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New York centro del contemporaneo: Christie's batte asta per 745 milioni di $

  • –di Giovanni Gasparini

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Il record per il valore realizzato in asta è durato solo sei mesi: Christie's è riuscita a battere se stessa e superare il record del novembre 2013 raggiunto con 690 milioni di dollari, la sera del 13 maggio a New York grazie ad un catalogo di 72 lotti di cui solo quattro invenduti, pari ad un volume di vendite di 744,5 milioni di dollari; numeri impressionanti che confermano uno stato di salute strabiliante per la fascia multimilionaria dell'arte del dopoguerra e contemporanea.
I primi dieci risultati sono tutti oltre i 20 milioni e il valore medio per lotto supera tranquillamente i 10 milioni, grazie ad un'intensa attività di collezionisti e galleristi anche sui lotti 'minori', rendendo così inutili la maggior parte delle numerevoli garanzie offerte dalla casa d'aste e da parti terze; ben 10 artisti hanno superato i rispettivi record in asta.

L'avvio positivo è stato dato dai 14 lotti della collezione Bergman, comprendenti sette 'vetrine' di Cornell (una invenduta) contese lungamente fra cui 'Medici Slot Macine' del 1943, al prezzo record di 7,8 milioni di $, nonché un'altra 'scatola' di Lucas Samaras, contesa fino al nuovo record per l'artista a 281mila $ e la complessa struttura mobile 'Poisson volant' di Calder, finita ad un cliente asiatico al telefono dopo una lunga battaglia con Gagosian per il valore record di 25,9 milioni di $, oltre il doppio della stima alta.
Complessivamente erano offerti ben 18 lotti tridimensionali, con risultati molto positivi, fra cui il famoso trenino in acciaio di Jeff Koons, oggetto di rilanci fino a 33,7 milioni da una stima a richiesta, finito anche esso in Asia.

Ma Koons deve accontentarsi del sesto risultato in un'asta dominata da capolavori storici dell'Espressionismo astratto, della pittura europea e del Pop fra gli anni ‘50 e ‘80.
Ben due lotti hanno superato la soglia degli 80 milioni: una tela enorme bicolore di Barnett Newman del 1961 'Black Fire I' contesa fino a 84 milioni, stabilendo così il nuovo record per l'artista, duplicando il record precedente, e un trittico di Francis Bacon del 1984 rappresentante la sua 'musa' John Edwards finito in Asia per 80,8 milioni di dollari.

Entrambi hanno forse sorprendentemente superato una grande composizione di Rothko del 1952, anch'essa passata in mani asiatiche per 66,2 milioni di dollari: la competizione per i tradizionali collezionisti americani ed europei si fa sempre più intensa.
Gli acquirenti americani dominano ancora il mercato della Pop Art: Gagosian ha vinto la concorrenza del collezionista/dealer Mugrabi aggiudicandosi una storica composizione in quattro pannelli di Andy Warhol 'Race Riot' del 1964, pagata 62,8 milioni di $, mentre un altro lavoro del re del Pop, una 'Marilyn' del 1962 finisce in mani americane a 41 milioni, ben oltre la stima alta di 18 milioni, contesa anche dal solito Mugrabi.

Gagosian ha portato a casa anche una classica composizione di Christopher Wool del 1992 per 23,7 milioni, mentre l'altro lavoro di un artista vivente fra i primi dieci, un lavoro astratto di Richter del 1990 passava di mano a 29,3 milioni di $, di nuovo diretto in Asia.
Ottimo risultato pur senza raggiungere il valore record per una tela a toni rossi di Basquiat del 1981, contesa fino a 34,9 milioni.

Risultati record per Joan Mitchell, che con 11,9 milioni di $ diventa anche l'artista donna più cara in assoluto, nonché per l'italiano Salvatore Scarpitta che sfiora 1,5 milioni, inseguito anche dalla galleria Tega, e per Robert Gober, Frank Stella, Robert Mangold e Martin Puryear.
Circa i due terzi dei lotti hanno superato le stime alte e solo nove sono stati venduti dopo un solo rilancio contro la riserva, oltre ai quatto invenduti: risultati inusualmente positivi per un catalogo con un numero considerevole di lotti.

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