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Le nuove attribuzioni e la notifica non abbassano più i prezzi? I dipinti antichi da Porro e Wannenes superano le stime - Foto

  • –di Silvia Anna Barrilà

Seppure il mercato dei dipinti antichi non raggiunga i picchi di quello dell'arte contemporanea, le aste di questi giorni, a Londra ma anche in Italia, continuano a dare risultati soddisfacenti. Contrariamente alle aspettative, anche opere solamente attribuite o notificate sono riuscite ad ottenere buoni risultati e in alcuni casi a moltiplicare le stime.
È quanto è successo, per esempio, da Porro & C. Art Consulting di Milano, che ha tenuto l'asta di dipinti il 28 novembre. "In un momento di mercato incerto, soprattutto per l'arte antica in Italia, è sempre più difficile selezionare opere significative, che non abbiano già girato sul mercato, di provenienze prestigiose, e riuscire a proporle a prezzi congrui", spiega ad ArtEconomy24 Umberto Savoia di Porro & C. "È quello che abbiamo cercato di fare nel caso della nostra ultima asta, e il mercato ha premiato il nostro sforzo di selezione e adeguata valorizzazione economica. Anche le opere notificate hanno ottenuto il giusto apprezzamento, data la loro indiscutibile qualità e importanza".


Qualche esempio. La prima sorpresa della vendita è venuta da una tavola trecentesca attribuita ad Altichiero da Zevio (circa 1330-1390) che ha raddoppiato la stima di 60.000-80.000 € ed è stata venduta per 124.000 €, forse perché l'attribuzione viene da una voce autorevole come quella di Federico Zeri. Poi, la monumentale tela rappresentante la Sacra Famiglia di Bartolomeo Cavarozzi (1586-1625) è passata di mano per 342.400 €, nonostante la notifica (stima su richiesta). L'opera è passata per collezioni prestigiose, da quella della Baronessa Kiess-Scharht a Vienna a quella Raphael Raquena a Caracas e di Pietro Tozzi a New York. Nel giugno del 1984 è apparsa per l'ultima volta sul mercato da Christie's a New York ed è stata venduta per 55.000 $ (prezzo di martello). Come ha rivelato ArtEconomy24 in un articolo del 26 novembre, è il Fondo Pensioni del Gruppo San Paolo Imi ad averla messa ora in vendita (cfr. "Milano, Porro & C. porta in asta le opere del Fondo Pensioni del Gruppo San Paolo Imi" ).

Anche il lotto successivo, "Rebecca al Pozzo" di Scuola Genovese della metà del XVII secolo, proveniente dalla stessa collezione, è stato aggiudicato a 48.360 € (entro le stime), sebbene fosse non solo notificato, ma anche di attribuzione ancora in fase di definizione.
L'asta ha totalizzato complessivamente quasi 800.000 € con una percentuale di venduto di circa il 60% del totale dell'asta. La percentuale per lotto non viene mai calcolata dalla casa d'asta, ma su 55 dipinti ne sono stati venduti 17. Tra gli invenduti ci sono un Jusepe Ribera stimato 200.000-250.000 € e tre opere di Guido Reni con stime tra gli 80.000 e 140.000 €.
Un altro dipinto che, invece, è andato molto bene è stato una natura morta di Adriaen Van Utrecht, venduta per 130.000 €.

A Genova Wannenes www.wannenesgroup.com ha tenuto l'asta di dipinti antichi e del XIX secolo il 3 dicembre con risultati simili: un totale di 761.224 € e percentuali di venduto del 57% per valore e 54,6% per lotto.
Il top price dell'asta e dei dipinti antichi è stata una "Maddalena" attribuita a Jacopino del Conte (secondo l'attribuzione di Claudio Strinati) che da una stima di 40.000 € ha totalizzato 89.200 € (un aumento del 44,8%), mentre la "Maternità" di Vincenzo Irolli è stato il top price del XIX secolo con un incremento del 175,5% dalla stima iniziale (da 9.000 a 24.800 €).
"È stata un'asta dove è prevalsa l'opera di sicuro impatto visivo che unisce originalità e piacevolezza ad un ottimo stato di conservazione" ha riferito ad ArtEconomy24 il portavoce Luca Violo. "Sono ricercati sia i temi sacri che profani, con una prevalenza di quest'ultimi; i risultati migliori premiano l'arte italiana dalla fine del XIV secolo (per esempio una Croce dipinta del Maestro di San Jacopo a Mucciana, stimata 15.000-18.000 € e passata di mano per 22.320 €), il secondo manierismo d'impronta michelangiolesca (vedi il top lot) e il Seicento napoletano e lombardo (per esempio il "Pescatore" di Luca Giordano e Giuseppe Recco, venduto entro le stime per 49.600 €, e un olio su tela di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino, raffigurante le tre Marie al sepolcro, stimato 10.000-15.000 € e aggiudicato per 22.320 €)".

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