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Caso Gurlitt: parla Christopher A. Marinello, l'avvocato degli eredi di Paul Rosenberg

  • –di Silvia Anna Barrilà

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Dopo sette anni all'Art Loss Register, l'avvocato Christopher A. Marinello ha lasciato la società inglese fondata da Julian Radcliffe per avviare con una propria compagnia l'attività di recupero di opere d'arte rubate. Tra i suoi clienti figurano già nomi importanti come quello della famiglia Rosenberg, erede di uno dei mercanti d'arte più importanti del XX secolo, Paul Rosenberg. Rosenberg ha rappresentato artisti come Picasso, Braque e Matisse attraverso le sue gallerie a Parigi, Londra e New York. Durante la guerra la sua collezione è stata sequestrata dai nazisti e, poi, solo parzialmente recuperata nel dopoguerra. Al momento Christopher A. Marinello assiste i Rosenberg nel recupero di due Matisse: uno dal museo norvegese Henie Onstad Arts Center , e l'altro dal tanto discusso tesoro di Cornelius Gurlitt, ritrovato nell'appartamento dell'indagato a Monaco di Baviera due anni fa e nascosto dalle autorità tedesche fino alla rivelazione della rivista Focus di poche settimane fa.

Ci parli di questi due casi...
Per quanto riguarda il Matisse in Norvegia, siamo attualmente in fase di negoziazione con il museo e i suoi avvocati per trovare una soluzione giusta ed equa per restituire questo dipinto depredato ai legittimi proprietari.

E il caso Gurlitt?
Rappresento gli eredi di Paul Rosenberg nel caso Gurlitt. Abbiamo presentato una richiesta formale alle autorità tedesche per riavere il lavoro di Henri Matisse intitolato "La Femme assise".
Puoi dirci di più del dipinto, della sua storia, e di come è stato riconosciuto dalla famiglia?
Questo Matisse è stato acquistato da Paul Rosenberg nel 1923 e incluso nella sua collezione privata. È stato sequestrato dai nazisti dal suo caveau di una banca nel 1941, dove lui lo aveva conservato prima di fuggire dall'Europa con la sua famiglia. Paul Rosenberg e i suoi eredi hanno cercato attivamente questo dipinto sin dal 1944. Abbiamo appreso che poteva essere rintracciato dopo aver letto l'articolo su Focus, e ciò è stato confermato quando le immagini degli oggetti sequestrati a Cornelius Gurlitt sono state pubblicate, all'inizio di questo mese.

Com'è finito nelle mani di Gurlitt?
Dopo che il lavoro è stato rubato dai nazisti dal caveau di Rosenberg nel 1941, è stato portato a Parigi, dov'è finito nelle mani del mercante d'arte nazista condannato, Gustav Rochlitz. A quanto pare Hildebrandt Gurlitt ha acquistato l'opera nel 1944, durante il periodo in cui è stato agente di Hitler, forse da Rochlitz stesso. Esiste una documentazione schiacciante che quest'opera è stata espropriata a Paul Rosenberg in modo illegale e, quindi, ampio materiale di sostegno alla domanda di restituzione. Sarebbe interessante sapere con precisione come Hildebrandt Gurlitt abbia ottenuto il lavoro, ma d'altra parte non è rilevante per la nostra rivendicazione.

Qual è il valore stimato dei due dipinti di Matisse?
Queste opere non hanno valore nelle mani dei loro attuali possessori. Il loro vero valore giace nella possibilità per la famiglia di recuperare il proprio passato e di veder restituiti i dipinti che sono loro di diritto. C'è solo una ragione per cui queste due opere sono nelle mani dei detentori attuali ed è la persecuzione nazista.

Come si stanno comportando le autorità tedesche? Perché hanno mantenuto il silenzio per così tanto tempo? Qual è la loro posizione?
Purtroppo non molto bene. Hanno fatto un errore lampante a mantenere questa notizia nascosta per quasi due anni. I ricercatori di tutto il mondo avrebbero potuto lavorare su questo tema per tutto questo tempo. A questo punto ci aspettiamo che le autorità tedesche rimedino ai loro errori e si muovano rapidamente per identificare le opere depredate e restituirle ai legittimi proprietari.

Alcuni hanno sostenuto che Gurlitt possiede le opere legalmente, quindi se lui non è disposto a collaborare e non vuole restituirle non vi è alcuna possibilità per gli eredi di riaverle indietro. Che cosa pensa?
Le autorità tedesche devono pensare in modo proattivo e nei termini del consueto diritto internazionale per superare eventuali ostacoli presentati dalle attuali leggi civili tedesche che possono influenzare negativamente la restituzione. Potrebbero giungere a un accordo relativo alle accuse di frode fiscale contro Gurlitt. Se le autorità tedesche non si impegnano e, invece, restituiscono queste opere a Gurlitt, saranno condannate a livello universale. Vorrebbe dire anche obbligare i richiedenti ad avviare azioni civili contro Gurlitt.
Non credo la Germania sia disposta ad affrontare l'oltraggio internazionale imboccando questa linea di condotta.

Che cosa ci può dire sul fatto che, dopo 30 anni, non vi è più diritto di reclamare le opere? Come funziona questo vincolo?
Questo non è un caso bianco o nero. Richiede una soluzione strategica e creativa, che considera le implicazioni morali ed etiche più grandi, e il precedente ruolo di leader della Germania nelle procedure di restituzione. Mi auguro che l'ufficio del procuratore di Augusta sia all'altezza del compito. Noi di Art Recovery International siamo specializzati nel risolvere questo tipo di problemi, anche quando la legge può non essere a nostro favore, perché il codice civile di un paese non è stato ancora implementato per riflettere la natura speciale dei crediti di proprietà dell'epoca dell'Olocausto. Mi rifiuto di concedere, comunque, che Gurlitt abbia legalmente diritto a queste opere saccheggiate.

Quanti dipinti della famiglia Rosenberg sono stati sequestrati dai nazisti e quanti sono ancora dispersi? Qual è il loro valore totale?
Il valore delle opere è incalcolabile per la famiglia, data la loro sofferenza e quella di innumerevoli altre persone sotto il regime nazista. Paul Rosenberg era un individuo straordinario che ha spianato la strada alle restituzioni delle opere d'arte espropriate durante il periodo nazista attraverso il suo fervore nel recuperare la sua collezione. Tale ricerca è stata ripresa da suo figlio e dalla nuora e verrà continuata dai suoi nipoti.

Cambiamo argomento, perché ha deciso di lasciare l'Art Loss Register e avviare una sua compagnia, l'Art Recovery International?
Ho gestito tutti i casi di recupero dell'arte e di mediazione per l'Art Loss Register nel corso degli ultimi sette anni. Come forse avete letto in articoli recenti, i miei metodi sono molto diversi da quelli dell'attuale management. Sono avvocato e rispetto i severi obblighi etici della mia professione. Ho fatto del mio meglio per cambiare il modo in cui operava l'Art Loss Register, ma il loro management e il consiglio di amministrazione sono irrimediabilmente fissati nei loro metodi. Ho capito che la vera trasparenza non poteva esistere sotto l'attuale management e, per questo, c'era bisogno di costruire da zero una nuova organizzazione e un nuovo database. Il mercato ha disperatamente bisogno di una banca dati centrale di opere d'arte rubate, saccheggiate e rivendicate che sia gestito in modo etico e responsabile.

Ci può fare qualche esempio di questa mancanza di trasparenza?
Non voglio denigrare o mettere in imbarazzo l'Art Loss Register. Il mercato dell'arte prenderà le sue decisioni in merito a quale organizzazione desidera utilizzare per i servizi di due diligence e chi potrà meglio risolvere dispute controverse sul possesso di opere d'arte.

Che cosa farà attraverso la sua società?
Continuerò a gestire i casi di recupero di opere d'arte per vittime di furto, per musei e per le vittime del saccheggio nazista. Attualmente stiamo costruendo un database tecnologicamente avanzato di opere d'arte rubate e depredate che lavorerà con le forze di polizia, non contro di loro. Offriamo servizi pro bono per artisti qualificati e vittime di furto. Siamo anche coinvolti nella pianificazione di una conferenza annuale sul crimine d'arte alla New York University nel giugno 2014. L'anno scorso la conferenza si è tenuta alla NYU di Londra ed è stato un grande successo. La prossima speriamo di farla alla NYU di Firenze nel 2015.

Ha intenzione di operare anche in Italia?
Sto cercando attivamente di lavorare di più in Italia per le case d'asta, i galleristi, i collezionisti e gli avvocati. Il mercato dell'arte italiana è molto ben informato e discreto. Comunque potrebbe beneficiare di una migliore due diligence e di servizi di ricerca sulla provenienza. Offro un servizio riservato, che preserverà le relazioni pre-esistenti che sono tanto importanti nel mercato dell'arte. I miei servizi sono disponibili per la squadra di Tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri a costo zero. Mi piace lavorare con loro, sono tra i migliori del mondo a risolvere i crimini che coinvolgono l'arte e il patrimonio culturale.

Lavora già con clienti italiani? Con chi?
Ho risolto molte controversie complesse sul possesso dell'arte in Italia nel corso degli ultimi mesi che coinvolgono collezionisti importanti, commercianti e musei. Non rivelo mai i loro nomi a meno che non siano i clienti stessi a desiderare l'esposizione pubblica.
Come ha intenzione di avvicinarsi ai clienti italiani e che cosa offre loro?
In Italia il business è costruire relazioni. Dal lancio di Art Recovery International ho avuto un grande sostegno da parte del mercato dell'arte italiano che rispetta la mia visione della compagnia e sa che posso essere efficace, pur mantenendo la riservatezza.
Non c'è nulla di più dispendioso, anche in termini di tempo, e dannoso per la reputazione di un gallerista, di una casa d'aste, di un assicuratore o di un collezionista che il contenzioso. Offro i miei servizi ai clienti italiani per risolvere in modo discreto e professionale controversie complesse sul possesso e per recuperare le opere d'arte rubate senza la necessità di imbarcarsi in processi giudiziari.

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