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L'arte italiana post war conquista il mercato internazionale

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L'arte italiana post war conquista il mercato internazionale

  • –di Giovanni Gasparini

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Ci sono volute oltre due ore per disperdere i 109 lotti della collezione d'arte moderna italiana (88 opere) ed internazionale (21 lotti) accumulate nel corso di qualche decennio da una coppia di collezionisti italiani, secondo indiscrezioni non confermate i coniugi Nerio e Marina Fossati, residenti nel comasco.

Christie's ha persino spostato di due giorni l'asta serale generale d'arte contemporanea per dare posto al catalogo intitolato "Eyes wide open: an Italian Vision" e i risultati non sono mancati: il realizzo complessivo di 38,4 milioni di sterline supera ampiamente la stima alta pre asta di 36,5 milioni, grazie a 86 lotti venduti pari ai quattro quinti per numero e 86% per valore.

Sono rimasti senza compratore 23 lotti, un numero tutto sommato ridotto se si considera che mai erano state proposte sul mercato internazionale un numero così elevato di opere italiane: le regolari ‘Italian sale' di ottobre a Londra offrono solitamente 30-40 lotti.
Il successo della collezione si inquadra in effetti nel solco della progressiva crescita del mercato per l'arte italiana a Londra, promosso dalle due principali case d'asta Christie's e Sotheby's e da alcune gallerie italiane e non, quali Robilant&Voena, Ronchini, Ben Brown, Dickinson, Faggionato, Max Wigram, presenti in sala anche in questa occasione ma non particolarmente attive, forse anche per i prezzi elevati dei lotti di maggior pregio.

L'asta di Christie's si posizionava però su un piano più museale che non commerciale, grazie anche alla curatela di Mariolina Bassetti, responsabile del team italiano della casa d'aste, che ha concepito un catalogo-libro senza stime d'asta con contributi di diversi curatori internazionali e un'esibizione da far invidia a tutti i musei italiani (forse con la nobile eccezione del Castello di Rivoli a Torino) nei nuovi spazi espositivi di Christie's Mayfair in Bond Street.
La scommessa di far apprezzare dal mercato anche opere di grande importanza storico-artistica, non necessariamente ‘commerciali', è stata largamente vinta, con qualche eccezione per alcuni pezzi ‘museali' per qualità e dimensioni, quali l'igloo di Mario Merz (lotto 52) e una gigantesca installazione di Kounellis (lotto 38); anche i sette lavori di Fontana non hanno trovato grande accoglienza, sebbene una "Natura" di terracotta abbia comunque riportato il nuovo record per un lavoro di quel tipo a 1,250 milioni di £.

Complessivamente sono stati realizzati ben 13 record, ad iniziare dai due principali realizzi della serata, una ‘Combustione Plastica' di Burri del 60-61 lungamente contesa da un cliente italiano in sala e da diversi altri, per finire nelle mani della famiglia Nahmad a quasi 4,7 milioni di £, oltre il doppio della stima alta, e il più bello specchio di Pistoletto "Lei e Lui – Maria e Michelangelo" del 1968, che ha sfiorato 2 milioni di £ da una stima di 600-800mila £, andando a finire nelle mani di un compratore al telefono con personale cinese della casa d'aste, dopo essere stato conteso in almeno tre continenti.

Lo stesso compratore cinese ha portato a casa una grande composizione di Boetti a penna su carta, "I sei sensi", lunga quasi 8 metri, strappandola di mano ad un attivissimo compratore italiano in sala, il quale dopo aver dovuto lasciar andare i tre lotti di cui sopra ha, invece, sbaragliato la concorrenza su tre dei cinque Boetti offerti (tutti ben oltre le stime alte): "Addizione" e "Sottrazione" del 1974, grandi composizioni a lettere colorate passate di mano a 1,7 e 1,5 milioni di £, e la coppia "Rosso Gilera – Rosso Guzzi" sempre per 1,7 milioni, nonché un "Grande Bianco Plastica" di Burri tramite Mariolina Bassetti al telefono per 1,4 milioni di £, al doppio della stima alta, vincendo la concorrenza della galleria Luxembourg.
Secondo conoscitori della scena televisiva e cinematografica italiana si tratta di Pietro Valsecchi e della compagna Camilla Nesbit; la coppia ha portato a casa quattro dei dieci lotti più cari ed ha dato battaglia su altri tre.

Ma, nonostante l'ovvio attivismo di clienti italiani in sala e soprattutto al telefono con il personale italiano della casa d'aste, si deve notare come sulla maggior parte dei lotti di una certa importanza (escludendo forse i 30 lotti venduti dopo un solo rilancio) i clienti italiani abbiano dovuto spesso soccombere alla concorrenza internazionale, ad incominciare da quella americana ma anche asiatica: il nuovo record per Fausto Melotti, delicato scultore amico di Fontana, è stato stabilito da un compratore giapponese che ha pagato 315mila £ per "La Danza" del 1972, confermando così l'accettazione nel panorama internazionale insieme ai grandi nomi quali Fontana, Burri, Manzoni, Boetti, Pistoletto.

Praticamente ogni artista riconducibile al movimento dell'"Arte Povera" ha visto il record personale superato nella serata: oltre ai già citati Burri, Pistoletto e Melotti, la lunga lista comprende Paolini con "Antologia" a 340mila £, Jannis Kounellis con una composizione di oltre due metri del 1968 passata di mano a 1,2 milioni, Pier Paolo Calzolari con una composizione di neon che ha sfiorato 200mila £, Marisa e Mario Merz rispettivamente con una complessa installazione con violino a 206mila £ e una tassidermia con neon della serie di Fibonacci che supera per la prima volta il milione di sterline, Luciano Fabro con un monumentale "Piede" che sfiora il milione fermandosi a 962mila £ dopo un solo rilancio contro la riserva, Emilio Prini con una composizione fotografica aggiudicata a 56mila £, giungendo per la prima volta sul mercato internazionale, e, dulcis in fundo, l'importante record per un lavoro di Francesco Lo Savio, la cui vita troppo breve di soli 28 anni ha permesso la realizzazione di un limitato numero di opere, di cui forse la più bella "Spazio Luce" del 1959 ha meritatamente acceso una contesa protrattasi fino a 1,1 milioni di £, cinque volte il record precedente e ben oltre la stima di 280-350mila £, per finire in mani italiane.

Degno di nota anche il risultato per il museale "Torso di negra al bagno (Nascita di Venere)" di Pino Pascali, opera tridimensionale contesa fino alla stima alta di 1,5 milioni di £.
La collezione della coppia italiana comprendeva anche 21 lavori di artisti internazionali, che in qualche modo corrispondono o riprendono l'ideale estetico del movimento italiano, di cui 18 passati di mano con risultati discreti, fra cui due valori record per le attive artiste Rosemarie Trockel, nota per le composizioni ad uncinetto, e Julia Mangold.
Fra gli invenduti uno dei due lavori di Cy Twombly proposti, "Cnidian Venus" dalla stima di 1,7-2,5 milioni di £, mentre il secondo è passato di mano a 1,3 milioni, entro la stima.
L'asta della collezione italiana ha contribuito in misura significativa al posizionamento dell'arte italiana post war e dell'Arte Povera in particolare nel più ampio contesto del mercato internazionale; seguono ora i due tradizionali cataloghi di arte contemporanea e del dopoguerra rispettivamente di Sotheby's la sera del 12 febbraio, e Christie's a chiudere la settimana il 13 febbraio.

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