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Museo di Villa Croce, una storia di successo di partnerariato…

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Museo di Villa Croce, una storia di successo di partnerariato pubblico-privato - Foto

  • –di Sara Dolfi Agostini

Al Museo di Villa Croce di Genova la stagione espositiva che inaugura domani 11 dicembre è l'occasione per ampliare il consenso costruito in questo anno e mezzo di attività sotto la guida della direttrice Ilaria Bonacossa. La serata inizia con la visita in anteprima alle due mostre: la personale dell'artista cinese Zhang Enli e DESERTMED, un'indagine multidisciplinare nei luoghi più remoti del Mediterraneo di un collettivo di artisti capitanato da Armin Linke, Amedeo Martegani e Giovanna Silva. Segue una cena "natalizia" aperta a tutti con un contributo di 50 euro, e i biglietti venduti sono già 240 ad artisti, appassionati e nomi rilevanti del collezionismo italiano come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Gemma de Angelis Testa. L'evento, organizzato sulla falsa riga dei benefit dei musei americani dall'Associazione Amixi di Villa Croce, include anche una performance inedita dell'artista Cesare Viel e una mostra-mercato con opere in vendita da 50 a 2.500 euro per sostenere la programmazione futura del Museo. Raccolte grazie alla generosità di artisti e collezionisti, le opere sono uniche e multipli di Gilbert & George, Franz Ackermann, Vedovamazzei, Mario Airò, Diego Perrone e molti altri artisti italiani e internazionali.
Il valore della serata, che esprime imprenditorialità e ambizione nonostante le difficoltà che investono il paese, è esemplare alla luce delle recenti traversie dell'istituzione genovese. Proprio tre anni fa, infatti, si consumavano quelli che a molti erano sembrati gli ultimi atti di un'inevitabile chiusura dei battenti dopo 25 anni di attività nella sede dell'omonima villa ottocentesca, collocata nel parco che si affaccia sulla zona fieristica cittadina. II Comune aveva annunciato il taglio dei finanziamenti pubblici e l'allora direttrice Sandra Solimano aveva risposto rassegnando le dimissioni. A salvare il museo è stato un pool di professionisti dell'arte contemporanea - tra cui la curatrice Anna Daneri e le galleriste di Pinksummer - che si è attivato per realizzare un bando di concorso per il posto vacante alla direzione e ha fronteggiato il dissesto trasformando il Museo in un paradigma di collaborazione pubblico-privato volto a garantire la continuità di un servizio culturale importante per i cittadini.
Così da luglio 2012, quando il Museo di Villa Croce ha ripreso le sue attività con la direzione di Ilaria Bonacossa, il Comune sostiene le utenze della struttura e il personale, mentre le spese di produzione, didattica e comunicazione, circa 150mila euro, sono state prese in carico dai privati. Hofima e Fondazione Garrone contribuiscono con 30mila euro l'anno, mentre Banca Carige , Coeclerici, Costa Crociere, Casa di Cura Villa Montallegro e Il Secolo XIX con 10mila euro; e poi ci sono i 50 membri dell'Associazione Amixi, che con 18mila euro ha finanziato la realizzazione del sito internet (online da gennaio 2014 www.villacroce.it) e alcune produzioni degli artisti. A fare da trait d'union tra pubblico e privato ci pensa, invece, la Fondazione Palazzo Ducale, la cui presenza avvalora il ruolo del Museo per la comunità. Con una programmazione espositiva alle spalle di 12 mostre, tra collettive e personali, e 150 eventi collaterali, il prossimo passo della direttrice sarà assicurare l'impegno dei privati su base pluriennale: un modo per consentire al Museo di consolidare la sua posizione di centro di riferimento per l'arte contemporanea con nuovi partner internazionali, come è stato con le Kunsthalle di Zurigo, Nizza e Lisbona.

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