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Miart 2014, nella 19ª edizione le più gettonate le sezioni Emergent e Master

  • –di Anna Saba Didonato

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Positivo il bilancio della 19ª edizione di Miart che chiude i battenti con 40.120 visitatori, il 9% in più rispetto allo scorso anno. Il salone internazionale di arte moderna e contemporanea milanese è stato diretto per il secondo anno da Vincenzo de Bellis che, al di là dei numeri, porta a casa i giudizi lusinghieri degli addetti ai lavori sulla qualità del progetto curatoriale della fiera, la selezione delle gallerie partecipanti, il clima stimolante ricco di energie positive grazie anche alla presenza di molti ospiti eccellenti, nazionali e internazionali, che si sono visti fra i corridoi e hanno preso parte agli eventi collaterali della fiera. Sono state 148 le gallerie partecipanti, di cui 60 provenienti da 20 paesi stranieri, suddivise in cinque sezioni: Established (suddivisa al suo interno in Master, con una selezione di 42 gallerie che presentano artisti storicizzati, e Contemporary dedicata a 64 gallerie del contemporaneo), Emergent, THEnow, Objiect e Conflux. Oltre 12 gli stand che hanno registrato il sold out. In particolare, molto bene sono andate le vendite dei giovani artisti, grazie ai prezzi più accessibili, e quelle del moderno. Le sezioni che hanno avuto maggiore successo, infatti, sono Emergent e Master.

Gli scambi sull'arte del presente
La galleria Lorcan O'Neill torna al Miart dopo quatto anni e i riscontri avuti sono molto positivi. Tra le opere vendute quelle di Hanna Liden (dai 10mila ai 20mila euro), di Pietro Ruffo (8mila euro), oltre a un paio di lavori di Kiki Smith. Anche la galleria Kaufmann Repetto dichiara di aver effettuate delle buone le vendite, in particolare relativamente a lavori di Gianni Caravaggio e Adrian Paci (tra 10mila e 15mila euro). La galleria Michela Rizzo, presente con uno stand interamente progettato da Vito Acconci, ha dichiarato di essere soddisfatta di questa edizione e di avere trattative in corso per opere che vanno dai 20mila ai 50mila euro, tra installazioni e lavori storici dell'artista. La Galleria Continua, presente in fiera con uno stand interamente dedicato a Loris Cecchini, vincitore del "Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura", ha venduto opere del valore compreso tra i 10mila e i 50mila euro, tra gaps e sculture. La romana Monitor, invece, lamenta pochi contati internazionali e scarso interesse da parte dei collezionisti per le opere che richiedevano un coinvolgimento diretto, tutte di Nico Vascellari. Le vendite comunque ci sono state: collage e neon dagli 8mila ai 10mila euro. Anche per Alfonso Artiaco è andata abbastanza bene, nonostante il periodo non sia dei migliori: vendute due opere di Liam Gillick (circa 50mila e 100mila euro) a cui era interamente dedicato lo stand. Da Massimo Minini è stata molto apprezzata Sabrina Mezzaqui, della quale sono state vendute due opere (circa 10mila euro cadauna). Vendute anche opere di Haris Epaminonda (dai 6mila ai 25mila euro), mentre ci sono trattative in corso per lavori importanti di David Malikovic e Monica Bonvicini.

Il confronto tra passato e presente
Molto interesse ha suscitato la sezione a invito, THEnow, nella quale sono stati messi a confronto un artista storico e uno di una generazione più recente. Fra questi, buoni risultati ha riscontrato la galleria Fumagalli di Bergamo, presente con la galleria Standard di Oslo. Due delle cinque opere di Uncini esposte nello stand erano in vendita, e di queste una è stata venduta (90mila euro), l'altra non ha trovato acquirenti (80mila euro). Ma gli altri tre lavori di Uncini, inizialmente non in vendita e provenienti da collezioni private, sono stati molto richiesti al punto da determinare l'apertura di trattative private. Meno bene le vendite per la galleria Standard di Oslo presente con le foto di Matias Faldbakken (del valore di 23mila euro cadauna) che comunque hanno destato grande interesse fra il pubblico. Sempre nella sezione THEnow, nel medesimo stand erano presenti opere di Carla Accardi (venduta una tela del 1956 per 20mila euro, dimensioni cm 20 x 30) per la galleria di Massimo Minini accanto ai lavori di Nicolas Party per The Modern Institute che ha venduto quattro su cinque opere esposte (6.600 euro cadauna). Buoni risultati anche per Ancient & Modern e Andreas Huber che hanno proposto opere di Rudolf Polanszky, classe 1951, messe a confronto con un'installazione di Sonia Kacem rappresentata dalle gallerie T293 e Gregor Staiger. Ottimi risultati per la galleria italiana, presente anche nella sezione Contemporary, che ha registrato quasi sold out: vendute oltre sei opere di May Hands (3.500 euro cadauna) e un lavoro di Claire Fontaine (20mila euro).

L'arte storicizzata di successo
Molto bene è andata la sezione Master. Da Robilant+Voena sono state vendute opere di Scheggi (dai 130mila ai 450mila euro), Bonalumi, Dadamaino (dai 60mila ai 110mila euro per le opere storiche degli anni '50), Rotella (50mila euro) e Burri. Anche la galleria Tega ha fatto buoni affari vendendo opere di Bonalumi (dai 150mila ai 200mila euro), Christo (dai 100mila ai 150mila euro per i progetti delle installazioni), Dorazio (tra 180-200mila euro) e Perilli. Trattative in corso per lavori di Morandi, Fontana e Rotella. Anche per Mazzoleni è andata molto bene: venduti Bonalumi (circa 100mila euro, cm 90 x 120), Boetti (un arazzo da 250mila euro, 1m x1m), Burri (cellotex circa 200mila euro, cm 70 x 100). Trattative in corso per un'opera di Manzoni del valore di circa 2 milioni di euro. Molto soddisfatto anche Tornabuoni che sottolinea come il giorno più interessante per le vendite rimanga quello dell'inaugurazione. Venduti Fontana e Castellani (circa 200mila euro); molto interesse per Burri e Boetti. Altrettanto positivi i risultati per la galleria Repetto con uno stand dedicato quasi esclusivamente a Pistoletto di cui sono andati venduti sia i pezzi unici (da 70mila euro in su) sia i multipli. Venduto anche un Castellani del 1993 per 140mila euro.

Ottimo il bilancio della sezione Emergent, diverse le gallerie che hanno registrato sold out: vi vii di Oslo, Clearing NY – Brussels, Lars Friedrich di Berlino, Essex Street di New York, David Lewis di New York, la romana Frutta, la torinese LUCE. Molto bene sono andate Supplement di Londra, Project Native Informant di Londra, Kendall Koppe di Glasgow, Mathew di Berlino, Freedman Fitzbatrick di Los Angeles vincitori del premio Emergent. Gli artisti più richiesti della sezione sono stati Sebastian Black, Mathieu Malouf, Park Mcarthur, Oliver Osborne, Jason Loebs, Chris Succo, Hans Christian Lotz, Graham Collins, Israel Lund e Brad Grievson.

Ospiti illustri
Un aspetto molto apprezzato della fiera è stato l'alto numero di ospiti prestigiosi, oltre 200 tra collezionisti e curatori, italiani e internazionali che hanno visitato questa 19ª edizione grazie al programma di ospitalità. Nomi eccellenti tra i collezionisti: Cesar Cervantes da Città del Messico, Thea Westreich e Ethan Wagner da New York, Jacky Aizemann da Porto Rico. Tra i direttori: Beatrix Ruf della Kunsthalle Zurich; Jens Hoffmann del Jewish Museum di New York e capo curatore del Museum of Contemporary Art Detroit; Sofía Hernández Chong Cuy, curatore della Contemporary Art della Colección Patricia Phelps de Cisneros di New York; João Fernandes, direttore e capo curatore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Oltre ai collezionisti italiani: Ennio Brion, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Loro Piana, Gerolamo Etro, Luigi Koelliker, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Gilberto e Rosa Sandretto, Giorgio Fasol, Dino Calabresi, Andrea Righi, Angela Missoni e Valerio De Paolis.

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