ArtEconomy24

Arte Cinetica in movimento, anche sul mercato. Christie's ci crede…

  • Abbonati
  • Accedi
In Primo Piano

Arte Cinetica in movimento, anche sul mercato. Christie's ci crede - Foto

  • –di Silvia Anna Barrilà

L'arte dei primi decenni del dopoguerra continua ad accrescere la sua importanza sul mercato. Accanto allo Spazialismo e all'Arte Povera, si fa largo anche il movimento dell'Arte Cinetica (su Plus24 di sabato 1° marzo le quotazioni degli artisti italiani del dopoguerra esposti al prossimo MiArt). E prima di portarla in asta Christie's fa le prove generali in una "selling-exhibition" in corso a Londra (sino al 7 aprile) dedicata all'Arte Cinetica in Europa e nell'America Latina dal 1948 al 1979, con opere di 33 artisti provenienti da varie collezioni e un price range tra 10.000 e 400.000 sterline.
"Ci è sembrato che l'idea dell'Arte Cinetica fosse sempre stata un po' messa da parte", dice ad ArtEconomy24 Jacob Uecker, Junior Specialist nel dipartimento Post War e Contemporary Art di Londra e figlio del famoso artista tedesco Günther Uecker, noto per le sue opere con i chiodi e incluso in questa stessa mostra. E continua: "Abbiamo ritenuto che fosse il momento di fare luce non solo su questo periodo ma anche sui singoli artisti".
Tra di loro ci sono anche ben nove nomi italiani, ancora sottovalutati. "Per alcuni degli artisti in mostra il mercato è rimasto forte dagli anni '60 a oggi" spiega Uecker. "Per altri trovavamo che il mercato non fosse così sviluppato, nonostante la loro influenza. E ciò vale soprattutto per alcuni italiani come Gianni Colombo, Dadamaino e Giovanni Anceschi". Oltre a questi, la mostra include Marina Apollonio, Davide Boriani, Bruno Munari (a cui il Museo del Novecento museodelnovecento.org dedica ora una mostra che inizia il 3 aprile), Gregorio Vardanega, Grazia Varisco e Gabriele De Vecchi.
L'ammiccante titolo della mostra "Turn Me On" ("Accendimi") fa riferimento alla presenza di meccanismi nelle opere d'arte: si pensi, per esempio, alle spettacolari opere di Jean Tinguely. Ma l'Arte Cinetica include anche altri due filoni: quello dei mobili, per il quale l'esempio più celebre è quello di Alexander Calder, e quello dell'interazione con la luce, come nel caso di Thomas Wilder. Come vediamo da questi esempi, e come ha spiegato lo storico dell'arte ed autorità nel campo Frank Popper in un saggio pubblicato in occasione della mostra "Kinetics" all'Hayward Gallery di Londra nel 1970 e riproposto ora nel catalogo di Christie's, gli esperimenti che uniscono arte e movimento, scienza e tecnologia non nascono nel dopoguerra ma hanno radici più lontane, negli anni dal 1913 al 1920 con il Costruttivismo e il Dadaismo e il culto delle macchine e del progresso, e hanno anche una lunga influenza sull'arte successiva fino a oggi, soprattutto nell'intenzione di unire l'aspetto estetico a quello sociale con il coinvolgimento dello spettatore nella sperimentazione di nuovi materiali.
Il rinnovato interesse nei confronti di quest'arte è documentato anche da due mostre recenti rilevanti: "Light Art from Artificial Light" al ZKM di Karlsruhe in Germania nel 2006, e "Dynamo: A Century of Light and Motion in Art, 1913-2013" al Grand Palais di Parigi nel 2013. A Londra, dove non si vedeva una mostra del genere dal 1970, Christie's ha scelto di concentrarsi sull'Arte Cinetica in Europa e in America Latina non perché questi fossero gli unici centri (anche gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo centrale), ma perché si stabilirono collaborazioni e interazioni tra i due continenti, come, per esempio, il Groupe GRAV, che includeva Horacio Garcia-Rossi, Julio Le Parc, François Morellet, Francisco Sobrino, Joël Stein e Jean Pierre Yvaral.
Sul mercato dell'arte, negli ultimi dieci anni, l'Arte Cinetica ha già registrato un'importante crescita. Secondo l'istituto di ricerca francese Artprice, l'indice di prezzo tra il 2000 e il 2010 è cresciuto del 128%. Tra gli artisti più forti c'è lo scultore belga Pol Bury, che già nel 1967 è entrato nella collezione della Tate con due opere del 1966. È famoso per le sue sculture in acciaio, che infatti hanno segnato i suoi record: 185.000 € nel 2007 e 140.000 nel 2009 (diritti esclusi).
E poi Jesús Rafael Soto, venezuelano, che nel 2013 ha avuto una mostra al Centre Pompidou con venti opere acquisite dal museo francese grazie allo schema della "Dation" (la possibilità di pagare le imposte in opere d'arte), che sono andate a colmare un vuoto nella collezione del museo. Le sue opere sculturali di grandi dimensioni sono state battute negli ultimi due o tre anni a New York per prezzi tra 200.000 e 700.000 € (diritti esclusi). Proprio alle aste di Arte Latino-americana di New York si nota un interesse crescente per questi artisti. Oltre a Soto, Carlos Cruz Diez, Julio LeParc, Gego e Abraham Palatnik.

© Riproduzione riservata