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La 44ª edizione di Art Basel fa il pieno di visitatori e buyer

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La 44ª edizione di Art Basel fa il pieno di visitatori e buyer

  • –di Silvia Anna Barrilà

Si è conclusa ieri 16 giugno la 44ª edizione di Art Basel, che quest'anno ha registrato un record di 70mila visitatori (65mila l'anno scorso) e più di 70 rappresentanti e gruppi di musei internazionali. Tra le novità c'è lo spettacolare edificio progettato dalle archistar svizzere Herzog & de Meuron, che ha ospitato le installazioni di grandi dimensioni della sezione Art Unlimited e le gallerie emergenti della sezione Art Statements.
Non è, invece, una novità il fatto che Basilea sia la fiera più importante dell'anno, come confermano i numerosi espositori intervistati. Le vendite sono state abbondanti, registrate soprattutto nei primi due giorni riservati ai VIP (martedì 11 e mercoledì 12), ma anche nelle giornate successive. Hauser & Wirth ha piazzato più di 60 opere di cui molte con prezzi a sette cifre. Le gallerie hanno riportato interesse e vendite in tutti i segmenti, dagli artisti più giovani ai moderni storicizzati, il che sembra testimoniare una domanda diffusa attraverso tutto il mercato. Da Sperone Westwater, per esempio, c'era un disegno storico di grandi dimensioni del duo inglese Gilbert & George mostrato alla galleria di Ileana Sonnabend nel 1971 riservato da un museo non rivelato (prezzo 1,3 milioni di dollari, serie di 23 disegni), accanto a nuove sculture dell'americano Barry X Ball ispirate ai marmi di Ca' Rezzonico (550mila dollari), accanto ancora al giovane iraniano Ali Banisadr (nato nel 1976), che la galleria rappresenta da poco (dipinto venduto intorno ai 100mila dollari). Lo ha confermato anche la galleria Perrotin di Parigi, che quest'anno aprirà una galleria a New York con una mostra di Paola Pivi (artista italiana già nota a New York). La galleria ha registrato vendite da 6mila a 600mila euro per opere diverse come le fotografie di Ryan McGinley (30mila-43mila dollari, artista da poco entrato in scuderia) fino ai quadri astratti di Pierre Soulages.

Molto richiesti i tedeschi: la galleria storica Thaddaeus Ropac ropac.net (Salisburgo-Parigi, proprio quest'estate celebra i suoi 30 anni con una grande mostra) ha venduto molto bene i dipinti (450mila euro) e le sculture di Georg Baselitz; un'altra opera molto fortunata dello stand è stata un grande dipinto di James Rosenquist acquistato da un collezionista dell'America Latina che aprirà un museo privato. Da David Zwirner sono andate bene le opere di Isa Genzken (la scultura "Bouquet" del 2004 che sarà esposta alla personale dell'artista al MoMA quest'autunno è stata venduta per 450mila dollari) e Blinky Palermo, artista finora non così riconosciuto, ma importante e interessante perché la sua produzione è limitata (è scomparso molto giovane).
Come un fil rouge attraverso tutta la fiera ricorre il riferimento alla Biennale di Venezia che ha inaugurato due settimane fa. "Il richiamo alla Biennale ha funzionato", ci dice Gabriele Gaspari della galleria romana Magazzino che ha venduto opere di Elisabetta Benassi (18mila-45mila euro) e Massimo Bartolini (11mila-14mila euro). "Abbiamo venduto bene gli italiani" continua Gaspari, "siamo particolarmente fieri del fatto che la serie di fotografie 'Veenhuizen' di Domenico Mangano (price range 3mila-30mila euro) sia stata comprata dalla prestigiosa collezione Margulies di Miami".
E poi ancora Neugerriemschneider esponeva gli sgabelli di Ai Weiwei (Padiglione tedesco), 303 Gallery le tele in cemento di Valentin Carron (price range 35mila-75mila dollari) e Cristina Guerra Contemporary Art le tele di Matt Mullican, presente anche ad Art Unlimited con il dipinto più grande mai mostrato nella sezione. La galleria portoghese ha venduto i suoi dipinti per 39mila euro. Ai Weiwei era presente anche allo stand di Lisson che ha venduto una sua opera per 400mila euro.

Per quanto concerne l'arte italiana, continua il grande successo internazionale dell'Arte Povera, che secondo quanto riferisce la storica galleria tedesca Konrad Fischer è richiesta anche dai collezionisti del Medio Oriente e dell'America Latina. La galleria ha esposto per la prima volta due dipinti della primissima produzione di Mario Merz (metà anni 50, ancora prima dell'Arte Povera), di cui uno è stato venduto a 180mila euro e l'altro riservato a 250mila euro. I suoi igloo presentati da Gladstone ad Art Unlimited sono stati riservati da una fondazione privata europea. Penone, di cui è appena stata aperta la mostra a Versailles, era allo stand di Marian Goodman (opere riservate per 500mila dollari), da Tucci Russo, che ha venduto una scultura per 200mila euro, e dalla svizzera Alice Pauli, che è in trattativa con una fondazione privata per un bronzo da 200mila euro. Anche Paolini era esposto nella sezione Art Unlimited con un'opera presentata da Yvon Lambert e riservata a un'istituzione a 180mila euro.
Nel segmento moderno c'è stata quella che il sito americano Artinfo riporta come la vendita probabilmente più cara della fiera: il dipinto "Une peu de l'ame des bandits (a little of the spirit of bandits)" del 1960 di Rene Magritte presso la galleria Landau Fine Art, offerto per un prezzo intorno ai 12,5 milioni di dollari. La galleria newyorkese St. Etienne, specializzata negli espressionisti austriaci, ha venduto tra le varie opere un gruppo di cinque disegni di Schiele per una cifra di poco inferiore al milione di dollari e due ritratti di Kokoschka.
Alla stedura dell'articolo hanno collaborato gli studenti del IV Master in Economia e Management dell'arte e dei Beni Culturali Davide Carlo Battaglia, Greta Bortolotti, Irene Brustia, Alessandro Cocorullo, Elisamaria Covre, Claudia Fasolo, Chiara Fassio, Francesca Meinero, Enrica Piacentino, Giulia Primiceri, Gregorio Raspa, Maria Letizia Tega, Valentina Toscano.

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