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Wannenes, buoni risultati per le aste di arredi e arte decorativa

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Wannenes, buoni risultati per le aste di arredi e arte decorativa

  • –di Stefano Cosenz

La casa d'aste Wannenes di Genova continua l'indovinata politica di disperdere collezioni intere formate da grandi esperti, siano essi collezionisti o mercanti, che con gusto raffinato e con l'occhio da intenditore hanno saputo riconoscere la qualità. Con il risultato che – di fronte a oggetti di sicuro interesse storico e artistico e attestato pedigree proposti a stime contenute – i rialzi in sala non si fanno attendere.

Nella vendita di Wannenes del 4 e 5 marzo sono state disperse, tra le altre, le collezioni di arredi e arte decorativa di due importanti antiquari, come Gennaro Berger di Roma e Claudio Zanettin di Cortina. La vendita ha realizzato un fatturato di 1.196.439 euro (con un venduto per lotto dell'88,2%; e per valore del 109,8%). La percentuale d'invenduto per lotto è stata dell'11,8%, per valore del 25%. La sola collezione di Berger ha goduto un gradimento dell'83,3% per lotto e del 79,2% per valore. Gli oggetti che arredavano la casa di Cortina di Zanettin (dimora che ha avuto ospiti illustri, come Luca Cordero di Montezemolo, Pietro Barilla, Elton John e Gianni Versace) hanno registrato un venduto del 94,9% per lotto e un 191,3% per valore. La collezione di argenti provenienti da una proprietà padovana si è avvicinata al tutto venduto per lotto con il 97% e un 118,8% per valore.

È interessante analizzare quali elementi provocano un "invenduto", e lo vediamo in alcuni lotti (59, 62, 65) della collezione di reperti archeologici della collezione Berger: "pur rispettando la veridicità dell'essere veramente antico, per stato di conservazione e, soprattutto, per un effetto d'insieme dell'opera nel suo stato attuale rispetto a un ideale stato d'integrità, fanno sì che questo incida sulla stima". Il lotto 59, Bona Dea, era rappresentato da una statuetta marmorea del II – III sec. d.C. raffigurante questa divinità con dei perni e mancanze, forse tracce di restauri di epoca moderna, mentre la testina risale alla metà del III sec. d.C., ed è inoltre un'opera notificata, quindi con divieto di essere esportata all'estero. Il lotto 62, stimato 12-16mila euro, che è solo un frammento in marmo bianco di figura togata di epoca adrianea del II sec. d.C., è anch'essa un'opera notificata. Il lotto 65, stimato 18-22mila euro, è un sarcofago romano in marmo bianco decorato del III sec. d.C. con supporti non coevi, usure dovute all'esposizione all'aperto, due fori di adduzione e scarico dell'acqua dovuti alla sua probabile trasformazione in fontana, restauro lungo una linea trasversale, modifiche e mancanze.

Il maggior risultato del catalogo è stato ottenuto da una figura di nudo femminile in bronzo rinascimentale (proveniente da un'importante dimora fiorentina), che partendo da una stima di 1.000-1.500 euro ha ottenuto alla fine un realizzo di 74.400 euro (lotto 348). Questo lotto è esemplificativo di come una valutazione d'epoca incida sulla stima e quindi sul risultato. La figura, infatti, era stata data come opera di epoca sei–settecentesca, mentre i dealers e gli appassionati conoscitori hanno ritenuto che dovesse essere collocata ai primi del Cinquecento, questo ha provocato che la stima venisse moltiplicata di quasi 500 volte, risultando così il top dell'asta (uguale risultato si era verificato nell'asta degli arredi di Palazzo Pica Alfieri all'Aquila tenutasi nel settembre 2012 con la figura allegorica dell'Abbondanza datato al XVIII secolo e stimato 300-500 euro, alla fine battuto per 66.960 euro, anche in quel caso top lot della vendita).

Altri significativi risultati dell'asta Wannenes sono rappresentati da una console in legno scolpita e dorata del XIX secolo, proveniente dalla collezione romana di Clelia Ranzi, impreziosita da un piano in marmo e inserti di marmi policromi e supporto in forma di figura femminile, stimata 3-4mila euro e aggiudicata per 68.200 euro (lotto 284) e da un elegante tavolino Queen Anne in lacca rossa e cineseria del XVIII secolo ha visto più raddoppiare le proprie quotazioni di 8-12mila euro con un esito di 27.280 euro (lotto 323). Nella collezione di Zanettin ha primeggiato una spettacolare tela del XX secolo raffigurante degli avvoltoi (lotto 775) che da una stima di 600-800 euro è stata esitata per 22.320 euro. Benché la firma del pittore non sia nota, la qualità della tela è stata premiata.

Il quasi sold out degli argenti della collezione padovana è stato così commentato da Tommaso Teardo, responsabile del settore: "un grandissimo interesse non solo da parte di collezionisti, ma anche di operatori internazionali che hanno premiato la qualità degli oggetti proposti", come un servizio in argento in sei pezzi da tè e da caffè con vassoio cesellati dall'orafo Gorham e Providence nel XX secolo, con stima 3.500-4.500 euro e realizzo 6.820 euro (lotto 427).


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