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Le mostre non conoscono la crisi. È una prima anticipazione di Verso Amiex 2014

  • –di Marilena Pirrelli

Il mercato delle mostre regge nonostante la crisi economica. E' questo il primo dato che emerge dalla ricerca sul settore espositivo presentata oggi in occasione di Verso Amiex 2014, workshop di avvicinamento al primo Culture Stock Exchange che si terrà a Torino l'11 e 12 marzo 2014, promosso da Fondazione Industria e Cultura e organizzata da GL events Italia-Lingotto Fiere con la partnership istituzionale del Comune di Torino. La ricerca, condotta da Fabio Achilli (Direttore Fondazione di Venezia) e Guido Guerzoni (ad Polymnia Venezia) sarà presentata integralmente a marzo in occasione della Borsa, ma ne sono stati anticipati alcuni interessanti dati che indicano come, nonostante la crisi in corso, il mercato delle mostre si confermi come uno dei più attivi.

Nel 2012 il campione analizzato è di 7.555 mostre (il 70% circa del mercato espositivo), contro le 6.120 dell'anno precedente. Concentrate soprattutto al nord (4.138 contro le 2299 del centro e le 1.118 del sud e delle isole), le esposizioni hanno una durata media di 51,20 giorni, con una preferenza per gli eventi che durano meno di un mese. Per quanto riguarda la tipologia, netta prevalenza dell'arte contemporanea (60%) seguita a ruota dalla fotografia (14%): un dato che conferma l'attenzione nei confronti di forme espressive più legate alla contemporaneità, ma nel contempo sottolinea la scarsa attenzione verso temi come il design, la moda e la scienza.
Un'altra informazione interessante emerge quando si parla di sedi espositive: il 52,1% degli appuntamenti sono ospitati in luoghi privati con un incremento (+2,5%) delle aziende, a conferma di un rapporto sempre più stretto tra imprese private e mondo culturale.

Un segno di cambiamento arriva dai curatori, che nel 2012 sono 3.602. Se nel 2009 le mostre con un curatore unico erano il 71,7%, nel 2012 sono scese a 64,6%: una tendenza che indica come, sotto la pressione della congiuntura economica che ha ridotto le occasioni, i professionisti abbiano preferito 'fare squadra' associandosi tra loro.
A livello internazionale, negli ultimi anni sono stati inaugurati nuovi musei e spazi espositivi soprattutto nei paesi in fase di crescita accelerata, come la Cina. Si registra anche un aumento del mercato mondiale delle mostre temporanee, itineranti o meno; la circolazione di opere è incoraggiata da molti soggetti regolativi. Dai primi dati emerge dunque come il settore delle mostre sia attivo nonostante la congiuntura economica negativa in corso e, in linea generale, non abbia risentito della crisi, ma abbia colto l'opportunità per riorganizzarsi e provare nuove modalità strutturali.

"Proprio per questo motivo è ancora più importante il debutto di Amiex, perché c'è bisogno di fare sistema", sottolinea Patrizia Asproni, Presidente di Fondazione Industria e Cultura, aggiungendo che "con la prima Borsa delle mostre raccogliamo una richiesta degli operatori, che hanno bisogno di un luogo reale in cui la domanda e l'offerta di servizi si possano incontrare. A marzo al Lingotto daremo vita a un vero Cultural Stock Exchange". A portare il contributo europeo sono intervenuti Alberto Garlandini (Presidente Icom Italia) e Carina Jaatinen (Presidente Icee). Entrambi hanno evidenziato come le due realtà siano un canale importante per il dialogo tra gli operatori internazionali. Garlandini ha sottolineato come anche in Italia sia necessaria una nuova visione del sistema culturale, che superi la dicotomia tra pubblico e privato. Carina Jaatinen, infine, ha evidenziato come la nostra cultura sia sempre una delle più apprezzate al mondo: "Tutti vogliono venire in Italia" ha affermato.


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