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La collezione Krugier non incanta New York

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La collezione Krugier non incanta New York

  • –di Giovanni Gasparini

La settimana di aste d'arte impressionista e moderna a New York è iniziata con un giorno di anticipo rispetto alle consuetudini grazie all'aggiunta di un catalogo speciale presentato da Christie's in onore di Jan Krugier, storico gallerista e collezionista deceduto di recente.
L'asta serale dei 62 lotti (uno ritirato, 155 in totale quando si aggiungono quelli dell'asta giornaliera seguente) non ha però ottenuto i risultati sperati: ben 18 lotti sono rimasti invenduti fra cui due con stime a otto cifre e diversi altri milionari; la vendita ha portato 92,5 milioni di dollari, una volta aggiunte le commissioni, ben al di sotto della stima bassa di 158 milioni di $.
Ben 15 i lavori di Picasso presenti, che si sono rivelati allo stesso tempo croce e delizia dell'asta: una tela del maestro catalano del 1950 rappresentate una scena di vita famigliare a Vallauris, dalle dimensioni generose ma non monumentali e dai toni spenti, è stata contesa fino a 28 milioni di $, oltre il doppio della stima alta di 12 milioni di $, mentre una scultura di metallo ‘Tete', maquette per un monumento a Chicago, non ha trovato compratori da una stima di 25-35 milioni di $.
Ben sei dei primi dieci lotti per realizzo sono a firma dell'artista catalano, tutti lavori su tela, mentre le cinque opere di scultura proposte hanno trovato una ricezione mista: due hanno superato di slancio le stime, come ‘Cigare', primo lotto dell'asta, mini-scultura di 11 centimetri contesa fino a superare il milione di dollari, cinque volte la stima bassa, le altre hanno faticato a trovare compratori o son rimaste invendute, come la figurina in legno ‘Le jeune homme' stimata 5-8 milioni di $.
In generale le opere di scultura proposte non hanno trovato grande riscontro e un busto di Giacometti è andato venduto sotto la stima, mentre una figurina femminile ‘Femme de Venise, stimata 9-12 milioni di $, è rimasta invenduta.
La performance non entusiasmante di Giacometti potrebbe essere dovuta all'abbondanza di opere importanti dell'artista svizzero proposte nelle due aste successive.
L'asta proponeva anche quattro maschere africane, omaggio delle avanguardie europee alla riscoperta del ‘primitivo', una delle quali già posseduta da Breton e Picasso e quindi contesa fino a 1,4 milioni di $, quasi il triplo della stima bassa, uno dei risultati più alti per un lavoro dei Baule, popolazione della Costa d'Avorio.
Fra i lotti più importanti rimasti invenduti si trova anche un solare Kandinsky del 1909, stimato 20-25 milioni di $, valore alto ma pur in linea con i risultati delle aste estive a Londra, una tela ‘minimalista' di Miro' del 1926 dal classico tema dell'uccello, stimata 8-12 milioni di $ e un'altra tela di Picasso, ‘Femme dans un rocking-chair' del 1956 con un'identica stima.
Ben 14 lotti sono andati venduti sotto le stime basse nonostante l'aggiunta delle commissioni e almeno 17 sembrerebbero venduti dopo un solo rilancio contro la riserva, sintomi di un entusiasmo in sala riservato solo ad alcuni selezionati lotti.
Delle nove opere d'arte contemporanea o comunque prodotte dagli anni '80 proposte, tre son rimaste invendute e cinque hanno trovato un compratore al di sotto della stima bassa; forse avrebbero trovato una ricezione migliore nelle aste di settimana prossima, dedicate a quel periodo.
Risultati oltre le aspettative, invece, per i due lavori italiani proposti, una classica natura morta di Morandi passata di mano a 1,8 milioni di $ e una grande tela di Domenico Gnoli ‘Pocket' del 1968 contesa fino a 2,3 milioni di $, entrambi realizzi ben oltre le stime alte.
Vi sono almeno due spiegazioni plausibili del mancato successo dell'asta: da un lato la proposta di stime piuttosto aggressive per lavori che in parte sono stati già visti sul mercato, in quanto facenti parte dell'inventario della galleria, dall'altra l'impressione da parte soprattutto di alcuni galleristi che si trattasse per l'appunto non di una vera e propria collezione, con l'aura di rispettabilità che ne consegue, ma di una vendita dello stock rimasto.
Tocca ora stabilire alle successive aste serali di Christie's e Sotheby's nei prossimi due giorni se si tratta di un generale rallentamento del mercato o di una battuta d'arresto legata, invece, alla competizione proveniente dalla ricchezza dei cataloghi delle aste generali proposte in seguito.

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