ArtEconomy24

Guggenheim Abu Dhabi: conversazioni e acquisizioni per la collezione del…

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Guggenheim Abu Dhabi: conversazioni e acquisizioni per la collezione del futuro museo

  • –di Riccarda Mandrini

Sciolti definitivamente i nodi riguardo la propria apertura prevista per il 2017, il curatorial management di Guggenheim Abu Dhabi, composto da Susan Davidson, Valerie Hillings e Reem Fadda, ha scelto un approccio dialogante, diretto, didattico per incontrare e fidelizzare il pubblico che da qui a qualche anno frequenterà le sale del museo. Uno dei cinque che apriranno nel Distretto Culturale di Saadiyat Island a Abu Dhabi.
Non lasciano dubbi le parole di Emma Cantwell, Comunication manager of Abu Dhabi, Turism and Culture Authory (TCA) che ha chiarito ad ArtEconomy24 come l'idea del museo sia "quella di incontrare un'utenza molto diversa e darle modo di conoscere l'arte contemporanea in modo diretto attraverso l'incontro con artisti viventi di cui vedranno le opere esposte nel museo".

" Il pubblico" continua Cantwell "spesso non ha alcuna opportunità di parlare con gli artisti, con le nuove iniziative vogliamo offrirgli questa possibilità, permettere alle persone di fare delle domande, capire insomma come nasce un lavoro di arte contemporanea". Questa in sintesi l'idea che ha sostenuto la prima tornata dei ‘talking art series' che hanno avuto luogo dal 6 all'8 maggio e si sono raccolti attorno al titolo di "Popular Culture and Meditated Images" e a un panel di artisti già molto noti nel panorama internazionale, "capaci di riflettere una autentica prospettiva culturale transnazionale" ha sottolineato Cantwell.
Anche se il museo non ha ancora un direttore, la marcia di avvicinamento verso l'inaugurazione e, soprattutto, verso la costruzione di una propria collezione con una forte identità sta proseguendo.

Il valore aggiunto delle conversazioni di maggio infatti era rappresentato dalla conseguente acquisizione delle opere degli artisti presenti nei ‘talks'. Il budget allocato dal museo però per questi acquisti non è stato reso noto e né si conosce ancora sino ad oggi quali siano gli altri artisti e le opere acquistate in precedenza.
L'onore dell'opening, il 6 maggio, è toccato a James Rosenquist (North Dakota, 1933), maestro e protagonista della Pop Art America, con all'attivo oltre 150 passaggi in asta. Guggenheim Abu Dhabi, di Rosenquist, ha acquistato un lavoro emblematico, datato 1964, "Conveyor Belt".
Più di 100 presenze per seguire l'incontro con lo scultore ghanese El Anatsui, classe 1944, uno degli artisti africani più amati e riconosciuti del panorama internazionale. El Anatsui vanta 28 passaggi in asta, lo scorso anno, a maggio, nella vendita di Arte Africana, da Bonhams a Londra uno dei suoi grandi pannelli, "New World Map" realizzati con materiale di scarto trovati a terra è passato di mano per 541mila sterline.

L'opera acquistata da Guggenheim Abu Dhabi è titolata "Earth's Skin" appartiene sempre alla serie dei lavori realizzati con materiali di scarto. Due, invece, gli autori di area mediorientale proposti nelle conversazioni: Adel El Siwi (Cairo 1952) e Youssef Nabil (Egitto 1972).
Adel El Siwi, con i suoi lavori, opera una traduzione delle istanze della prima modernità del suo paese attraverso una ricerca iconografica dei protagonisti della storia, politica e sociale egiziana. L'artista sul secondo mercato vanta 21 passaggi in asta e un incremento della richiesta delle sue opere da parte dei collezionisti. Lo scorso anno da Christie's a Dubai, nella vendita di Modern and Contemporary Arab Art, la tela "Five Nomadic Kings" ha quasi raddoppiato la stima massima di 80mila $, raggiungendo, compresi i premium, la cifra di 158mila $. Guggenheim AD ha acquisito per la collezione "El Set" (2008).

Il medium scelto da Youssef Nabil è la fotografia attraverso la quale attua un'indagine psicologica dei personaggi e dell'Egitto in chiave pop. Il range dei prezzi di Nabil varia da 15 a 45mila $, pochi invece i passaggi in asta. Tra le opere acquisite da Guggenheim AD "The Lonely Pasha" (2002).
Ha monopolizzato l'attenzione del pubblico Feng Mengbo, artista cinese di stanza a Beijing. Feng realizza video ispirati ai modelli dei video game, realizzati con colori forti e messaggi veloci e semplificati capaci di raggiungere, come nelle pubblicità, un pubblico vasto ed eterogeneo. Il lavoro acquisito da Guggenheim AD è parte della fortunata serie "Game Over: Long March". Feng è tra gli artisti indicati, come da seguire sul lungo termine "long term confidence" da Art Tactic.Il prossimo appuntamento con una nuova edizione di ‘talks' e di acquisizioni è prevista per novembre in occasione della fiera Abu Dhabi Art.

© Riproduzione riservata