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A Dubai, Abraaj Group assegna i cinque Art Prize

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A Dubai, Abraaj Group assegna i cinque Art Prize

  • –di Riccarda Mandrini

Abraaj Group ha reso noto l'11 giugno, con un anticipo di un paio di mesi rispetto agli anni precedenti e all'alba dell'apertura di Art Basel, i nomi dei cinque artisti vincitori del Abraaj Group Art Prize . Le opere saranno comunque come di consueto, presentate in occasione della prossima edizione di Art Dubai 2014 (19-22 marzo) di cui Abraaj Group è partner.

Abraaj Group Art Prize (AGAP) è un premio giunto alla sua sesta edizione e viene offerto a cinque artisti dell'area MENASA ( Middle East, North Africa, South Asia) scelti da una giuria composta da direttori di musei e curatori. Quest'anno sono Antonia Carver, direttore di, Art Dubai, Dana Farouki nel board di Art Dubai, Salwa Mikdadi, storica dell'arte e curatrice, Jessica Morgan, curatrice di Daskalopoulos International Art, Glenn Lowry, direttore del Museum of Modern Art, e Murtaza Vali, curatore della precedente edizione di AGAP.

I cinque autori premiati (Abbas Akhavan, Anup Matthew Thomas, Basim Magdy, Bouchra Khalili, Kamrooz Aram) sono già molto noti e vantano curricula di prestigio. Ma questo è stato uno dei criteri sui quali si basava la scelta, "artisti - come ha riferito Frederic Sicre, managing director di Abraaj Group, - all'apice dell'attenzione internazionale". A ciascuno di essi, come nelle edizioni precedenti, andrà il premio di 100mila dollari.

Abbas Akhavan (1977) iraniano, di stanza a Toronto: è un autore di cui si è molto sentito parlare lo scorso autunno a Londra, grazie al successo ottenuto con "Study for a Garden" il progetto realizzato mentre era in residenza alla Delfina Foundation . L'artista è rappresentato dalla galleria di Dubai, The Third Line. Il range dei prezzi oscilla tra i mille e i 20mila dollari.

Anup Matthew Thomas (1977) è originario di Kochi, in India, vive a Bangalore, e rappresenta un'eccezione nel diktat originario rispetto all'area geografica. L'artista appartiene alla generazione di giovani autori indiani il cui sguardo non prescinde mai dall'analisi sulla realtà sociale. Thomas non ammicca allo spettatore, non cerca in alcun modo il lato estetico nell'arte, ma, come un moderno pittore la ritrae, attraverso però l'uso dell'obiettivo fotografico.

L'artista ha partecipato alla Biennale di Kochi - Muziris la prima Biennale Indiana. Sono tre le gallerie che rappresentano Basim Magdy (1977), Newann Popiashvili, di New York, Artsumer, Istanbul e Townhouse, de Il Cairo. Egiziano, Magdy ha iniziato la sua carriera artistica nel 2000 e oggi il suo curriculum evidenzia un articolato percorso internazionale. Bouchra Khalili (Casablanca 1975), invece, è una film maker e un'eccezionale narratrice di storie legate al mediterraneo: "terra costretta e/o votata ai nomadismo e all'erranza". Khalili è rappresentata da Polaris a Parigi e Galerie of Marseille di Marsiglia ed è stata selezionata da Massimiliano Gioni per la 55ª edizione della Biennale di Venezia.

Kamrooz Aram (Iran 1978) vive negli Usa. Fortemente concettuale il lavoro di Aram affronta la complessa idea di ‘believe system', legata ai modelli nazionali e religiosi, concetto espresso nella ricerca del filosofo inglese Stephen Law. Green Art Gallery di Dubai è la galleria che lo rappresenta. I suoi lavori hanno un range di prezzo compreso tra i 18mila e i 40mila dollari.

Le opere premiate vanno a comporre la corporate collection di Abraaj Group che ad oggi conta 26 lavori. Alla domanda se non è il caso di cominciare a pensare a un museo a Dubai, Frederic Sicre risponde che l'area di Dubai e la UAE è una di quelle che sta maggiormente investendo a livello globale in ambito culturale e artistico. E aggiunge che è già in progetto la costruzione Dubai Modern Art Museum & Opera House District.

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