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Successo da Christie's Dubai per l'arte moderna e contemporanea araba, iraniana e turca

  • –di Riccarda Mandrini



Christie's ha stigmatizzato con l'asta del 19 marzo a Dubai, la sua presenza negli Emirati Arabi Uniti. Il risultato, infatti, è andato oltre le aspettative e ha confermato ancora una volta il crescete interesse dei collezionisti Medio Orientali per l'arte dei loro paesi e di tutta l'area Mena (Middle East, North Africa). La vendita di Arte Moderna e Contemporanea araba, iraniana e turca era raccolta attorno a 156 lotti (140 venduti, pari al 93% per lotto e al 90% per valore) ed ha fornito un totale di 10.648.250 dollari (premium compresi) rispetto alla pre-stima da 5,6 - 7,8 milioni di $.


Tre le collezioni all'incanto. Due per il segmento moderno arabo: "Pharos Art collection" e "Maath Alousi Collection" e un set di opere scelte da una collezione di privata di Parigi per il segmento contemporaneo.
La "Pharos Art Collection" è una delle più note raccolte di arte moderna egiziana. Nata all'inizio del 2000, grazie alla volontà della famiglia Taymour, la collezione è stata costruita in collaborazione con l'artista e curatrice egiziana Nihal Wahaby per mostrare al pubblico la complessità e la storia dell'arte Moderna egiziana (dunque del secondo dopo-guerra), della quale come affermano i collezionisti stessi c'è "poca consapevolezza" nel mondo dell'arte internazionale.

L'apertura si è focalizzata su una serie di paesaggi firmati da Youssef Kamel (1890-1971) tutti passati di mano entro le stime, che andavano dai 15mila ai 40mila $. Diversa l'accoglienza per il lotto n. 6, titolato "Haguer", un nome di una donna, opera del maestro Mohamoud Said (1897-1964) che ha scatenato le offerte in sala. La tela, intensissima, datata 1923, ritraeva con tratto minimale una donna del popolo: offerta alla stima alta di 200mila $, ha toccato al martello i 550mila $ (663mila $ con i premium) ed è andata a un compratore anonimo. Said aveva studiato legge e esercitò la professione per un periodo. I suoi primi maestri in arte furono due italiani Amelia Casonato Da Forno e Arturo Zanieri alla fine degli anni '10 del ‘900. Sempre di Said ha ottenuto un buon risultato "Ritratto di Sharifa Riad". Sitmato tra 60-80mila $ ha raggiunto quota 123mila $, prezzo pagato da un collezionista privato.

E' interessante notare come dalle esaustive note biografiche del catalogo d'asta emergesse chiaramente il fatto che numerosi artisti egiziani moderni e medio orientali studiarono in Italia, molti all'Accademia di Belle Arti di Roma. L'artista Seif Wanly (1906-79) ebbe come maestro il pittore Otorino Becchi, che lo introdusse alle tecniche proprie delle Avanguardie europee, quali il Cubismo e il Futurismo. Le sue tele all'incanto a Dubai, due "Untitled", di fatto due nature morte, estremamente raffinate nella fattura, tutte giocate sulla bicromia del verde, hanno impressionato la sala, con il conseguente rush nel risultato finale. Il lotto 13, datato 1964, da una stima alta di 25mila $ ha raggiunto i 56mila $. Il secondo "Untitled", stesso soggetto, del lotto 13, dipinto nel 1965, ispirato però al modello cubista, dalla stima massima di 50mila $ è passato di mano per 93mila $.

Il top lot della serata è stato "Construction of the Suez Canal" un lavoro dipinto a china e acquerello su carta dal maestro egiziano Abdul Adhi El Gazzar (1925-65). Figura emblematica El Gazzar fu uno dei fondatori negli '60, a seguito della rivoluzione culturale del 1952 in Egitto, del Contemporary Art Group. L'artista, nella sua breve vita, dipinse una serie di opere dedicate alla costruzione del Canale di Suez, nelle quali metteva in evidenza il valore del lavoro umano nell'edificazione di una delle opere che ha segnato la storia dell'Egitto moderno. L'acquerello, di fatto, era dato come uno studio preparatorio per il grande dipinto "Digging of the Suez Canal", commissionato all'artista dal Maritime Museum di Alessandria d'Egitto, nei primi anni '60 del ‘900. "Construction of the Suez Canal" vantava una stima di 100-150mila $ e ha raggiunto gli 850mila $ al martello, 1.023.750 $ compresi i premium ed ha fatto segnare un record per l'artista in asta.

Il set di opere presentato a seguito della "Pharos Collection" era scelto dalla collezione Maath Alousi, una tra le più prestigiose e storiche raccolte d'arte del Medio Oriente. Maath Alousi nacque a Bagdad nel 1930, di famiglia benestante molto giovane si stabilì nell'area storica della città dove cominciò a studiarne i resti delle architetture. Alusi si laureò in architettura in Turchia e aprì una serie di studi in varie città del Medio Oriente. La sua passione per le opere d'arte iniziò molto presto ed ebbe come primo fondamentale focus l'Arte Moderna dell'Iran. Durante i suoi spostamenti come architetto iniziò ad acquistare anche le tele di autori siriani, libanesi e tunisini, sempre nell'ottica del Modernismo. Alousi frequentava molto Roma e divenne mecenate di diversi artisti residenti nella capitale. La presentazione delle opere della sua collezione in asta è stata proposta come un racconto.

Il top lot è stato il dipinto di Shaker H. Al Said (1925-2004), maestro dell'arte astratta iraniana e fondatore insieme all'artista Jawed Selim, nel 1951 a Bagdad, del Bagdad Modern Group. "Meditation", questo il titolo del lavoro, è stato offerto tra 100-150mila $ e ha toccato i 207.000 con i premium. Sempre della collezione Alusi il pubblico ha espresso un interesse per le opere di Mahmoud Hammad (1923 - 88) artista siriano, tra i più noti nell'ambito dell'arte astratta. "Al Galib", "Il Conquistatore", dai 30mila $ di stima alta è stato aggiudicato a 105mila $. La tela fu presentata alla Biennale di Alessandria d'Egitto nel 1968.

Come sempre è stata alta l'attenzione per i dipinti dell'autore libanese Paul Guiragossian (1926-93). Tre le opere all'incanto con stime comprese tra i 50-80mila $, la migliore performance l'ha ottenuta "Festivities" che, rispetto a una stima alta di 80mila $, ha raggiunto i 147mila $. Guiragossian non si votò mai all'astrazione totale della pittura, dipinse con molta frequenza figure umane, meravigliosamente stilizzate, prossime all'astrazione. Uno dei suoi soggetti preferiti fu la Madonna con il Bambino, un tema autobiografico, poiché l'artista perse la madre quando era ancora infante.

Le opere d'arte contemporanea, parte della Collezione di Arte Medio Orientale parigina, non hanno avuto difficoltà a affermarsi in asta anche se non sempre con risultati entusiasmanti. Il terzo posto della top ten dell'incanto è andato a un'opera di Ali Banisadr, classe 1977, iraniano, già parte della scuderia di Thaddaeus Ropac, galleria che ha fornito il lavoro per la vendita di Dubai. Proposto a 120-180 mila $ "Black Tree" è passato di mano per 339mila $, su offerta di un collezionista. La tela ha fatto segnare un record d'asta per l'artista.

Una scultura "Untitled" di Farhad Moshiri (Iran 1963) - le sculture sono opere rare nel repertorio di Moshiri, autore votato alle pratiche pop contemporanee - è passata di mano per 207mila $, rispetto ai 120mila $ di pre-asta. Moshiri ha studiato alla CalArt (California Art Institue) di Pasadena ed è rappresentato dalla Galleria Perottin di Parigi. "Prelude in Pink", tela datata 2011 e firmata Reza Derakshani (Iran 1952), artista ben rappresentato nella collezione di Ramin Salsali, che lo scorso anno ha dedicato nel suo Private Museum, una personale all'artista, con qualche sforzo da parte del battitore ha raggiunto gli 80mila $. La cifra a cui veniva data come stima bassa.

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