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Power100 (Art Review) incorona la sceicca del Qatar Al-Mayassa…

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Power100 (Art Review) incorona la sceicca del Qatar Al-Mayassa regina dell’arte

  • –di Marilena Pirrelli

È la presidente del Qatar Museums Authority (QMA), Sheikha Al-Mayassa bint Hamad bin Khalifa al-Thani, la personalità più influente del mondo in campo artistico. A stilare la classifica annuale Power100 è la rivista di arte contemporanea ArtReview, che l'ha scelta per «le ampie disponibilità economiche della sua organizzazione». Al-Mayassa è la sorella dell'emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani che ha preso il potere in Qatar a giugno, dopo l'abdicazione del padre. Al-Mayassa è apparsa per la prima volta nella top 100 nel 2011 al 90° posto, e l'anno scorso aveva già scalato la classifica fino all'11°. Secondo la rivista, la sua organizzazione spende ogni anno in media un miliardo di dollari (oltre 725 milioni di euro) per sponsorizzare gallerie, festival e altre iniziative artistiche. L’Autorità per i musei del Qatar ha collaborato anche con la Fondazione Prada per lanciare l'11 ottobre scorso il concorso “Curate award”, presentato alla Naba di Milano. Il “Curate” è un concorso internazionale per i nuovi talenti nel campo dei curatori di mostre e nella giuria sarà presente Al-Mayassa stessa.

Al secondo posto in classifica è il potente gallerista David Zwirner (che sale dal 5°) presente con due spazi a New York e uno a Londra e in questo momento molto attivo nella promozione del giovane colombiano Oscar Murillo (1986), che ha registrato il suo top record proprio nei giorni scorsi a New York (401.000 $ per “Untitled”). Sale in classifica di un posto, al 3°, il gallerista svizzero Iwan Wirth della galleria Hauser & Wirth che conta quattro spazi tra New York, Zurigo e Londra; mentre perde due posizioni Larry Gagosian che nonostante il suo network di gallerie, scende dal 2° al 4° posto. Bisogna arrivare al 5° posto per trovare i primi curatori: Hans Ulrich Obrist e Julia Peyton-Jones (al 10° nel 2012), entrambi alla guida della Serpentine Gallery di Londra, nell’ultimo anno cresciuta negli spazi e nelle esposizioni. Guadagna il 6° posto dall’8° Nicolas Serota, direttore della Tate, Si conferma al 7° posto Beeatrix Ruf direttore della Kunsthalle Zurich e sale dal 9° all’8° posto Glenn D. Lowry, direttore del MoMA di New York.

La censura cinese ha il suo effetto su Ai Weiwei che, nonostante le diverse esposizioni (compresa la Biennale di Venezia nel padiglione tedesco) è uscito dal cono di luce mediatico: l’attivista, perseguitato e senza passaporto, è impossibilitato a viaggiare e scende dal 3° al 9° posto. Finalmente in decima posizione troviamo il primo italiano in classifica: Massimiliano Gioni, direttore artistico della 55ªBiennale di Venezia, presidente della Fondazione Nicola Trussardi di Milano e direttore associato del New Museum di New York, che dalla 19° posizione scala velocemente la classifica grazie soprattutto alla visibilità a Venezia. Accanto a Gioni troviamo i galleristi italiani Massimo De Carlo (dal 79° al 77° posto), il trio della Galleria Continua (Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo) (dall’82° all’85°) e i galleristi torinesi Franco Noero e Pierpaolo Falone (dal 91 al 90° posto), nessun collezionista e curatore.

Infine da segnalare alcune meteore: Marina Abramović velocemente scala la classifica, grazie alle sue performance mediatiche, e passa dal 35° all’11° posto, perde, invece, posizioni il maestro tedesco Gerhard Richter dal 6° al 15° posto. Si appanna il momento di gloria di Carolyn Christov-Bakargiev direttore artistico di Documenta 13, che dal 1° posto scende al 20°.

Rientrano in classifica al 39° posto l’artista svizzero Thomas Hirschhornn, al 45° il curatore francese Pierre Huyghe, al 57° Michael Govan, direttore del Moca, al 66° il collezionista messicano Eugenio López e all’87°Nicolas Bourriaud, direttoredell’ÉcoleNationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi.

Mentre entrano per la prima volta nella Power100 la gallerista austriaca Eva Presenhuber (59° posto) e moltissimi artisti come il giovane artista americano Ryan Trecartin (64°), l’artista giapponese Yayoi Kusama (67°), l’artista tedesco Hito Steyerl (69°) e l’artista ghanese El Anatsui (98°).

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