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Vendite milionarie a Tefaf 2014. Molti musei tra gli acquirenti -

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Vendite milionarie a Tefaf 2014. Molti musei tra gli acquirenti - Foto

  • –di Silvia Anna Barrilà

L'edizione 2014 di Tefaf a Maastricht si è conclusa il 23 marzo con risultati eccezionali a conferma ancora una volta della grande fiducia nel mercato dell'arte a livello globale e dell'idea diffusa che l'arte, soprattutto nella fascia alta, sia un ottimo investimento. 375 jet privati sono atterrati nel piccolo aeroporto di Maastricht-Aachen (un record) con collezionisti privati sempre più esigenti e sofisticati provenienti da 56 paesi. Solo all'inaugurazione del 14 marzo, riservata a collezionisti e professionisti, c'erano 10.000 persone. Durante la settimana il numero dei visitatori è arrivato a oltre 74.000. C'erano 230 musei da tutto il mondo, dal Louvre di Abu Dhabi al British Museum all'Art Institute di Chicago, e ciò è indicativo dell'altissima qualità dell'offerta della fiera olandese. L'Italia, come al solito, era sottorappresentata: solo quattro musei in visita (Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, Museo Stibbert e Museo Bardini da Firenze e Guggenheim di Venezia) contro i 55 tedeschi, 47 americani e 45 olandesi e altri.
Le istituzioni internazionali hanno anche acquistato selezionando da un'offerta incredibilmente varia che spazia dall'antichità egizia all'arte contemporanea storicizzata. Pare che quest'anno i musei siano stati molto più attivi nelle vendite già nelle prime 24 ore della fiera. Per esempio, il Metropolitan Museum di New York ha comprato una brocca di Marx Weinold con lavello di Johann Mittnacht della fine del Seicento da J. Kugel Antiquaires di Parigi, mentre un altro museo americano ha acquistato una testa egizia del Nuovo Regno (circa 1428-1397 a.C.) da Axel Vervoordt. La National Gallery of Art di Victoria, il museo pubblico australiano più antico, ha acquistato un vaso di Delft di fine Seicento per una somma a cinque cifre da Aronson Antiquairs, www.aronson.com galleria di Amsterdam specializzata nel segmento, mentre il Bojmans van Beuningen di Rotterdam ha comprato il primo giorno della fiera un dipinto di Vilhem Hammershøi, "The Balcony Room at Spurveskjul", dalla galleria Daxer & Marshall di Monaco. Ancora un'altra istituzione americana ha acquistato da Charles Ede di Londra un rilievo in pietra calcarea di Nefertari con un prezzo di richiesta di 195.000 €, mentre il belga Didier Claes, specializzato in Arte africana, ha venduto al Dapper Museum di Parigi una sedia "Luba" in legno e pietra per 600.000 €.
Impossibile elencare anche solo le vendite importanti tra quelle registrate a privati. Numerosissime quelle milionarie: un cinese ha comprato un raro piatto della Dinastia Yuan (1279-1368), uno degli highlight della fiera, presso Littleton & Hennessy Asian Art di Londra e New York per 15 milioni di €. Per l'altra maggiore opera di questa edizione di Tefaf, "Le Moulin de la Galette" di Vincent van Gogh, portata in fiera dalla galleria Dickinson di Londra sono in corso trattative di vendita in fase molto avanzata. E con piacere scopriamo che i privati pensano anche ai musei: un collezionista ha acquistato una coppia di mappamondi del Seicento di Willem Blaue presso la galleria Daniel Crouch Rare Books di Londra per donarli al Rijksmuseum di Amsterdam, mentre un altro privato olandese ha dato i fondi per l'acquisto di un'opera contemporanea di Yuina Wada da parte di un museo di Bratislava presso la Gallery Delaive per 23.000 €.
Grande varietà anche tra le opere italiane vendute in fiera: la Galleria Canesso di Parigi ha venduto un dipinto di Giovanni Lanfranco del 1614 ad un museo europeo, mentre "La cena di Emmaus" del pittore barocco Bernardo Strozzi è stata venduta ad un privato dalla galleria Otto Naumann di New York per un prezzo richiesto di 3,5 milioni di $. Un'altra opera di Strozzi rappresentante la Madonna con Bambino e San Giovannino è stata venduta da Bernheimer-Colnaghi ad un collezionista europeo per 700.000 €. Tra le opere moderne e contemporanee, un "Piccolo Cavallo" di Marino Marini del 1950 è stato venduto da Landau Fine Arts di Montreal e un Castellani del 1965 è stato ceduto da Robilant+Voena per 1.800.000 €. Lo stesso collezionista (svizzero secondo alcuni) ha comprato anche un Bonalumi del 1967 per 1.000.000 €.
Poi, un Paolo Scheggi del 1966 è stato venduto a 230.000 € circa e un piccolo disegni di Lucio Fontana è passato di mano per 50.000 € e imbarcato a quanto pare su un jet privato.
Sull'onda del trend del momento che vede l'arte astratta degli anni 60 dominare il mercato, anche il movimento tedesco Zero ha dato ottimi risultati: la Mayor Gallery di Londra ha venduto 15 opere del gruppo, presente anche in altre gallerie come Borzo Modern and Contemporary Art di Amsterdam, Beck & Eggeling di Düsserdorf e Robilant + Voena di Londra e Milano.
Sempre tra le opere d'arte moderna e contemporanea, la Galleria Odermatt-Vedovi ha venduto un mobile di Calder del 1965 che aveva un prezzo di richiesta di 2,6 milioni di euro ad un collezionista privato europeo, mentre un olio su tela astratto di Gerhard Richter del 1986 con un prezzo di richiesta in eccesso di 3 milioni di dollari è stato venduto da Van der Weghe Fine Art di New York ad un nuovo cliente.
Infine, due contemporanei: la norvegese Galleri K ha ceduto una fotografia di Thomas Struth in cinque parti ognuna di 1,38 x1,74 metri raffigurante il Museo del Prado (edizione di 6) ad un americano per 650.000 € e la Galerie Bastian di Berlino ha venduto un'opera su carta di William Kentridge per 155.000 €.

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