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Collezione Guerlain: i disegni in mostra al Pompidou e la scultura in vendita da Artcurial

  • –di Silvia Anna Barrilà

Daniel e Florence Guerlain, eredi della casa di profumi francesi, sono i più grandi collezionisti di disegno contemporaneo in Europa. Il prossimo autunno la loro collezione sarà in mostra al Centre Pompidou, a cui è stata donata nel 2012. I coniugi hanno dato vita nel 1996 alla Fondation d'Art Contemporain Daniel et Florence Guerlain e nel 2007 al Premio (Prix Guerlain) dedicato al disegno contemporaneo, assegnato quest'anno a Susan Hefuna. ArtEconomy24 li ha visitati nel loro appartamento a Parigi.

Che cosa vi ha spinto a donare 1.200 disegni della vostra collezione al Pompidou?
Vogliamo evitare la loro dispersione, così come è successo alla collezione di quadri impressionisti del nonno di Daniel.

Avete donato la collezione per intero?
L'80% circa. Alcuni li abbiamo tenuti per noi ma probabilmente li doneremo più avanti. E poi continuiamo a comprare quindi la collezione continua a crescere.

E secondo quali criteri avete scelto quali opere donare?
Le hanno scelte i curatori del museo.

Siete riusciti a colmare delle lacune del museo con le vostre opere?
Il Pompidou ha già 2mila disegni moderni e contemporanei in collezione, ma noi abbiamo portato alcuni nomi nuovi che non avevano, oppure abbiamo aumentato il numero di opere di artisti già in collezione con ampie serie. Per esempio di Nancy Spero avevano solo tre o quattro disegni e noi ne abbiamo donati altri sette. Di Sandra Vásquez de la Horra ne avevano una ventina e noi ne abbiamo donati 52. Di Javier Pérez non avevano niente e noi abbiamo donato una serie di 52, una da 20, una da dieci e una da tre. Dopo la donazione ne abbiamo comprati altri sette.

E il resto della collezione di dipinti e sculture?
Il resto della collezione è importante ma non nel suo complesso e in modo così significativo come i disegni che abbiamo collezionato in modo molto sistematico. Il 3 giugno venderemo da Artcurial a Parigi alcune sculture di grandi dimensioni che avevamo nel giardino della nostra casa di campagna a Les Mesnuls perché torniamo a vivere a Parigi. Ci sono artisti importanti come David Nash, Richard Deacon, Anthony Caro e Jaume Plensa.

Perché avete donato a un museo e non avete aperto un museo privato?
Perché sarebbe un impegno troppo grande e oneroso. Prima aprivamo la collezione a Les Mesnuls al pubblico, ma la gente veniva solo per l'inaugurazione. E poi ci sono già tanti musei, non è necessario fondarne uno nuovo.

Le leggi francesi hanno favorito la donazione? Ci sono stati vantaggi per voi?
Non abbiamo avuto alcun vantaggio perché abbiamo scelto la formula della donazione e non della "dation" (datio in solutum). In questo caso, siccome si tratta di cessione di opere al posto del pagamento di tasse, sarebbe intervenuto il Ministero delle Finanze oltre a quello della Cultura e avrebbero potuto rifiutare delle opere, cosa che noi non volevamo. Volevamo che la collezione rimanesse unita.

E lo stato, in generale, aiuta l'arte e il mercato?
Al Pompidou c'è stato un taglio dei fondi per le acquisizioni pari al 43%. Per i privati non è semplice sostenere l'arte e il mercato perché la pressione fiscale è alta. Inoltre c'è la continua minaccia della tassa sul patrimonio artistico: viene continuamente riproposta, allora noi e altri collezionisti scriviamo al governo e l'idea viene accantonata, ma poi riemerge di nuovo. Sarebbe dannoso per i collezionisti, per le gallerie e per gli artisti, soprattutto quelli più giovani.

Considerate l'arte un investimento?
No, altrimenti non avremmo donato al Pompidou ma avremmo venduto l'intera collezione che vale alcuni milioni.

Quando avete iniziato a collezionare disegni?
Abbiamo iniziato a collezionare negli anni 90, non solo disegni ma in generale. Per quanto riguarda il disegno abbiamo raccolto 210 artisti da 38 nazionalità.

Perché avete scelto di concentrarvi sul disegno?
Perché è il mezzo più autentico e diretto in cui il pensiero e il gesto sono direttamente collegati.

Come avete visto cambiare il mercato del disegno?
È cambiato completamente. È diventato molto più grande, ci sono molte più gallerie e artisti che lavorano con questo mezzo espressivo. La fiera del disegno contemporaneo Drawing Now, che si è tenuta in questi giorni, è diventata quasi troppo grande.

Qual è stato il vostro ruolo in questo processo?
Il nostro premio ha certamente aiutato a richiamare l'attenzione sul disegno. Il Salon du Dessin, la fiera del disegno antico ha aperto a tre gallerie contemporanee da quando siamo arrivati con il nostro premio.

Quali artisti seguite in questo momento?
Lo spagnolo Javier Pérez è uno degli artisti che seguiamo. E poi il francese Fabien Merelle. Osserviamo molto i russi, perché abbiamo contatti in Russia. Per esempio collezioniamo Pavel Pepperstein e la giovane Valeria Nibiru, di cui abbiamo donato al Pompidou 25 disegni. Tra gli acquisti più recenti, anche non giovani, c'è Carole Dunham.

E artisti italiani?
Abbiamo opere di Nunzio, Serse, Penone, Pizzi Cannella, ma non abbiamo molti italiani.

Dove comprate?
In galleria. Non compriamo né direttamente dall'artista, né all'asta.

Quali gallerie consigliate?
A Parigi Thaddaeus Ropac e Galerie du France. A New York amiamo David Nolan, Petzel Gallery. A Berlino Wentrup. A questa edizione della fiera Drawing Now ci è piaciuto lo stand della galleria Papillon, che ha portato i disegni di Javier Pérez e della galleria Lelong, che ha presentato bei disegni di Kiki Smith e Jaume Plensa.

Seguite un art advisor?
No.

Conoscete altri collezionisti privati importanti di disegni contemporanei?
Due a New York che collezionano esclusivamente disegni: Morris Orden e Martina Yamin.

A che cosa bisogna fare attenzione quando si compra un disegno?
Bisogna pensare che la conservazione dei disegni è molto complicata. I disegni sono molto delicati e non possono essere esposti alla luce. La pratica museale prevede che se vengono esposti per tre mesi, dopo devono rimanere al buio per un anno.

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