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Bilancio ArteFiera Bologna: successo del moderno e del Dopoguerra, sottotono il contemporaneo - Artgallery

  • –di Anna Saba Didonato

Positivo il bilancio della 38ª edizione di Artefiera conclusasi lunedì scorso, stando sia ai numeri ufficiali diffusi dall'ente Fiera (47.500 presenze registrate, il 15% in più rispetto allo scorso anno; 172 gallerie presenti, il 25% in più rispetto ai due anni precedenti; 2.000 opere esposte di oltre 1.500 artisti), che alle valutazioni dei galleristi partecipanti, anche se non sono mancate le critiche. Tanti i nuovi contatti registrati e le trattative aperte che, come accade spesso in queste occasioni, troveranno una conclusione successivamente nelle sedi delle gallerie. Sono positivi i dati commerciali registrati durante la fiera, con un giro d'affari delle gallerie stimato intorno ai 30 milioni di euro, vendite di pezzi importanti del valore anche di 1 milione di euro cadauno e diversi stand che hanno fatto sold out. Circa i due terzi delle vendite concluse sono riferibili ai pezzi più importanti, tra cui un Fontana, come sempre richiestissimo, e un Pistoletto. Ma anche altri artisti del periodo tra secondo Dopoguerra e gli anni '70 hanno destato interesse. Da Mazzoleni, venduti un Castellani (circa 100mila euro), diversi Bonalumi (da 50mila a 180mila euro), un arazzo di Boetti, cm 40 x 40 (45mila euro) e, tra gli altri, un Fontana, "Attesa", della metà degli anni '60 (380mila euro).
Grande interesse anche per il primo Novecento con De Chirico e Savinio, per i quali sono in corso trattative, e per Balla e i Futuristi. Ottimo bilancio anche per la Galleria dello Scudo che, oltre ad aver venduto opere di Giovanni Frangi (12mila euro), Giuseppe Gallo (25mila euro) e Marco Gastini (15mila euro), ha in corso trattative per due tele di Emilio Vedova (per 220mila e 450mila euro).
Grande soddisfazione tra le 10 gallerie che, per la prima volta ad Artefiera, hanno presentato opere della seconda metà dell'800 (Umberto Benappi, Bottegantica, Butterfly Institute Fine Art , Copetti Antiquari , Enrico Gallerie d'Arte , Parronchi dipinti ‘800-‘900, Studio Paul Nicholls, Società di Belle Arti , Studio d'arte dell'800-900. Una scelta curatoriale quella di Claudio Spadoni, dettata dalla volontà di assecondare le più recenti tendenze del collezionismo. E come si sperava, diversi collezionisti del moderno si sono avvicinati all'800 proprio grazie a questa occasione.

Numerose le trattative importanti avviate, tutte riferibili a privati. Da Copetti Antiquari, sono state vendute opere che vanno dai 20 ai 30mila euro, con trattative in corso per opere importanti come "Passo di danza" di Giacomo Manzù (circa 300 mila euro), un bronzo che misura 215 cm in altezza, un pezzo unico eseguito tra il '58 e il '60 per Friedrich Welz amico del maestro e importante collezionista di Salisburgo. Trattative in corso anche per Bottegantica per opere che vanno dai 50mila a 100mila euro, e che ha proposto diversi dipinti importanti di Boldini, Morbelli, Signorini e uno splendido olio di Mancini, "Acque basse", del 1874. "Opere da museo", come quelle presenti nello stand della Società di Belle Arti dove campeggiavano le tele dei Macchiaioli, tra cui uno splendido Fattori da 700mila euro. Ma, girando per i vari stand dedicati, era possibile ammirare anche diversi Boldini e De Nittis, per un valore oscillante tra i 600mila euro e il milione.
Un riscontro positivo è stato registrato anche per gli artisti emergenti, presentati dalle gallerie della sezione "Nuove proposte". A+B, aggiudicatasi il premio Euromobil per l'opera di Nazzarena Poli Maramotti, "Ohne Titel" (3500 euro), ha venduto quasi tutte le opere presenti in fiera (dai 350 euro ai 2mila euro), attingendo anche alle "scorte" di magazzino. Anche la Thomas Brambilla di Bergamo ha fatto molto bene, catalizzando l'attenzione di nuovi collezionisti provenienti da tutta Italia e vendendo una decina di lavori del valore di 2-3mila euro ciascuno.
Dal punto di vista commerciale, sono stati positivi anche i giudizi delle gallerie del contemporaneo. Vistamare di Pescara , ad esempio, ha venduto opere dai 12mila ai 60mila euro, prevalentemente tele e sculture di Ettore Spalletti, foto di Mimmo Jodice e Armin Linke. Ma a prescindere dalle vendite comunque effettuate, numerosi galleristi di questo settore hanno espresso forti perplessità in merito al livello qualitativo dell'offerta del contemporaneo e dei collezionisti che hanno visitato la fiera. Oltre al bolognese Enrico Astuni, si sono espressi in tal senso anche Giacomo Guidi dell'omonima galleria e Mario Cristiani di Galleria Continua, solo per citarne alcuni. Si auspica un miglioramento di questo comparto che potrebbe avere luogo già nella prossima edizione grazie al ritorno ad Artefiera delle grandi gallerie italiane del contemporaneo, assenti negli ultimi due o tre anni da Bologna. Parliamo di Lia Rumma, Massimo De Carlo, Massimo Minini, Giò Marconi, Tucci Russo , Raffaella Cortese, Artiaco, Sperone, Persano . L'altro aspetto per il quale si chiedono miglioramenti è quello della promozione all'estero della Fiera, in modo da poter catturare l'attenzione dei collezionisti stranieri.

Commenti molto positivi, invece, da parte delle gallerie del settore Fotografia, selezionate da Fabio Castelli direttore di MIA Fair, fiera milanese dedicata alla ricerca fotografica. Grazie a un accordo siglato tra Artefiera e MIA, ben 20 gallerie specializzate hanno partecipato ad Artefiera proponendo opere di Fontana, Giacomelli, Galimberti, Ventura, oltre ai lavori di Serrano, Gligorov, Dashti, Kiarostami, con ottimi risultati. La catanese Dietro le quinte arte di Daniela Arionte, ad esempio, ha dichiarato di aver venduto l'80% dei lavori presenti nel suo stand, interamente dedicato a Rossella Pezzino de Geronimo: della serie "Percezioni", sono stati venduti 4 ologrammi, pezzi unici da 10mila euro, e una decina di fotografie (fra i 3mila e i 5mila euro).

Da Sabrina Raffaghello, vendute tutte le foto esposte di Franco Fontana (2.500-4.500 euro); così anche i lavori olografici del giovane Christian Zanotto, "Gate Number 9", due ologrammi su lastra in cristallo (2.500 euro cadauno). Confermato anche l'interesse del mercato per Vittore Fossati, presente nella scorsa Biennale di Venezia e a cui il MAXXI, l'anno scorso, ha dedicato una mostra, e verso cui hanno manifestato interesse due Fondazioni con cui la Raffaghello ha delle trattative in corso. Entrambi gli artisti sono presenti nella collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che non ha mancato di fare visita allo stand della galleria. Molto bene anche per Fabbrica Eos che ha venduto otto opere fotografiche di Ruggero Rosfer & Sun Shaokun (11mila euro cadauna) oltre a numerose trattative aperte.

Numerosi i collezionisti presenti in occasione di questa edizione: circa 3.500 quelli che l'hanno visitata; 127 gli invitati dall'Ente. Da Davide Blei a Marino Golinelli (che ha mostrato grande interesse verso le opere di artisti cinesi, a inchiostro su carta, esposte nella mostra "Discovering Ink" curata da Guido Mologni, attuale direttore di SH Contemporary , da Alberto Della Valle a Luca Cordero di Montezemolo, oltre alla già citata Sandretto Re Rebaudengo. Sono stati visti anche Uli Sigg, Corrado Passera in compagnia della moglie, Giovanna Salza, collezionista, Rudy e Hilde Koch-Ockier, Anna Rosa e Giovanni Cotroneo, Giorgio e Anna Fasol, Massimo Buffetti, Carlo Pedersoli. E tra gli acquirenti anche Vittorio Sgarbi, che ha acquistato un Felice Carena.
Per quanto riguarda il giro di affari di Artefiera, siamo sui 2,5 milioni di euro, il 15% in più rispetto all'anno scorso (300mila euro solo di biglietteria), e un margine di 700mila euro per la Fiera, al netto dei 200mila euro spesi per la mostra "Il piedistallo vuoto", degli 80mila euro come contributo per Art City e dei 100mila euro destinati al fondo acquisizioni di Bolognafiere. Anche quest'anno, infatti, i direttori artistici, Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti, riconfermati per i prossimi due anni, hanno selezionato opere per un valore complessivo di circa 100mila euro che entreranno a far parte del patrimonio artistico di Artefiera, ripetendo per il secondo anno quella pratica di acquisizioni dalle gallerie espositrici avviata durante i periodi di maggior successo della manifestazione fieristica.

Gli acquisti dell'edizione 2014 hanno privilegiato la fotografia, nell'intento di avviare una raccolta dedicata, ma non solo; rappresentati gli artisti giovani e meno giovani, oltre a quelli storicizzati. Alcune opere si connotano per il legame con la città felsinea, come la foto di "Pier Paolo Pasolini ritratto con la Madre Susanna fotografati nella loro casa all'EUR" in uno scatto di Mario Dondero (1962) e "Memoria e luci" di Francesco Candeloro (2014). Tra le acquisizioni, una foto di Robert Capa del 1944 "II Guerre Mondiale, Campagne d'Italie" e una di Mario Giacomelli, "Poesie in cerca di autore", degli anni '90. Oltre a lavori di Igor Grubic (2012), Jaan Toomik (2013), Giovanni Ozzola (2013), Elisabetta di Maggio (2011), Irma Blank (1975), Corinna Gosmaro (2014), Attila Szucs, Laure Catugier (2013).
E sulla scorta dei dati positivi di Artefiera 2014, gli organizzatori sperano che le gallerie italiane possano decidere di partecipare all'avventura di SH Contemporary 2014, che si svolgerà a Shanghai dal 12 al 14 settembre 2014. Ad oggi sono un centinaio le gallerie che hanno dato la loro adesione, il 50% cinesi, il 20% asiatiche e il 30 % del resto del mondo. Inoltre per garantire una maggiore visibilità agli artisti italiani in estremo Oriente, Bolognafiere sta mettendo a punto una strategia che coinvolga i musei nazionali, l'Ambasciata italiana in Cina e le Istituzioni.

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