli artisti" dichiara la Napoleone che ha trovato molto convincente la lista delle gallerie internazionali consolidate ed emergenti straniere (mai viste prima a Miart).

Grazie all'inusuale presenza estera (sia di gallerie che di pubblico), per la maggior parte dei Vip stranieri intervistati, soprattutto per gli inglesi e gli americani, Miart è sembrata una fiera neonata, poiché non ne avevano mai sentito parlare prima, hanno concluso che fosse una prima edizione. Una gran parte dei galleristi stranieri ha afferma di aver partecipato perché invitati dal nuovo curatore della sezione gallerie emergenti, Andrew Bonacina, curatore e direttore di uno spazio per l'arte a Birmingham , e di aver molto apprezzato la lista delle altre gallerie partecipanti.
Il "miracolo" della partecipazione internazionale si deve al lavoro del team di De Bellis e al passaparola degli ultimi mesi. Una nota art consultant e curatrice di Londra, Aileen Corkery ha detto che era molto incuriosita dalle gallerie emergenti a Miart e che consiglierà ad alcuni suoi clienti collezionisti di mettere la fiera in calendario per il prossimo anno, nella speranza che non si sovrapponga ancora al weekend (4-7 aprile) della fiera di San Paolo .

A Milano la Corkery ha voluto vedere le gallerie Kaufmann Repetto, Raffaella Cortese e Studio Guenzani (soprattutto per il lavoro di Paul McCharty acquistato in passato per un cliente), facendo un giro con Cornelia Grassi della galleria londinese Greengrassi.
Altra nuova presenza londinese a Miart è stata quella di Matthew Slotover, direttore della fiera Frieze, che ha dichiarato: "Vengo a studiare come si comportano alcune gallerie che hanno fatto domanda per entrare a Frieze. A volte in fiera, le gallerie si presentano in modo opposto a come appaiono nei progetti sulla carta e viceversa."
Consigliato da un collezionista londinese, è venuto per la prima volta a Miart anche Haro Cumbusyan, direttore dello spazio di Istanbul Collectorspace, dedicato a mostrare al pubblico le dinamiche del collezionismo internazionale. "Mi è sembrato molto ben fatto il programma Vip, con le visite alle collezioni private e alle gallerie milanesi. Ho apprezzato il clima disteso di questa fiera che ha permesso un dialogo con i galleristi e i collezionisti. Soprattutto, ho trovato bellissima la sezione THENnow, per me la parte più riuscita della fiera, perché gli accostamenti tra autori del passato e del presente erano realmente fatti su un legame esistente nelle loro produzioni.

Eccezionali le presentazioni degli artisti Guy de Cointet, Fabio Mauri e Miroslav Tichy nella parte del passato a confronto con Silke Otto-Knapp, David Maljkovic e Goshka Macuga nel presente. Tra le gallerie "established" ho trovato bellissimo il progetto di Andrea Branzi da Isabella Bortolozzi di Berlino , mentre tra le emergenti, ottimo il programma di Arcade Fine Arts , Carlos/Ishikawa da Londra e Laurel Gitlen da New York. Mi piacerebbe tornare a Miart per vedere come la fiera si svilupperà in futuro".
Il direttore Vincenzo De Bellis conferma il successo delle sezioni THENnow e di quella con gallerie emergenti: "THENnow, in cui ad un artista storico se ne affiancava uno più giovane, per me era il centro simbolico di Miart. Il messaggio di questa fiera è proprio la creazione di un ponte tra l'arte storica e quella contemporanea, guardando al futuro".

La qualità di questa sezione è stata confermata anche dal super acquisto da parte di una coppia di collezionisti svizzeri di un lavoro storico del 1972 di Ian Wallace (sui 250-300mila euro) dalla galleria Catriona Jeffries di Vancouver riferimento per una generazione di fotografi canadesi tra cui Jeff Wall (ora in mostra al PAC). Anche a Nicolas Trembley curatore della Syz collection di Parigi-Ginevra è piaciuta questa sezione, soprattutto il lavoro di Darren Bader (anche la sua performance nel programma teatrale della Fondazione Trussardi), confrontato con Haim Steinback e ha lodato la selezione delle gallerie emergenti soprattutto Essex Street di New York.
In molti sono stati entusiasti anche del programma extra fiera, tra cui il direttore di Extracity Kunsthal di Anversa Mihnea Mircan , invitato a parlare dal curatore dei talk Fionn Meade, ha molto lodato l'Hangar Bicocca mai visto prima , e Francesca Amfitheatrof, curatrice del Museo Gucci, è venuta a Miart per la prima volta a vedere la performance dei Gelitin organizzata dalla Fondazione Trussardi , oltre che per il lavoro di David Ostrowski da Peres Project

Tra il folto gruppo dei collezionisti belgi, da notare la presenza della coppia Yannike e Wilfried Cooreman, noti per la loro audacia nello scegliere i giovanissimi artisti. Hanno sostenuto, ormai 35 anni fa, artisti come Franz West, Martin Kippenberger, Thomas Schütte e Tony Cragg per poi passare alla generazione successiva di Wade Guyton, Josh Smith, Victor Man e ora si dedicano a tempo pieno al collezionismo. Nella loro raccolta si possono trovare lavori di John Bock, Elmgreen&Dragset, Wilhelm Sasnal, Rossella Biscotti, Pietro Roccasalva. A Miart le loro gallerie di riferimento sono state Isabella Bortolozzi e Micky Schubert di Berlino e Gavlak di Palm Beach . Mentre tra le emergenti, la loro preferenza è andata a Southard Reid di Londra.

Un altro collezionista belga, Lieven Declerck (uno dei primi amanti del video) e sua moglie, alla terza volta a Miart ha molto apprezzato "il grande miglioramento di quest'anno per l'ariosità e la pulizia nella disposizione degli stand e il clima veramente internazionale. Ha detto di aver preferito a tutti lo stand di Primo Marella da cui ha acquistato un dipinto del cinese Chen Shaoxiong (le sue tele vanno dai 20 ai 30mila euro), consigliato dal piú importante collezionista d'arte cinese contemporanea al mondo, ex ambasciatore svizzero in Cina, Uli Sigg. Infine, Claudia Steinfels, della collezione UBS di Zurigo .html ha fatto notare miglioramento anche nell'accoglienza, tanto che "il buonissimo catering della Vip lounge, quest'anno firmato dal ristorante stellato Da Vittorio (Bergamo), andrebbe preso a modello per Art Basel .


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